GIORGIA: DICCI QUALCHE COSA DI NON PROFIT E DI VOLONTARIATO

Quando sono usciti i risultati delle elezioni  del 2022 la sensazione un po’ sconfortante era che per il centro sinistra “La musica era finita” e, con  il 44% circa a  Giorgia& co(centro destra) si era  strutturato un  cambiamento di riferimento  empatico,culturale e di prospettiva condizionato dalla risposta all’emergenza economica e socio culturale.Molti hanno voluto cambiare anche se oggi avanza la tesi che ora hanno paura di cambiare ed innovare seppur non soddisfatti dei risultati di questi 18 mesi di governo.
Il 26 % aveva votato  Fratelli d’Italia a fronte anche di un programma in cui si faceva una panoramica su molti problemi dell’italia.

Allora  mi sono chiesto:ma Giorgia cosa potrà dire  alle 380.000 imprese sociali non profit/ETS-organizzazioni di volontariato-fondazioni ecc i nonché ai circa 900.000 dipendenti del settore a cui si possono aggiungere circa 800.000 dipendenti delle cooperative(al netto delle cooperative sociali)? Si direbbe una “magnitudo” interessante(1milione500mila persone) a cui si aggiungono i circa 4milioni600mila volontari.

Ovviamente Giorgia non poteva e non può  fare a meno del terzo settore, del volontariato e della cooperazione anche per realizzare  il  programma del suo partito con il quale è riuscita a diventare il primo partito in Italia ed ha sviluppato una leadership di garanzia e di affidabilità nel fare.
Se così non fosse il rischio di entrare in un loop negativo  di disservizio specialmente nel sociale è alto e quindi il rapporto con il Terzo Settore e con il volontariato deve essere mantenuto, costruito o ricostruito.

Non si capisce come centro sinistra non abbia sfruttato questa “sponda”.Impreparazione reciproca? Non si vuole dare il riconoscimento istituzionale al terzo settore ed al volontariato sviluppando un suo ruolo di attore decisionale nei comuni,nelle regioni con determinazione: quanti sono gli assessori al terzo settore,all’economia sociale, all’impresa sociale nei comuni del centro sinistra?

Perchè il terzo settore ed il volontariato è sempre considerato”ragazzo spazzola” degno di mance anche dal centro sinistra?

E il sindacato? Vede sempre il volontariato come usurpatore dell’occupazione? Su quali dati?(curiosità e genesi del termine.“Ragazzo, spazzola!”.
Il ragazzo, potenziale barbiere (ma non sempre), si prodigava nel migliore dei modi a far girare il “piumino” spazza capelli sulle spalle del cliente, sul collo e sui calzoni fino all’altezza delle tasche (baipassando l’area centrale), onde favorire l’eventuale tintinnio delle monete per la doverosa mancia).

Ma torniamo al  programma di Giorgia, con cui ha vinto le elezioni.
Nel programma ci sono 25 priorità sulle quali intervenire e quindi può essere utile rapportare questi punti  con il ruolo imprescindibile del Terzo settore e del volontariato che certamente ha avuto una tradizione sociale e solidale di tipo socialista e cattolica, ma che ormai ,considerando il suo valore(5% del PIL), gioca con il contesto in cui deve gestire i suoi 84 miliardi(euro) di valore di produzione. 

E’ difficile pensare che la destra sociale di Casa Pound, Forza Nuova, Fronte Nazionale, Movimento Idea Sociale, Movimento Sociale Fiamma tricolore nonché Azione studentesca e qualche altra realtà possano essere riferimento significativo di politiche sussidiarie e sociali sui target dei giovani, dei neet, degli anziani, dei disabili e delle fasce deboli in generale. Per non citare il target femminile.

Ora sono 15 le Regioni italiane che hanno una giunta di centrodestra. Però è verosimile  che nelle regioni di centro destra( Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna) il mondo del Terzo settore e del volontariato sia giocoforza collegato ai flussi di risorse dei comuni di tali regioni.Quindi ostaggio della relazione economica? Nelle altre regioni quale ruolo del centro sinistra?

Ma vediamo alcuni punti del programma, in parte disatteso.

La frase a pag 4 “Per noi chi fa impresa e crea ricchezza è una risorsa da valorizzare” non può emarginare le Imprese Sociali e gli ETS  della società civile che sono parte costituente del sistema. 

Il tentativo è di leggere il programma in modo correlato;dove il Terzo settore ed il Volontariato saranno indispensabili e quindi destinatari di attenzione politica e finanziaria? Attenzione al terzo settore ed al volontariato non c’è stata in questi 18 mesi.Normale amministrazione con puntate di manutezione amministrativa. 

