PER NIENTE “ULTIMO”

Dunque la metà degli italiani (e’ utile ricordare in quanti votano) sembrano privilegiare il bipolarismo.

C’è un giovane cantante che ha deciso di chiamarsi “Ultimo”.
Fosse il vero nome, potresti pensare che sia l’autoesortazione che i genitori di una famiglia gia’ troppo numerosa si sono fatti al momento del suo concepimento.
E’ probabile, invece, che sia una dichiarazione di modestia, l’indicazione che non vuol partecipare alla crudele competizione per la scalata al successo.
Forse è  per questo che riempie palazzetti e stadi.

Lo hanno intervistato e ha detto due cose importanti.
La prima è che non conosce nessuno tra i suoi coetanei che vada a votare e nessuno che vada in chiesa la domenica.
La seconda è che i giovani non ne possono più di dover ragionare solo in termini di destra e sinistra, di essere ingabbiati in uno schema che ha solo due alternative (per di più vaghe, ottocentesche, inadeguate ai tempi).

Gli adulti li tirano da una parte o dall’altra. Vogliono etichettarli prima possibile per non pensarci più.
Una appartenenza immodificabile e fideistica che li definisca.
La firma di un contratto che impegna per sempre e che, in compenso, ti garantisce privilegi, precedenze, raccomandazioni, difesa incondizionata.
In cambio verrai disturbato solo in periodo elettorale.
Una polizza di assicurazione sulla vita
Un documento di riconoscimento che dichiari automaticamente i tuoi valori e i tuoi gusti, la tua etica e la tua estetica, insomma precisi la tua “nazionalità”.

Ma i giovani sono per definizione ingovernabili. Vogliono sentirsi indipendenti.
Al menù degustazione preferiscono quello alla carta. Vogliono mettere insieme carne e pesce, anche contro le regole.
Vogliono piluccare qua e là, bilanciare pro e contro, liberi di contraddirsi.
Un tempo era la famiglia che contribuiva ad orientare i suoi adolescenti, persuadendoli ma anche offrendo loro una occasione in più di contestazione.
Oggi invece sono proprio i genitori i primi indecisi, il famoso: “non so proprio cosa consigliarti”.
Perché i giovani di oggi sono la prima generazione che non riceve più un’eredità “ideologica”.

Il difetto dell’ideologia è che una volta che hai convenuto su due o tre questioni “dirimenti” e fondative sei costretto a comprare il pacchetto completo.
Devi adottare il comportamento preciso, previsto per ogni circostanza e rispondere secondo la “regola” anche di fronte all’inedito, all’inaspettato.
Un “organicismo” impensabile al giorno d’oggi.
Qualsiasi risposta ai problemi del mondo deve tenere conto, oggi, di mille aspetti scientifici, tecnologici, etici in continua evoluzione.
Chi è in grado di fornirti un vademecum completo ed efficiente in ogni istante e per ogni problema ?

In realtà è più facile di quanto si pensi.
Basta tenersi informati su chi sia il tuo nemico del momento e dare ogni responsabilità a lui.
In realtà è il nemico del tuo amico, del tuo garante, del tuo ideologo.
Tu puoi anche non sapere nulla di lui ma sono pronte e a disposizione mille colpe, mille misfatti a lui attribuibili.

Le ideologie, per mantenere il monopolio, usavano alcune parole tabù.
La più efficace era “incoerenza”.
Come puoi prenderti delle libertà di pensiero dopo che anni addietro (ma in circostanze molto diverse) avevi detto altro ?
Ti senti in colpa perché appari in contraddizione con te stesso anche se non capisci esattamente che consequenzialità ci sia tra accadimenti con modalità, tempi e luoghi differenti.

Rimane una questione irrisolta da spiegare ai nostri giovani renitenti al voto.
Perché li si spinge verso un bisogno di appartenenza (che spesso assomiglia alla delega), verso una semplificazione (quasi banalizzazione) delle questioni complesse ?
Semplicemente perché è quello che abbiamo fatto noi. Man mano che il mondo si complicava, tanto più sentivamo il bisogno di far parte di una squadra che ci fornisse certezze, scenari sereni e pacificati, verosimili speranze di benessere.

C’è però un problema: l’ansia da futuro ha indotto la generazione precedente a rinchiudersi in qualche ortodossia, affidandosi pigramente alle risposte preordinate, ai facili slogan, ai salvatori della patria.
La stessa ansia sollecita i giovani a cercare invece nuove risposte a problemi antichi,
non accontentandosi delle vecchie ricette e non preoccupandosi di apparire “dilettanti allo sbaraglio”

Rimaniamo difensori del dubbio perché senza di esso non può esserci dialettica che è pur sempre la base della libertà.


SEGNALIAMO

  • RIPENSARE IL CONCETTO DI ESSERE UMANO A PARTIRE DALLA DISABILITÀ

    RIPENSARE IL CONCETTO DI ESSERE UMANO A PARTIRE DALLA DISABILITÀ

    Domenico Melidoro Ethos Luiss Business School, Roma La riflessione etico-politica è stata tradizionalmente poco attenta alle questioni riguardanti la disabilità e le persone disabili. La condizione di marginalità in cui la disabilità è stata relegata dagli studiosi di filosofia è tale che nel 1994 la filosofa americana Anita Silvers lamentava che, fino ad allora, le…


  • GENITORI ALLA PARI

    Alessandra Minello, Tommaso Nannicini Un tempo c’era chi chiedeva alle donne di fare figli per la patria. E chi lo faceva era solitamente di destra. Oggi, sia da destra sia da sinistra, va di moda chiedere di fare figli per l’Inps. Se le famiglie non torneranno a fare bambini e bambine, ci si domanda, chi…


  • LE PAROLE DELL’ANNO CI GRIDANO: UMANI, SALVATE LA DEMOCRAZIA!

