ANTONIO PENNACCHI

Pennacchi è un irregolare, come Van Gogh. Non è un naif perché si è laureato da studente lavoratore. Approfittando di un lungo periodo di cassa integrazione. Ma lo spirito del naif, di quello che non è nato per essere destinato agli studi e nonostante ciò si è dedicato all’arte, gli è rimasto. Anche in politica, Pennacchi era fortemente impegnato a difendere la classe operaia ma non seguiva nessuna ideologia e nessuno schema politico. O meglio li seguiva tutti, quelli che nel momento gli sembravano che rappresentassero gli interessi dei lavoratori.

Pennacchi ha fatto l’operaio fino all’età di 37 anni, di solito lavorava di notte e di giorno scriveva. Il Fasciocomunista, il suo primo romanzo di successo gli ha permesso di cambiare vita, lasciare la fabbrica, e diventare uno scrittore a tempo pieno..

E’ stato un irregolare anche in politica, passando da Msi al partito maoista leninista, al Partito socialista e infine al partito comunista, per poi approdare al Partito Democratico. Sempre alla ricerca di qualcosa o di qualcuno che facesse l’interesse dei lavoratori, per questo, in qualsiasi partito militasse portò sempre la sua anima sindacalista.

Il suo più grande romanzo “Canale Mussolini”, e forse il più importante romanzo italiano del terzo millennio, racconta in termini epici una grande saga italiana dove gli uomini, gli italiani, rivoltarono la terra che era fonte di morte e la fecero diventare fonte di benessere e di lavoro. La bonifica delle paludi pontine, a cui partecipò la famiglia di Pennacchi, della madre e del padre, due delle tante famiglie povere e affamate, venute dal Veneto, dal Friuli e dalla Romagna per andare a conquistarsi un pezzo di terra.
Il Canale Mussolini è il canale di scolo principale della bonifica.

Fu intitolato a Mussolini che aveva voluto e realizzato la bonifica con tutte le città annesse, a cominciare dal capoluogo Latina che lui aveva battezzato Littoria.

Pennacchi dice: Mussolini ha fatto tanto male all’Italia: la dittatura, le leggi razziali, l’alleanza con Hitler e una guerra sciagurata che ha sconvolto il mondo ma la bonifica pontina fu una cosa positiva, Pennacchi la definisce di sinistra perché tolse ai ricchi per dare ai poveri. E’ una storia che l’Italia democratica e antifascista aveva taciuto, ma qualcuno doveva raccontarla.
E lui la raccontò nel suo grande romanzo storico.


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