È pur vero che la verità non sempre è alla base della azione politica e che purtroppo le bugie ne sono l’humus impuro. Tuttavia nella sporca guerra in Ucraina si sta andando oltre il limite accettabile.
Il leader di questi comportamenti incivili è senza dubbio Putin che oltre un anno fa ha lanciato “ l’operazione speciale” con l’obiettivo di Denazificare l’Ucraina, in pratica attaccando Kiev dove secondo lui regnava un ebreo che però come tale era difficile assimilarlo al nazismo e che respinse con sorpresa l’assalto.
Putin continuò sullo stesso tema ad assaltare Mariupol e distruggere la città per sterminare il Battaglione Azov . Questa volta l’operazione riuscì, solo che per lo sterminio della brigata Azov ricorse alla brigata Wagner assoldata allo scopo e costituita da veri nazisti!
Nei mesi più recenti della “operazione speciale” contro il nazismo ed i nazisti ucraini, il leader del Cremlino non ne ha più parlato ed ha evitato anche di parlare della sua squadra nazista ossia della sua Brigata Wagner. Dalle menzogne è passato alle omissioni.
Il tema che ora ha scelto per proseguire la sporca guerra del Donbass e’ quello della storia secolare di quelle terre assumendone una storica paternità russa ,ma al tempo stesso ha messo allo scoperto un crimine etnico commesso da Stalin nel 1932 quando programmò la russificazione di queste terre ossia tradusse in Siberia migliaia di contadini ucraini e li sostituì con altre famiglie contadine russe provenienti da lontane regioni dell’impero ossia dell’URSS. L’attuale minoranza russofona del Donbass è il frutto di quella russificazione staliniana. Putin sa che deve omettere e mentire per giustificare l’invasione e fornire una motivazione nazionalistica per la grande distruzione di quelle città e dei tanti morti anche del suo esercito.
Se dovesse attaccare nuovamente Kiev forse tirerà fuori ipotetiche radici russe per quella città che invece per secoli è passata per tante mani, dagli slavi che la fondarono, ai mongoli e poi ai lituani, ai polacchi, ai cosacchi, e solo nel 1600 per 15 anni ai russi. Nel 20º secolo con le due guerre mondiali la Città ed il Paese passarono a più riprese nelle due guerre mondiali dai tedeschi ai russi e viceversa e solo nel 1999 all‘Ucraina fu riconosciuta l’indipendenza con Kiev capitale nazionale.
In questa storia delle menzogne per l’invasione della Ucraina, definita prima operazione speciale contro i nazisti e poi guerra russo-ucraina come se questa guerra fosse scoppiata da sola, Putin non è solo: il suo cerchio magico è solido e funzionale agli eventi. Ne fanno parte con la sua segreteria e le sue guardie del corpo, il suo Governo, il suo ufficio stampa, la sua bella portavoce, la televisione di Stato i suoi giornalisti, la stampa di regime, la magistratura le forze armate o meglio il relativo comando. Ma al centro del cerchio magico ci sono solo loro tre reduci della ex Unione sovietica: Putin il gran capo indiscusso, la sua controfigura il fedele e feroce Medvedev ed il Ministro degli esteri Lavrov anche detto la voce del padrone. Insomma complessivamente questa è la fabbrica delle bugie e la sua formale presentazione! Certamente tutto ciò non è dissimile da ogni altro regime autoritario, in Russia come altrove nel mondo, ora e negli anni e secoli passati.
Ad onor del vero la fabbrichetta delle bugie funziona anche nel campo opposto cioè a Kiev: prima voce solista quella di Zelensky, il suo tema attuale e’ quello della immancabile vittoria di primavera, che ora è fiorita, ma la vittoria no. Garantendo la vittoria al suo popolo ed agli alleati ha ottenuto più armi, più armamenti ,più viveri, più combustibili,più denaro, ma la vittoria non arriva e esaminando i suoi comunicati contro quelli dei russi ,compresi quelli della Wagner, l’unica chiara certezza è che al momento la situazione nel Donbass è in stallo e non si vede via d’uscita. È abbastanza incomprensibile se non patetico che nell’assalto a due piccole città come Kherson e Bakhmut i due eserciti contrapposti, quello della grande potenza russa e quello ucraino sostenuto dall’intero Occidente non riescano a sconfiggersi reciprocamente, ma si strappano pezzi di città, fabbricati, viali, anzi vicoli e giardini , da mesi! Insomma qualcosa non quadra, qualunque esperto militare potrebbe confermare che l’assedio di Stalingrado fu ben altra cosa……. Ossia fu guerra vera..
Qualcosa insomma nella comunicazione non funziona e le notizie sono distorte “ad usum delfini” !
Della “immancabile vittoria” noi italiani ne ricordiamo bene il valore drammatico vissuto nella seconda guerra mondiale quando un tale tipo di propaganda fu anche responsabile della disfatta dell’Armir proprio in Ucraina e della morte nella neve di quasi 100.000 soldati italiani che la componevano. Nel nostro caso la bugia fu pagata a caro prezzo dai bugiardi il cui Governo fu cacciato e dalla tragedia pur vittoriosa della guerra partigiana.
La bugia di Zelensky sull’immancabile vittoria dovrebbe o potrebbe servire a galvanizzare il suo popolo ed i suoi alleati ed a convincere la sua bella gioventù a mettere in pericolo la propria vita per la patria, ma le altre bugie del Governo ucraino riguardano gli orrori della guerra che dovrebbero fare inorridire l’intero mondo civile almeno l’Occidente euroamericano e fornire di conseguenza un nuovo slancio alla guerra ed agli aiuti militari: così per l’uccisione di tanti bambini, la distruzione delle scuole e degli ospedali, la fame di chi rimane in zona di guerra, i delitti commessi dalle truppe russe con la copertura di chi comanda e che comprendono le esecuzioni sommarie tipo Isis, i saccheggi e gli stupri come bottino di guerra. Ora se è fuori dubbio che la guerra stimola la ferocia, è pur vero che, Brigata Wagner a parte, i soldati russi sono giovani operai e studenti strappati alla propria famiglia al proprio lavoro e sono figli, padri e mariti certamente non inclini a comportamenti del tipo descritto. La propaganda di regime li ha trasformati in un’orda satanica che si alimenta quotidianamente del sangue dei vinti: sembra un po’ troppo e visto da lontano i segni della propaganda sono trasparenti.
La sporca guerra russo-ucraina e’ dunque anche una guerra di menzogne sulla base delle quali è difficile raggiungere la pace. Lo sforzo cinese, unico nel suo genere di mediazione, dopo più di un anno di guerra è anche uno sforzo di verità perché ha ammesso con chiarezza e crudezza lo stallo della situazione sul campo e la necessità di reciproche rinunce per avviare colloqui di pace che per i due contendenti hanno l’odore, non il profumo, della sconfitta. E non potrebbe essere altrimenti. Nelle guerre ora più che mai non vince nessuno.
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