Mentre la corsa rimane in equilibrio con indicazioni contraddittorie provenienti dai sondaggi
Quindici/A Hermes Storie di geopolitica – Mondo
Giampiero Gramaglia
Giornalista,
co-fondatore di Democrazia futura, già corrispondente a Washington e a Bruxelles
“Trump sfugge a un secondo attentato. Mentre la corsa rimane in equilibrio con indicazioni contraddittorie provenienti dai sondaggi”. Questo il titolo e l’occhiello del commento di Giampiero Gramaglia a quello che l’Fbi ipotizza come tentato omicidio nei confronti dell’ex presidente e candidato repubblicano alle presidenziali d’inizio novembre. ” In attesa di valutare l’impatto sull’opinione pubblica del secondo fallito attentato a Trump, la corsa alla Casa Bianca appare in equilibrio: è incerta e combattuta – scrive l’ex direttore dell’Ansa- I sondaggi forniscono indicazioni contraddittorie e, comunque, non definitive. A livello nazionale, Harris è generalmente avanti, però con vantaggi spesso nei margini d’errore dei rilevamenti che, tra l’altro, talora non tengono conto degli altri candidati, marginali, ma comunque in grado di racimolare l’1 per cento dei voti e d’essere determinanti dove i distacchi sono minimi. Ma i dati che contano – ricorda Gramaglia – sono quelli degli Stati in bilico, dove la situazione è molto volatile”.1
16 settembre 2024
A due mesi dal fallito attentato di Burton, in Pennsylvania, il 13 luglio; e a sette settimane dell’Election Day, il 5 novembre; Donald Trump finisce di nuovo nel mirino di un attentatore. Questa volta, il Secret Service è però reattivo: un agente spara a un uomo armato appostato fuori dalla tenuta da golf dell’ex presidente a West Palm Beach, in Florida; quattro o cinque colpi; l’uomo fugge, ma viene intercettato e arrestato. Trump, che era sui campi da golf, tra le buche 5 e 6, a circa 400 metri dall’uomo armato, appostato dietro la rete di recinzione, resta illeso e viene subito portato al sicuro. Fonti della polizia dicono che la distanza di tiro non era eccessiva, visto l’arma che il presunto attentatore aveva, un fucile tipo AK47.
L’Fbi indaga nell’ipotesi di tentato omicidio. Secondo fonti della Cnn, Trump era l’obiettivo dell’uomo armato, che, dopo gli spari indirizzati contro di lui, è fuggito su una Nissan nera, di cui un testimone ha fornito foto e targa alla polizia. L’uomo è stato quindi intercettato, arrestato e successivamente identificato dal teste: aveva con sé anche uno zaino e una cinepresa.
L’uomo si chiama Ryan Wesley Routh, ha 58 anni e un passato avventuroso: il suo movente non è ancora chiaro. Negli ultimi tempi, Routh, che è originario della North Carolina, viveva alle Hawaii e, pur senza avere esperienza militare, aveva cercato di mettere insieme una compagnia di volontari per andare a combattere in Ucraina e di raccontare in un libro i suoi sforzi falliti. Qualche tempo fa, il New York Times lo aveva intervistato:
“Sono pronto a morire per l’Ucraina”,
aveva detto. Routh si sarebbe anche recato a Kiev, ma non è chiaro se abbia partecipato ad azioni belliche. Risulta che sia stato più volte arrestato.
Il presunto attentatore
Poco dopo il drammatico episodio, Trump ha fatto diramare una breve nota:
“Ci sono stati colpi di arma da fuoco vicino a me, ma, prima che le voci finiscano fuori controllo, voglio che sappiate da me che sono al sicuro e sto bene. Niente mi rallenterà. Non mi arrenderò mai”.
Il suo vice James David Vance lo descrive “di buon umore”.
Kamala Harris, informata dell’accaduto, s’è detta
“lieta che Trump stia bene. La violenza non ha posto in America”.
Ribadendo lo stesso concetto, il presidente Joe Biden ha ridato disposizioni perché il Secret Service abbia tutte le risorse necessarie a garantire la sicurezza dell’ex presidente. Contrariamente a quanto era avvenuto in Pennsylvania il 13 luglio, questa volta gli agenti che dovevano proteggere Trump hanno agito con prontezza ed efficacia.
