Apprezzo molto le parole pronunciate dal Papa durante l’udienza in Vaticano in favore degli Artisti. Condivisibili tutti i concetti espressi dal Santo Padre soprattutto quando invita gli astanti a farsi carico dei poveri durante la realizzazione delle loro opere perché anch’essi devono sognare! Forse il Papa faceva riferimento anche al motto del grande Bardo il quale sosteneva che: “Il vero bisogno è il superfluo”. Verità questa assolutamente sacrosanta!
Allora io mi chiedo cosa proveranno i poveri entrando nel Battistero di Cremona e, guardando in alto, vi scorgeranno l’ultima opera del Cattelan “Ego” consistente in un coccodrillo imbalsamato?
Come questa opera potrà soddisfare, sia pure in parte, il bisogno di sognare? È vero che questo tipo di opere sono finalizzate allo stupore e alla provocazione e, ben vengano se poi queste performance danno buoni e riscontrabili risultati nella vita reale. Per noi, abituati ad una cultura visuale di altra fattura, a volte, diventa difficile anche per gli addetti ai lavori capire il senso di determinate opere contemporanee.
Diverso e forse più efficace è stato il concetto democratico del Barocco; la Chiesa è di tutti quindi anche del povero che vi può accedere regolarmente per cui tutto ciò che è della chiesa gli appartiene. Pertanto anche le opere contenute in essa sono di sua proprietà anche le statue dorate con mantelli svolazzanti o madonne rivestite di gioielli preziosi gli appartengono essendo esse patrimonio cultuale. Basta entrare per avvertire tali sensazioni nella Chiesa del Gesù a Napoli e per rendersi conto di quanto lo stupore del Barocco faccia tuttora presa su ogni credente o non.
Spesso mi sono trovata al cospetto di opere che suscitano dissapori e giudizi contrastanti, ma mi sono sempre posta nella condizione di capirne il significato e il fine soprattutto quello politico dal momento che per me, l’arte è innanzitutto un’azione politica, cioè atta al miglioramento cultuale, culturale e sociale della Polis. Personalmente ho sempre difeso le opere avveniristiche e i loro autori proprio perché ritengo che essi rappresentano sotto altra forma e a prescindere dal materiale che usano, la realtà che vivo giornalmente.
La confusione globale, le ibridazioni e non ultimo l’avvento dell’intelligenza artificiale stanno cambiando le nostre abitudini ed il mondo intero, in particolare proprio “l’intelligenza” già sta soppiantando l’operato dell’uomo sapiens in tutti i campi, ma ad una cosa non potrà mai sostituirsi e cioè al pensiero libero e creativo del suo avversario.
Quindi senza se e senza ma diamo credito a ciò che gli artisti oggi partoriscono le loro creature altro non sono se non lo specchio della società, l’importante è che tengano sempre presente che l’arte è una questione di forma e che come dice Baudelaire “una cosa è tanto moderna perché ha in sé tanto di antico”.
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