CONNESSI A MORTE

Un Instant Book che si occupa dei nuovi fenomeni legati alla connettività digitale, dal caso dei cercapersone degli Hezbollah fino alla campagna elettorale americana vinta da Trump per arrivare allo scandalo italiano delle intercettazioni.

Una sintesi del Capitolo 1, Il trillo del diavolo nella mobile war

Vedere l’invisibile, fare l’impossibile (motto del Mossad)

«La guerra è innanzitutto cospirazione prima che azione; la guerra è sempre un inganno»: la tacitiana definizione del generale cinese Qiao Liang, che troviamo nel suo saggio L’arco dell’impero del 2016, dovrebbe essere completata con una postilla: la guerra ormai è sempre cospirazione e inganno, che si realizzano mediante la riprogrammazione dei sistemi digitali.

Ma alla luce della campagna elettorale che abbiamo visto dispiegarsi negli USA , e di quanto in questi ultimi mesi del 2024 è accaduto anche in Italia, possiamo dire che tutta la nostra dimensione civile, qualsiasi attività e spostamento nello spazio pubblico o privato ci troviamo a compiere, è permanentemente permeata da un codice cospirativo, in cui, consapevolmente o meno, ci scopriamo costantemente protesi a catturare e intercettare dati e informazioni dei nostri interlocutori o competitori per avvantaggiarci in quello scambio di informazioni che costituisce la biosfera che ci circonda. questo continuo videogame.

In questo gigantesco videogame selettivo sta mutando drasticamente la geometria dei poteri: la tecnocrazia prevale sulla democrazia, e nella tecnocrazia la datacrazia, ossia le élites che controllano la tracciabilità delle informazioni che rilasciamo, prevalgono in ogni percorso di decisioni private o deliberazioni pubbliche. Questo è lo spazio della Cybersecurity

Riprogrammare in senso trasparente e democratico questa società dei criptopoteri significa spostare sensibilmente la frontiera fra le alchimie dei nuovi maghi digitali- i consulenti- e le procedure decisionali interne ad imprese e istituzioni a favore di queste ultime.

Nel loro libro Il Grande Imbroglio (Laterza Editore) Mariana Mazzucato e Rosie Collington documentano come sia esploso con l’informatica il mercato delle società di consulenza che , proprio negli ultimi anni, dopo la pandemia ,hanno raggiunto fatturati stratosferici, superando abbondantemente i mille miliardi di dollari. La ragione di questa separazione fra decisione e responsabilità, in cui i titolari del processo di deliberazione cercano di ridurre la propria responsabilità nascondendosi dietro i grandi brand delle società multinazionali della consulenza, sta , spiegano le due autrici “in una cattiva gestione sia delle imprese che delle istituzioni che ha portato ad una situazione in cui gli investimenti necessari per fare progressi sono stati trascurati a favore di risultati immediati. Queste tendenze hanno svuotato le organizzazioni di conoscenze, competenze e capacità di visione”.

I delegati delle organizzazioni sia pubbliche che private, devono oggi impossessarsi con piena disinvoltura dei codici informatici, senza riprodurre furbescamente il rito degli esperti o dei consulenti. Si decide usando i saperi collettivi alla luce di una propria esclusiva responsabilità di unicità e autonomia, liberi da quelle interferenze che comunque qualsiasi figura esterna proietta sulla decisione.

Il citato volume generale Qiao Liang, che ritroveremo lungo il nostro percorso combinato con una nutrita saggistica di esponenti dei vertici militari delle grandi potenze, è una delle tappe di quell’evoluzione culturale e tecnologica che a cavallo del primo decennio del nuovo secolo riclassificò l’intera dottrina militare, intrecciandola con i codici comportamentali della vita civile.

Questo inedito intreccio, cementato da un uso pervasivo e decentrato del sapere, è il tema su cui ci concentriamo qui: ricavare dalla tragicità del combattimento la cristallizzazione del nuovo pensiero che informa tutta la società.

L’accostamento fra cospirazione e inganno ci porta inesorabilmente a quanto è accaduto nell’estate del 2024, lungo le postazioni di Hezbollah, quando all’unisono, in una sinfonia devastante, sono esplosi, alla stessa identica vibrazione, migliaia e migliaia di cercapersone, mietendo vittime e causando ferite e amputazioni.

Ma quel trillo del demonio dalla Valle della Beqaa, nel Sud del Libano, è arrivato fino alle nostre case, spingendoci a guardare con sospetto i nostri smartphone e a chiederci non solo chi li ha costruiti, ma chi ha fornito i singoli accessori: la supply chain di quell’oggetto come è stata assortita?

Non solo la guerra ma anche la pace, con la potenza di profilazione ed elaborazione dei dispositivi di intelligenza artificiale, sta diventando cospirazione e inganno. Questa ci sembra lezione che ricaviamo da quanto è accaduto nel corso degli ultimi due anni (2023-2024) in Medio Oriente, e cristallizzato in quell’episodio che tanto ha colpito l’immaginario del mondo con la mortale sequenza di esplosioni dei cercapersone interconnessi fra le file degli Hezbollah.

Un evento che per il magico sincronismo e l’ancora misterioso potere di condizionamento degli avversari che ha espresso suggerisce il dispiegarsi di una nuova geometrica potenza della connettività in tutta la sfera delle relazioni sociali che da quell’episodio ci appaiono con un’aura di minacciosità inedita.

Da questa sovrapposizione fra comportamenti sociali e modo di combattere ricaviamo una nuova tendenza dei processi tecnologici: per la prima volta è proprio la società civile con i suoi codici e relazioni che esporta negli apparati militari saperi, competenze e applicazioni. Si ribalta così il tradizionale dispositivo militare-industriale che abbiamo sempre visto come una maschera del brutale circuito della guerra quale matrice delle tecnologie. È proprio quell’apparente giovanile e distensivo ambiente digitale, dove si compete per creatività e si vive informalmente, la fucina di macchinazione che ottimizza distruzioni e decimazioni fisiche.

In questa nuova dialettica, in cui le infrastrutture tecnologiche sono sempre più smaterializzate in formule narrative e in potenze semantiche, il nuovo collante che congiunge la sanità, l’informazione e la pubblica amministrazione alla logistica militare è la cyber security.


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