La scena del fallito attentato (Fonte AffarInternazionali.it)
Una corsa in equilibrio con sondaggi che forniscono indicazioni contraddittorie
In attesa di valutare l’impatto sull’opinione pubblica del secondo fallito attentato a Trump, la corsa alla Casa Bianca appare in equilibrio: è incerta e combattuta.
I sondaggi forniscono indicazioni contraddittorie e, comunque, non definitive. A livello nazionale, Harris è generalmente avanti, però con vantaggi spesso nei margini d’errore dei rilevamenti che, tra l’altro, talora non tengono conto degli altri candidati, marginali, ma comunque in grado di racimolare l’1 per cento dei voti e d’essere determinanti dove i distacchi sono minimi. Ma i dati che contano sono quelli degli Stati in bilico, dove la situazione è molto volatile.
La domenica ha portato nuovi sondaggi. Quello di Abc / Ipsos dà Harris avanti a Trump di 6 punti, 52 per cento dei consensi contro il 46 per cento per l’ex presidente, lo stesso margine che aveva prima del dibattito di martedì 10 settembre.
Secondo lo stesso rilevamento, il 56 per cento degli spettatori del dibattito televisivo ritiene che Harris lo abbia cinto; il 36 per cento dà Trump vincitore. Ma il risultato non pare essersi tradotto in un balzo avanti della candidata democratica. Anche il sostegno espresso a Harris dalla cantante Taylor Swift ha finora avuto un impatto modesto: dopo l’endorsement, il 6 per cento degli intervistati è più incline a votare Harris, il 13 per cento è meno incline a farlo, l’81 per cento non percepisce la differenza.
Se avesse avuto questi dati, forse Trump non avrebbe scaricato su Truth il suo astio per Swift:
“Odio Taylor Swift”,
ha scritto tutto in maiuscolo sul suo social Truth. Una sortita che potrebbe penalizzarlo più dell’endorsement della cantante alla vicepresidente.
Sull’economia, il sondaggio del Financial Times, controcorrente, dà in vantaggio Harris su Trump, 44 per cento a 42 per cento – 43 a 42 il mese scorso -, mentre il rilevamento di Ipsos per conto della Reuters conferma la tendenza più consueta: Trump avanti sull’economia, Harris meglio su sanità e infrastrutture. Alla maggioranza degli americani, piace l’idea trumpiana di dazi sui prodotti cinesi.
Harris e Trump negli Stati in bilico
Harris e Trump proseguono intanto a fre campagna soprattutto negli Stati in bilico. La vicepresidente sarà in Wisconsin, Michigan e in Pennsylvania, cioè in tutti gli Stati incerti della Rust Belt. A Filadelfia, parteciperà a un evento della National Association of Black Journalists, la stessa che ha ospitato nelle scorse settimane Trump, che vi mise in dubbio l’identità nera della sua rivale. Poi, Harris sarà al Congressional Hispanic Caucus Institute; quindi, in Michigan, dove parteciperà a una raccolta fondi virtuale con Oprah Winfrey; e infine in Wisconsin. Secondo il Washington Post, la campagna di Harris ritiene gli Stati di quello che un tempo era il Blue Wall democratico la “strada più chiara” per la vittoria.
Nel fine settimana di metà settembre, Harris ha parlato alla Congressional Black Caucus Foundation, dove ha detto che Trump e il suo vice Vance respingono l’idea di un’America che promette “libertà, opportunità e giustizia non solo per alcuni, ma per tutti”:
“Questa visione è la nostra visione e oggi è profondamente minacciata […]. Mentre noi ci muoviamo e ci battiamo per spingere il nostro Paese verso un futuro più brillante, Trump e i suoi alleati estremisti vogliono portare il Paese indietro… Credo profondamente che l’America sia pronta a voltare pagina dalle politiche di divisione e odio”.
Parlando anch’egli alla Congressional Black Caucus Foundation, il presidente Joe Biden ha criticato James David Vance per gli attacchi agli haitiani in Ohio:
“Un presidente dovrebbe respingere l’odio, non incitarlo”.