Quacuno parla di voto liquido che si incanala dove ci sono alvei aperti:oggi centro destra ,fra pochi mesi altri schieramenti.Si vedrà. 

Da subito ,nella Premessa del Programma ,si sottolinea che  “il tasso di povertà ha raggiunto livelli inaccetabili” e quindi il player Terzo settore ed Volontariato è una via affidabile per combattere questa piaga reale.

Per “Proteggere il potere d’acquisto di lavoratori e famiglie: detassazione degli straordinari e delle “mance” del settore turistico e della somministrazione; …………. potenziamento del welfare aziendale…..(nel testo è citato 2 volte)”:ormai molte delle opportunità di welfare aziendale sono costituite dal non profit che offre doposcuola per i figli dei dipendenti dell’azienda oppure offre servizi di volontariato per genitori o parenti  ammalati . Il welfare aziendale ,questo sì,è stato oggetto di agevolazioni fiscali e si veda la circolare 5/E dell’Agenzia delle entrate, pubblicata in data  7 marzo 202 ove si spiegano  le modifiche apportate dal decreto Anticipi, alla modalità di determinazione del fringe benefit, in caso di prestiti concessi al lavoratore dipendente.
Dai tassi applicati per i prestiti aziendali all’applicazione dell’esenzione fiscale per i fringe benefit, per lavoratori con o senza figli.

Altro punto del programma recita  “Sostenere il sistema imprenditoriale italiano” : essa è certamente una affermazione un po’ generale,ma sarà  necessario dare segnali concreti di attenzione di supporto alle imprese sociali non profit e volontariato per evitare che il settore sia dimenticato dalle politiche di sostegno come è successo in questi ultimi tempi sul “caro bollette” e nel Decreto Aiuti. 

“Supportare la riconversione di attività in difficoltà in settori che valorizzino il “Marchio Italia”, quale punto di forza della nostra economia”:si ricorda la possibile creazione di imprese sociali(D.Lgs.112/17) che possono giocare un ruolo di “rescue company” per imprese in difficoltà attivando il “management buy out” ed il “workers buy out”con alcuni vantaggi fiscali e di gestione.Con questa impostazione si agevola anche il reshoring per “disincentivare le delocalizzazioni” e “ favorire la partecipazione dei lavoratori agli utili e alla governance d’impresa”.E’ una opportunità per coniugare l’ ESG delle imprese(Environmental,Social,Governance). Però nulla di nulla. 

“Istituzione del “diritto allo sport, all’arte e alla cultura”…….. e ……… “Creare strutture dove praticare agevolmente musica, arte, teatro, danza. La scuola deve diventare il centro nevralgico del territorio e della sua comunità, anello di congiunzione tra famiglie e istituzioni, con aperture pomeridiane e sinergia con gli enti del Terzo settore per ampliare l’offerta culturale e sportiva”:infatti circa 60.000 imprese sociali non profit ed Enti del Terzo Settore (ETS) con i volontari operativi coprono le attività sportive e culturali italiane.Senza di esse non ci sarebbe sport e cultura.  

“Sportelli di ascolto e tutorato alla pari per gli studenti con disabilità”: oggi questa funzione è gestita da realtà non profit di advocacy che si sviluppano sul territorio e sono terminali di ascolto e di servizi a favore anche delle fasce deboli e dei disabili.
Nel Consiglio dei ministri del 15 aprile  2024  è giunta l’approvazione definitiva del decreto  legislativo che fornisce la nuova definizione della condizione di disabilità (che comprende anche l’attuale definizione di invalidità), i criteri per valutazione di base, la  valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato per le persone disabili.E’ una azione positiva.

“Per un vero Stato sociale che non dimentichi nessuno. Uno Stato giusto garantisce una rete di protezione sociale a sostegno dei più fragili e delle persone in difficoltà, anche grazie al vasto mondo del Terzo settore e dei corpi intermedi”: certamente è necessario censire tutte le risposte organizzate di volontari che hanno esperienza di tutela e delle fasce deboli.  Bisogna riscoprire la reale solidarietà nazionale, combattendo ogni stortura.” 

“Potenziamento delle misure di diritto allo studio delle persone con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, anche con un adeguato incremento del numero di “insegnanti di sostegno””:spesso l’intervento di non profit contro la dislessia,la discalculia è cifra critica ed indispensabile dei territori e delle comunità. 