    LE PAROLE DELL’ANNO CI GRIDANO: UMANI, SALVATE LA DEMOCRAZIA!

    Sappiamo dalla paleontologia e dall’antropologia quale può essere stato il momento di inizio della civiltà per l’homo sapiens. Alla domanda di uno studente Margaret Mead rispose che il segno è custodito in “uno scheletro con un femore rotto e rinsaldato”, perché ci dice che qualcuno si è preso cura di quell’uomo in difficoltà. La società…


  • CARA AMICA, L’ATTACCO ALLA SCUOLA E’ UN ATTACCO AL FUTURO

    CARA AMICA, L’ATTACCO ALLA SCUOLA E’ UN ATTACCO AL FUTURO

    Ti scrivo per invitarti a leggere la lettera che il Prof Giancarlo Burghi ha scritto al ministro Valditara in relazione alle linee guida per L’insegnamento della educazione civica. Ti allego il link pubblicato su questo stesso giornale e ti invito a leggere attentamente le argomentazioni del professore. (Link) Non ho il piacere di conoscere in…


  • RIFLESSIONI A PARTIRE DA LO STUDIO. SENSO, SCONCERTO, BELLEZZA DI PIERPAOLO PERRETTI

    È per me un grande onore riadattare per il Mondo Nuovo il testo della relazione che ho presentato recentemente (17 dicembre scorso) in occasione della presentazione del libro dell’amico e collega prof. Pierpaolo Perretti. Questo volume si è rivelato un autentico scrigno di riflessioni, idee e spunti intellettuali di straordinaria ricchezza, ma sviluppare tutte le…


  • Santo NATALE E Santo CONSUMISMO  SOLIDALE

    Santo NATALE E Santo CONSUMISMO potrebbe sembrare un accostamento ardito,fra “sacro&profano”.Ma se il consumismo di Natale è  SOLIDALE:evviva!     Il Natale è una magia che riesce sempre a far sognare: desideri, propositi, cibo speciale, pensamenti e ripensamenti, natività. Il Natale ha una funzione di purificazione e pacificante perché ci fa vivere le esperienze (belle e…


  • Carbone, petrolio e gas: il genio della lampada industriale

    Carbone, petrolio e gas: il genio della lampada industriale

    Inverno 2024-2025, per le risorse energetiche l’Europa naviga a vista Cecilia Clementel-Jones  Medico psichiatrico e saggista Nel lungo articolo “Carbone, petrolio e gas: il genio della lampada industriale”, Cecilia Clementel, in previsione dell’inverno 2024-2025 dopo aver denunciato “I risultati deludenti della ricerca di fonti energetiche alternative”, osserva come “per le risorse energetiche l’Europa naviga a vista”.…


  • E’ SOLO L’INIZIO

    E’ SOLO L’INIZIO

    (parte seconda) Una volta che abbiamo accettato l’idea che la mondializzazione del mercato e la finanziarizzazione dell’economia abbiano conquistato e unificato sotto di sé l’intero globo terracqueo e i popoli in esso ospitati ci rimane (oltre a una grave sofferenza) una domanda ancora più pesante. In base a quali valori e necessità si comporteranno ora…


  • QUANDO A GIANNI MORANDI …

    NON FECERO CANTARE “BELLA CIAO” AL FESTIVAL DI SANREMO Gianni Morandi festeggia 80 anni. Con lui c’è stato un periodo che ho avuto un rapporto quotidiano. Quando faceva un programma per la Rai e ci trovavamo tutti i giorni nello stesso ristorante. Progettammo anche un programma insieme ma non se ne fece nulla. Lo ebbi…


  • TRUMP E MUSK : I RISCHI DELLA TECNOCRAZIA

    TRUMP E MUSK : I RISCHI DELLA TECNOCRAZIA

    Una rivisitazione del conflitto tra scienza, tecnologia ed umanesimo Parte prima Un recente articolo del Guardian (https://www.theguardian.com/commentisfree/2024/nov/11/a-new-era-dawns-americas-tech-bros-now-strut-their-stuff-in-the-corridors-of-power) commenta in modo molto preoccupante il recente successo di Trump alle elezioni americane. Ma per me e’ stato, piu’ preoccupante dello scritto, la fotografia che affiancava Trump ed Elon Musk a simboleggiare il matrimonio tra politica e tecnocrazia.…



NUOVE USCITE HERAION

IN LIBRERIA

E-BOOKS


TAGS DEL MAGAZINE

alimentazione (31) ambiente (34) arte (69) cinema (51) civismo (53) comunismo (27) cultura (404) democrazia (44) economia (122) elezioni (71) europa (87) fascismo (36) filosofia (37) formazione (36) giorgia meloni (28) giovani (34) guerra (113) intelligenza artificiale (39) israele (29) italia (64) lavoro (44) letteratura (58) mario pacelli (32) media (74) medio oriente (29) memoria (31) milano (25) musica (136) napoli (25) politica (519) potere (262) rai (26) religione (30) roma (25) russia (30) salute (74) scienza (25) scuola (36) seconda guerra mondiale (59) sinistra (29) società (524) stefano rolando (32) storia (58) teatro (38) tecnologia (27) televisione (49) tradizione (32) trump (26) ucraina (41) violenza (27)



ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI