ATTENZIONE, STA ARRIVANDO IL FESTIVAL “UN ORGANO PER ROMA”!
Vi aspetto domenica 5 novembre, e le domeniche successive, alle ore 18.00, sempre nella Sala Accademica del Conservatorio Santa Cecilia, via dei Greci 18, INGRESSO LIBERO, per la seconda parte dell’VIII edizione del festival.
Quattro ricchi programmi, con l’organo protagonista in dialogo con strumenti, cori, voci, solisti… E c’è anche una novità: il cinema con la proiezione di un cortometraggio con commento musicale all’organo dal vivo, così come si faceva negli anni ’20 del secolo scorso!
Come ben sa chi frequenta i nostri concerti, la sala è sempre piena, per cui consiglio di arrivare qualche minuto prima.
Vi abbraccio e vi aspetto.
Giorgio Carnini
UN COMMENTO SUL CONTESTO
MARIANO EQUIZZI,
Editor del Magazine, co-fondatore e selezionatore musicale di RadioRosBrera
Lo scenario professionale, artistico ed industriale che rileva nelle argomentazioni, che condividiamo, del Maestro Giorgio Carnini apre un necessario, brevissimo, approfondimento per un pubblico giovane; fatti molto poco comunicati e molto poco ricordati.
Roma, come narra il Maestro, era un luogo (anni 60-80) dove tutti i musicisti con un certo talento e capacità esecutiva e creativa lavoravano davvero dalle 09 alle 00; invito il lettore a mandare in play il video sottostante.
Erano gli anni del cinema che aveva un rapporto FISICO e FINANZIARIO con le SEDIE e le SALE, non esistevano fantomatiche piattaforme che non comunicano ad alcuno le “views” e i gradimenti, la sala cinematografica era o vuota o piena e il successo si misurava in modo molto diretto e molto serio: era un fatto non una statistica.
Quegli anni hanno significato per la musica e i suoi strumenti una spinta in alto irripetibile. Pianisti con matrice conservatoriale attraversavano il jazz cinematico e poi si dirigevano a passo spedito verso la musica elettronica verso quello che “oggi” si chiama sound design.
Basta guardare i cataloghi di Schema Records, di Four Flies Rec e di Sonor Music Edition per accertarsi della ricchezza produttiva di quegli anni, dischi per sonorizzazioni in cui potete ascoltare techno, ambient e minimal alla Glass ben prima che questi generi divenissero ad esistenza.
Cinema e colonne sonore erano un fiume d’oro anche per chi vendeva strumenti musicali anche molto speciali in grado di estendere le timbriche non solo dei bravissimi musicisti ma anche degli scrittori, dei registi dell’intero sistema creativo che participavano a questa evoluzione connessa con lo spettacolo audiovisivo.
Tutto questo non esiste più, o meglio si è contratto in maniera miserabile insieme con la nostra capacità di sedurre e provocare il pubblico.
A cosa serve oggi un ORGANO a canne a Roma?
A questo:
A creare uno spettacolo che possa ispirare magari un bimbo di 10 anni a volere suonare, a voler creare qualcosa per gli altri allo stesso modo in cui lui è stato emozionato in maniera unica, forse anche titanica ma necessaria a far chiaro che l’industria dello spettacolo in una città che come vestigia storiche ha SOLO Teatri ed Arene ciclopiche non può essere limitata da un punto di vista ombellicale, ma deve essere come il Colosseo: COLOSSALE.
SEGNALIAMO
Commenti
Una risposta a “IL MAESTRO CARNINI HA RAGIONE”
Bravissimo Mariano!