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Alla ricerca dell’ultimo voto per conquistare i grandi elettori degli Stati in bilico, di Giampiero Gramaglia

Secondo florilegio delle corrispondenze di Giampiero Gramaglie scritte nella prima decade di ottobre dedicate quotidianamente alle elezioni statunitensi che si svolgeranno il prossimo 5 novembre. Si parte dal dibattito televisivo fra i due candidati vicepresidenti caratterizzato da toni civili, alle nuove carte giudiziarie contro Trump, dagli inviti a Israele da parte dell’ex magnate a colpire siti nucleari iraniani, al ritorno dello stesso Trump sul luogo dell’attentato subito a Butler quest’estate, passando per l’analisi di come i due candidati hanno commemorato l’anniversario del 7 ottobre e le anticipazioni dell’ultimo libro di Bob Woodward che rivela l’amicizia virile  fra Trump e Putin. In mezzo, il dato principale che emerge in questa fase della campagna elettorale, ovvero il fatto che ci si stia avvicinando all’Election Day nella più assoluta incertezza sul risultato della contesa sul cui esito finale rimangono decisivi i cosiddetti Stati in bilico.