Ma Vance rilancia le sue accuse agli emigrati che mangerebbero i gatti degli abitanti di Springfield, sostenendo che le sue sono fonti “di prima mano”.
Una sortita di Melania Trump contro l’Fbi
Donald e Melania Trump si scambiano un bacio di scena sul palco della Convention repubblicana
Melania Trump critica l’Fbi per il blitz a Mar-a-Lago dell’estate 2023, nell’ambito delle indagini sulla documentazione riservata portata via da Donald Trump lasciando la Casa Bianca. La sortita della ex first lady è sorprendente, perché finora Melania è stata molto discreta in questa campagna.
In un video postato su X, l’ex first lady parlando
“del raid dell’Fbi nella mia abitazione in Florida”,
dice che non avrebbe mai “immaginato” che la sua privacy potesse essere
“violata dal governo qui negli Stati Uniti”.
“Questa non è la mia storia, è un avvertimento a tutti gli americani. Ci ricorda che la nostra libertà e i nostri diritti vanno rispettati”,
afferma Melania Trump.
- Scritto il 16 settembre 2024 per The Watcher Post Cf. https://www.giampierogramaglia.eu/2024/09/16/usa-2024-49-secondo-attentato/ ↩︎
SEGNALIAMO
-
L’accelerazione impressa dalla vittoria di Trump alle dinamiche belliche e diplomatiche
Giampiero Gramaglia Giornalista,co-fondatore di Democrazia futura, già corrispondente a Washington e a Bruxelles Giampiero Gramaglia in…
-
Nebbia fitta a Bruxelles
Una possibile crisi si aggiunge alle complesse procedure per la formazione della Commissione Pier Virgilio…
-
Partenza in salita per la seconda Commissione europea von der Leyen
28 novembre 2024 Il 27 novembre 2024 il Parlamento europeo ha dato il via libero…
-
Franco Mauro Franchi, il mio Maestro
È venuto a mancare il 19 novembre 2024 a Castiglioncello (Livorno) all’età di 73 anni,…
-
Stanco o non serve più?
Sulla Fondazione Gramsci e l’intellettuale secondo David Bidussa Salvatore Sechi Docente universitario di storia contemporanea…
-
Il ribaltone dell’Umbria, di Guido Barlozzetti
Guido Barlozzetti Conduttore televisivo, critico cinematografico, esperto dei media e scrittore Guido Barlozzetti commenta il…
-
Stati generali di un pubblico fallimento?, di Celestino Spada
La politica italiana dal sottobraccio mortale per la Rai all’arm’s lenght, la ‘distanza del braccio’…
-
Georgiani: sedotti e abbandonati dall’Unione europea?
Le conseguenze del voto del 26 ottobre per il rinnovo del parlamento monocamerale a Tbilisi…
-
Irrompe il nuovo o rimangono i vecchi mali strutturali?
Dopo due anni di Governo Meloni Salvatore Sechi Docente universitario di storia contemporanea Prosegue la…
-
Amsterdam e i ricorsi storici, di Stefano Rolando
La spedizione punitiva contro i tifosi del Maccabi Tel Aviv nel contesto delle guerre in…
-
La caccia ai voti negli Stati in bilico, di Giampiero Gramaglia
Le campagne elettorali di Harris e Trump nella seconda decade di ottobre Giampiero Gramaglia Giornalista,co-fondatore…
-
Scriviamo insieme una nuova narrazione sui migranti, di Pier Virgilio Dastoli
Un parere e un invito ad agire contro corrente Pier Virgilio Dastoli Presidente Movimento Europeo…
-
Un caos europeo politicamente preorganizzato dal centro-destra, di Pier Virgilio Dastoli
Verso la formazione della seconda Commissione europea von der Leyen Pier Virgilio Dastoli Presidente Movimento…
-
Brand Italia. L’indice di reputazione di una nazione
STEFANO ROLANDO PER DEMOCRAZIA FUTURA 1.Brand Italia. Quale è oggi il nostro posto in classifica?[1]…
-
Il bastone di Sinwar
Emblema della guerra della connettività mobile1 Michele Mezza Docente di Epidemiologia sociale dei dati e…