“Hillbilly elegia” in Italia tradotto da Garzanti con il titolo “Elegia americana”, racconta l’America profonda del 2014 e la crisi del proletariato bianco nei primi 15 anni del XXI secolo. Oggi la situazione non è cambiata, anzi. L’uomo bianco della Rust Belt è in uno stato di crisi sempre più profonda, perché con il divario tra élite e cittadino comune aumentano anche le tensioni e le contraddizioni nella società americana.
Per capire quale impatto ha avuto il libro dell’attuale candidato vice di Trump basta leggere alcuni dei commenti che ne hanno accompagnato l’uscita 10 anni fa.

“Sincero, concreto, straziante. un libro superbo» – New York Post. “Quest’anno non leggerete un libro più importante sull’America.” The Economist. “La descrizione che Vance fa del mondo in cui è cresciuto è una lettura fondamentale in questo periodo storico.” New York Times. “il libro di Vance Ci apre uno squarcio sul dolore e la rabbia del popolo che ha votato per Trump.” Los Angeles Times.
In Italia il tenore dei commenti è lo stesso: “Non c’è dubbio: il ragazzo sa scrivere e sa di cosa parla” – la Repubblica. “Il caso editoriale che ha riportato l’attenzione dell’opinione pubblica sui “poveri bianchi” degli Stati Uniti” Corriere della sera.
Il libro è la storia di un ragazzo che ce la fa, che vince una battaglia durissima contro con la miseria e il degrado della sua famiglia e della comunità in cui nasce e cresce. Vance racconta la fine di un mondo e di una idea che non c’è più, e lo fa con l’autorevolezza di chi riesce a realizzare un sogno di emancipazione e di ascesa sociale.
La storia è ambientata nella contea di Jackson, in Kentuky, Ohio, tra i capannoni, le acciaierie e le miniere attive negli anni 50 e oggi abbandonate, le roulotte decrepite e i fast-food squallidi sulle colline intorno alle pianure segnate dalle case e dalle strade abbandonate. In questo contesto si muovono gli Hillbilly, con il collo rosso e i modi rozzi e violenti. I White trash, gli uomini bianchi impoveriti dalla deindustrializzazione, frustrati e arrabbiati.
Nella contea di Jackson tutto è immobile e disperato. Nel 2016 l’eroina ha ucciso in Ohio più della vecchiaia. A proposito del suo libro e del luogo in cui è ambientato Vance parla di teatro di “disoccupazione, povertà, divorzi, droga; la mia patria è un luogo di infelicità. Non c’è da sorprendersi se i proletari bianchi sono il gruppo sociale più pessimista d’America con la tendenza a colpevolizzare tutti tranne se stessi”.
Oggi si riparla di “Hillbilly Elegia” per l’ascesa di Vance, persona di cui probabilmente sentiremo parlare a lungo. In realtà al di là dell’autore il libro racconte come impatta sulla comunità la crisi di un modello sempre più distante dall’America Dream, o dal riconoscimento del merito. La tecnologia sta di nuovo ridisegnando la società come già è accaduto con l’introduzione del telaio, o con l’elettricità. Nulla di nuovo, cose già viste nella storia delle grandi trasformazioni, anche e soprattutto negli Stati Uniti negli ultimi 250 anni.
Nella società meritocratica occidentale sempre più spaccata tra i pochi vincitori e i molti vinti anche i vinti vorrebbero una loro dignità ed un’identità degna di essere raccontata. A furia di sentirsi dire che se sono poveri è colpa loro, i vinti hanno incominciato, giustamente, a ribellarsi.
I Forgotten men sono le le vittime della globalizzazione dei mercati, dell’automazione dei processi produttivi, della digitalizzazione e della transizione verso l’economia green. La paura di rimanere fuori da questi processi equivale al timore di diventare insignificanti socialmente politicamente ed economicamente e si traducono nella rabbia sociale di un pezzo di comunità sempre più numeroso.
PS: A proposito di American Dream, J.D. Vance è sicuramente uno che ce l’ha fatta, partendo da condizioni di svantaggio e facendo leva solo sulla sua forza, cogliendo una delle poche possibilità che si offrivano, arruolarsi nell’esercito, e lasciando il Kentuky per Yale. La storia di Vance però è ormai sempre meno frequente. Per questo ha avuto successo il libro e per questo Vance è l’uomo nuovo della politica americana, di destra e di sinistra. Gli Hillbilly, i White trash oggi vogliono dignità, e Vance è un Hillbilly, che conosce bene le frustrazioni della sua gente. Che a furia d sentirsi disprezzata dall’élite radical chic di New York da anni vota con il dito medio alzato. Esattamente come capita dalle nostre parti, in Europa e in Italia….
