Stefano Balassone presiede Articolo Quinto, sito art5.it, associazione apartitica sorta per promuovere l’attuazione dell’indipendenza del Servizio Pubblico indicata in termini tassativi da MFA. Abolendo, in sostanza, la lottizzazione, sia quella pencolante verso il Parlamento sia l’altra, in vigore da nove anni, sbilanciata dalla parte del Governo.
L’indipendenza del Servizio Pubblico
L’Indipendenza e l’Autorevolezza sono due lati della medesima medaglia, ad evitare la spartizione del CdA o di altro organo sovraordinato, il Collegio non dovrebbe essere nominato “per intero”, ma attraverso una serie di nomine singole con mandati individuali, meglio se effettuate da fonti separate (riconducibili all’art 114 della Costituzione). In caso di nomine d’assemblea, dovrebbe essere previsto per ogni nominato il quorum indicato per la Corte Costituzionale.
In sostanza, a regime, ogni fonte d nomina dovrebbe intervenire volta a volta a colmare la vacanza del “proprio” nominato (per esaurimento del mandato, dimissioni, inabilità o decesso).
Il conseguente gioco dei subentri renderebbe eccentriche le logiche imprenditoriali del Collegio rispetto alle vicende politiche delle Fonti nominanti.
Commissione Parlamentare
La lottizzazione della RAI è appesa a una sentenza della Corte Costituzionale (225 del 1974) che passava le redini dell’allora monopolio, ancora in bianco e nero, dal Governo al Parlamento. Ma quel Monopolio appena ribadito subito scomparve convertendosi a metà anni ’80 nel lato pubblico del Duopolio della dominante tv generalista. Poi in capo a un paio di decenni è iniziata l’evaporazione di quella centralità a seguito dell’arrivo del WEB e dello streaming. Quel sistema e il ruolo di indirizzo e vigilanza in esso previsto per la Commissione Parlamentare è un reperto fossile.
La Missione secondo l’Art 5va“definitaalivellonazionale”, ma il medesimo articolo ne fissa il requisito di fondo: fornire “in modo imparziale una pluralità di informazioni e opinioni”. Qui, derivando dalla Carta BBC (punto 5), andrebbe aggiunto “servendo tutti i pubblici attraverso la fornitura di prodotti e servizi di alta qualità e distintivi che informano, educano e intrattengono”. L’Indipendenza del Servizio Pubblico esclude che la Missione indichi contenuti, modi e organizzazione per l’adempimento. L’art 59 del Tusm andrebbe di conseguenza adeguato.
La portata della missione va indicata per valutare la congruità rispetto alle risorse. La Rai, entro qualche anno, dovrebbe riorganizzarsi in funzione di:
- Produzione e circolazione internazionale bi-direzionale di prodotti informativi e narrativi.
- Informazione relativa a nazione, regioni, comuni e ambiti geostrategici vicini1.
Come da grafico seguente.
1 Intendendo per “ambito geo strategico vicino” l’ampia zona di estero che influisce sugli affari, le migrazioni, gli scambi culturali delle macro zone italiane come Nord est e Sud Est, Nord Ovest e Sud Ovest.
Finanziamento pubblico e Ricavi Pubblicitari
Osservazioni preliminari:
- La natura delle risorse condiziona l’impostazione editoriale;
- I ricavi pubblicitari costituiscono il 36% dei ricavi della Rai, molto più del doppio del 14% di ZDF, il canale pubblico tedesco a entrate miste (vedi pag 4).
- La raccolta pubblicitaria della Rai si concentra su Rai1. Di conseguenza, informazione a parte, Rai1 è di fatto finanziata dalla pubblicità, entro l’equilibrio del Duopolio e a pro’ della pianificazione strategica dei maggiori (400 su 1.300 totali) investitori pubblicitari.
Pertanto, se da un lato:
- l’assetto attuale dei ricavi è disfunzionale rispetto alla Missione e alla stessa Indipendenza del Servizio Pubblico, per cui gli affollamenti dovrebbero essere ridotti aumentando in compenso il finanziamento pubblico.
Va anche considerata l’ipotesi che:
- la soluzione sub a) potrebbe rivelarsi politicamente impercorribile. In questo caso l’uso dei ricavi pubblicitari andrebbe separato non solo contabilmente 1 ma anche organizzativamente, In particolare distinguendo i canali (o alcune macro fasce di canali) finanziati esclusivamente dai ricavi pubblicitari rispetto a quelli senza pubblicità2.
A pagina 5 una tabella che mostra la separazione contabile e organizzativa è irrilevante per ZDF e praticabile per la RAI.
1 Ex Tusm art 61, punti 1 e 2
2 Un elemento di dinamismo progettuale e di garanzia circa l’efficacia dell’uso del finanziamento pubblico potrebbe innescarsi variando marginalmente nel medio periodo gli affollamenti pubblicitari in proporzione diretta con la total audience del settore Rai senza pubblicità.
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