“….. gli anziani rappresentano la nostra storia: un patrimonio di esperienze, competenze, talenti che ha contribuito a far nascere e crescere la nostra Nazione. Gli anziani sono il vero collante delle famiglie italiane e, nel periodo di crisi che stiamo attraversando, si sono anche rivelati una preziosa sicurezza economica.”:le politiche della terza età,gli interventi sul Long Term Care(LTC)è patrimonio di imprese sociali non profit come l’offerta di residenzialità delle RSA e le opzioni dei servizi a domicilio per gli anziani. 

Il focus sugli anziani è ribadito dal concetto:” È nostro dovere assicurare a ognuno il diritto a una vecchiaia serena.”che però rischia di essere una vuota esortazione se non trova  delle strutture veicolo come le non profit e le Organizzazioni di Volontariato(Odv) .

”Rinnovo della misura “Opzione donna”: è un must di molte realtà di volontarie che assistono le donne che hanno subito violenza nonché le pari opportunità al femminile.

In seguito si riprende il tema con la raccomandazione:”Aggiornamento della normativa in materia di violenza domestica e violenza di genere (Codice Rosso).”ed anche” Superamento del “tetto di cristallo”, barriera invisibile che ostacola l’affermazione delle donne nel mondo del lavoro. Contrasto al divario retributivo tra uomini e donne e alla pink tax, l’odiosa pratica di applicare prezzi più elevati ai prodotti destinati alle donne. Contrasto ad ogni forma di discriminazione, promozione e sostegno di percorsi di emancipazione dagli stereotipi culturali che vedono la donna in condizione di subalternità.” 

“Abbattimento delle barriere architettoniche per una concreta trasformazione del territorio e degli ambienti urbani, pubblici e privati, volta a garantire piena accessibilità e mobilità ai cittadini con disabilità.”:oltre a recepimento normativo ad hoc ci sono molte associazioni(per esempio Fiaba)” senza le quali non si sarebbe mai evidenziato non solo il problema,ma anche l’esigenza di strutturare un quadro normativo tutelante. 

“Completamento della regolamentazione del “caregiver familiare” assicurando agli aventi diritto concrete misure di sostegno economico. Sostegno agli enti del Terzo settore, in particolare quelli impegnati nell’assistenza a persone in difficoltà economica e abitativa:si pensi che i caregivers familiari sono circa 8 milioni e il totale di badanti è di 1.1 milioni che devono essere professionalizzate. 

“Una sanità al servizio della persona Secondo l’Oms, la salute è “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “l’assenza di malattie o infermità”. È tempo che la sanità pubblica torni ad occuparsi del benessere del cittadino nella sua totalità, offrendo soluzioni di prossimità, in tempi ragionevoli, e di qualità.”:lo Stato comunque non è in grado di intervenire operativamente ed in tempi brevi.Il ruolo del non profit e del volontariato in logica di sussidiarietà orizzontale è indispensabile e già attivo. 

Ambiente e clima trovano riferimento nelle proposte operative del”Piantare alberi per realizzare vere e proprie “cinture verdi” nelle città e promuovere la creazione, o il rifacimento, di giardini, orti urbani, parchi, boschi e riserve naturali da dare in gestione alle associazioni e in adozione alle scuole.”. 

 “Creazione di una filiera produttiva italiana ed europea per le rinnovabili, le reti e gli accumuli ……… tramite anche la “Promozione di comportamenti virtuosi che sappiano coniugare educazione ambientale, risparmio energetico ed economico.”:la tutela dell’ambiente è un presidio di molti giovani che si aggregano in associazioni e svolgono volontariato per esempio per raccogliere rifiuti sulle spiaggie o in situazioni emergenziali di inquinamento e alluvioni. 

 “Al contempo, mettere subito in atto misure di contrasto all’usura, fenomeno che riguarda fasce sempre più estese della popolazione.” E che annovera associazioni come Libera ed altre che sono nate contro le mafie e gli usurai. 

Da questa lettura(il sottolineato è la “recita” del programma e ,nota a margine,nel programma del centro destra  Terzo Settore è citato 4 volte e volontariato “mai”)gli impegni sono tanti.

Il coinvolgimento indispensabile, sussidiario e di co-progettazione e co-programmazione del Terzo settore e del volontariato è condizione necessaria.. In sintesi: per ora poche cose, un po’accidentali, con un  Terzo Settore  in stallo senza segnali di contrattualità.

Per favore  Giorgia, dopo 18 mesi , dicci qualche cosa di Non Profit e Volontariato.Per ora non si sente!


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