SEGNALIAMO
-
TRA MEMORIA PERSONALE E STORIA COLLETTIVA
Giancarlo Governi e gli amici di una vita di Giuseppe Costigliola Metti di trovarti una sera davanti a un focolare, con il ceppo che arde lento, irraggiando calore e una luce discreta. Seduto accanto a te l’amato nonno, che nel racconto pacato della sua vita evoca un mondo popolato di figure storiche, artisti, politici e…
-
GIACOMO BONI. UN ARCHEOLOGO IN LOTTA CONTRO IL VINO
di Paolo Nencini Figura 1: Così recitava la didascalia: “Il diametro dei tondini è proporzionato alla estensione delle singole osterie già in esercizio. Altri trentadue osti hanno chiesto al Municipio di aprire nuovi spacci di vino, ma non trovano più locali disponibili.” Probabilmente, al di fuori della cerchia specialistica dei beni culturali e dell’archeologia, non…
-
MARIATERESA DI LASCIA – PRINCIPESSA ESULE IN UNA TERRA TERRA SENZ’ANIMA
di Michele Trecca Faccia a faccia – incontri, letture, miti letterari Quella sera di settembre a Rocchetta è stata festa. In tuo onore. In piazza c’erano tutti, dal sindaco in giù, sicuramente anche il parroco, il medico, il farmacista, proprio tutti, ma non solo la gente del paese, compresi quelli che fino a poco tempo…
-
CI SERVONO RACCONTI NUOVI
di Aldo Di Russo Nel dibattito sul ruolo e sulle prospettive del nostro paese che questa giovane rivista sostiene, si parla spesso di degrado culturale come origine di molti problemi e della necessità di una transizione verso regole diverse da quelle vigenti non più in grado di sostenere lo sviluppo. Significa cambiare paradigmi di analisi…
-
A SALERNO IL PRIMO MONDO NUOVO CLUB
di Antonio Bottiglieri La fase storica che stiamo attraversando si caratterizza per cambiamenti epocali che da un lato producono trasformazioni profonde in ogni campo della vita umana e, dall’altro, impongono la ricerca di nuove soluzioni, nuove forme e nuovi orizzonti per il fare dell’uomo. Una fase che si configura come una vera e propria “rottura…
-
LOURDES, IL MIRACOLO DELLA PACE DEL CUORE
di Giancarlo Governi Ora Lourdes e Bernadette sono diventati un musical di successo che ha raccolto mezzo milione di spettatori in Francia e ora sta sbarcando anche in Italia. A conferma del “Fenomeno Lourdes” che vive e prospera da quasi 170 anni. Cosa è che porta a Lourdes milioni e milioni di persone? La fede…
-
IL MERITO, IL BISOGNO E IL GRANDE TUMULTO
Claudio Martelli Nel 1982, alla conferenza di Rimini dell’allora Partito socialista italiano, Claudio Martelli tenne un discorso divenuto celebre, sul lavoro, sulla scuola, sul ruolo della politica in un paese moderno. In quell’occasione Martelli coniò una formula semplice e destinata a grande fortuna: “Il merito e il bisogno”. A Rimini suscitò commozione l’aver fatto emergere…
-
LA PESANTEZZA DEL TEMPO
di Dalisca Re Lear di William Shakespeare regia di Gabriele Lavia produzione Teatro di Roma- Teatro Nazionale, Effimera srl, LAC-Lugano Arte e Cultura Tutto come copione: abiti-mantelli molto pesanti, all’inizio dorati con accessori degni di un Re poi, man mano sempre più spogliati dei loro simboli regali fino ad arrivare ad un saio quasi lercio…
-
ANDREA PAZIENZA- IL GIOVANE FAVOLOSO
di Michele Trecca Faccia a faccia – incontri, letture, miti letterari Narrativa e arte degli anni Ottanta Non ci siamo mai incontrati, ma sarebbe potuto accadere. Tante volte. Eravamo coetanei e vivevamo in due città vicine. Tu a San Severo, io a Foggia. Non ci siamo mai incontrati, ma io ti ho conosciuto perché di…
-
L’IRRESISTIBILE ASCESA DEL NEOLIBERISMO PROGRESSISTA
di Francesco Monico “Diffidate dei cosmopoliti che vanno a cercare lontano nei loro libri i doveri che trascurano di svolgere nel proprio ambiente. Come quel filosofo che ama i Tartari, per esser dispensato dell’amare i vicini”. La critica di Rousseau ai cosmopoliti trova un parallelismo nella celebrazione del globalismo e del neoliberismo. Questi esaltano valori…