IN UNO SPIRITO DI AMICIZIA

Prosegue la collaborazione di Democrazia futura con Ilmondonuovo.club in uno spirito di amicizia e reciproco aiuto per far conoscere piccole testate come le nostre, e naturalmente di totale autonomia editoriale di entrambe le testate. La Congregazione degli Apoti come ci chiamiamo scherzosamente – pur improntata a valori europeisti seguendo l’impronta lasciata dai compianti Bino Olivi e Jader Jacobelli – mi sia consentita questa precisazione doverosa – non suona e non suonerà il piffero per nessuno né tantomeno per gli amici e nostri collaboratori, a cominciare da Stefano Rolando, Claudio Signorile e Giampaolo Sodano, il primo condirettore della nostra rivista, che stanno dando vita ad un nuovo soggetto politico.

Qui di seguito i quattro pezzi del numero primaverile in chiusura e fine luglio che abbiamo selezionato per il giornale online diretto da Giampaolo Sodano.

Tecnologia.
Democrazia futura propone ai lettori de ilmondonuovo.club tre pezzi recenti moloto diversi ma che meritano di essere rilanciati attraverso la rete. Troppo spesso nella nostra vita quotidiana – ad esempio quando siamo in metropolitana, in treno, o in un luogo affollato – cade la linea telefonica del nostro smartphone o improvvisamente non riusciamo più a collegarci alla rete. Quante volte si interrompe un’intervista radiofonica in diretta e il conduttore è costretto a cambiare la scaletta! La tutela dei consumatori dei professionisti e delle aziende passa attraverso il rispetto non solo delle regole della concorrenza da parte delle telco e dei regolamenti per il trattamento dei dati personali da parte degli Over-the-Top, ma anche di determinati parametri per assicurare al contempo la qualità e la sicurezza dei servizi offerti, oltre alla tutela naturalmente della salute degli utenti finali. Per questo Democrazia futura ha chiesto a tre ingegneri fra i massimi esperti italiani in materia, come – di fronte alla “rapida crescita degli OTT nella catena del valore di Internet” che sta creando “Un ecosistema ICT con pochissimi grandi operatori globali” (così lo definisce nella premessa l’Ing. Ciccarella) – sia possibile superare “i limiti attuali” e migliorare “La qualità dei servizi sulla rete Internet”, tenendo altresì presente – come recita l’occhiello – “Lo scenario di riferimento verso la Rete Internet Veloce”.

L’ing. Daniele Roffinella, docente all’università degli Studi di Torino e lo stesso Gianfranco Ciccarella, Senior Telecommunications Consultant, chiariscono in un mini saggio scritto in un linguaggio facilmente accessibile con un notevole sforzo pedagogico divulgativo di cui siamo loro grati – questa complessa problematica costretta peraltro a fare i conti con un quadro tecnico-applicativo in continua evoluzione. L’esposizione si conclude con quattro “Considerazioni finali sui trend tecnologici in atto e i loro condizionamenti sulle scelte e sulle strategie più appropriate” a fronte della “defisicizzazione della rete”, del ruolo crescente dell’edge computing, della convergenza by design e, infine dell’automazione di rete resa possibile dalla virtualizzazione e dal progressivo impiego dell’Intelligenza Artificiale: “Riprogettare la rete… ma come?” questo l’interrogativo finale dell’Ing. Pierpaolo Marchese, Independent ICT Consultant.


Scienza politica.
A poche settimane dall’avvio delle consultazioni del governo con i rappresentanti delle opposizioni, Gianfranco Pasquino, in un articolo initolato ” Critica delle riforme impure”, spiega – come recita l’occhiello – “Perché [occorra raddrizzare una discussione appena incominciata, abbastanza male indirizzata”. Il noto scienziato politico, dopo aver denunciato “la confusione fra premierato e sindaco d’Italia”, descrivendo i principali casi di premierato ovvero “Il modello Westminster di cabinet government del Regno Unito”, nonché “Il caso del Cancellierato tedesco e della Presidenza del governo spagnola”, chiarisce “Perché va[da] respinta drasticamente la proposta del Sindaco d’Italia, di un (quasi) presidenzialismo”, prima di soffermarsi su “Le differenze importanti fra presidenzialismo USA e semi presidenzialismo alla francese” e di motivare la sua predilezione verso “l semipresidenzialismo alla francese dotato – a suo parere – di elasticità istituzionale e politica”, sottolineando in conclusione la necessità, qualunque sia il modello prescelto, di “Associare al modello costituzionale una legge elettorale decente”.


Politica internazionale.
Giorgio Pacifici – dopo aver illustrato nel nono fascicolo il quadro delle formazioni politiche turche alla vigilia delle elezioni politiche e del primo turno delle presidenziali, spiega in un secondo contributo per Democrazia futura “Elezioni Presidenziali turche: cronaca di una vittoria annunciata” le ragioni della “vittoria netta del Reis al secondo turno delle elezioni presidenziali in Turchia”. “Per la terza volta Recep Tayyip Erdoğan è stato eletto Presidente della Repubblica turca. Era prevedibile che il Reis -come viene chiamato dai suoi sostenitori- che disponeva di tutti gli apparati dello stato e della stragrande maggioranza dei media, riuscisse a farcela anche stavolta – osserva Pacifici -. Quello che molti analisti politici e ricercatori non si aspettavano, era che i risultati del primo turno avrebbero imposto un ballottaggio tra il presidente uscente e il suo antagonista del Partito Repubblicano Popolare, Kemal Kiliçdaroglu”.

Dopo aver illustrato i risultati del voto sia delle elezioni politiche sia dei due turni delle presidenziali, Pacifici rievoca “Le quattro date-chiave della storia recente della Turchia”, dal tentativo di Colpo di Stato del 2016 all’acquisto di sistemi d’arma antiaerea dalla Russia nel 2017, dalla trasformazione nel luglio 2018 della Turchia in una repubblica presidenziale ai recenti ostacoli posti da Erdogan all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Pacifici prosegue poi analizzando le sei ideologie presenti: kemalismo, neo-ottomanismo, pan-turanismo, pan-turchismo, islamo-nazionalismo e la cosiddetta “Visione nazionale” dell’alleato di Erdogan figlio dell’ex premier Necmettin Erbakan, ripercorrendo la carriera di Erdogan fra “valori, compromessi e rotture”, prima di tentare di delineare le prospettive del terzo mandato presidenziale conferito dagli elettori turchi al nuovo Sultano.


Cultura.
Memorie nostre. Guido Barlozzetti rievoca la figura di un grande architetto nell’articolo per Democrazia futura “Le stelle e le curve di Paolo Portoghesi” in cui dopo aver illustrato quel che definisce “una curva tangenziale rispetto al razionalismo funzionale, che lo ha portato tra le figure eminenti del post-modernismo internazionale, fino alla dedizione a una geo-architettura ispirata all’equilibrio con cui l’intervento umano ne rispetta l’anima profonda, che è la stessa, troppo spesso rimossa, dell’uomo” Barlozzetti ricostruisce un progetto da lui assegnato nel 1990 ma Portoghesi in occasione del settimo centenario della fondazione del Duomo di Orvieto, e purtroppo mai realizzato.



SEGNALIAMO