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Una guerra o una simulazione concordata alla moviola?

Dietro all’attacco tanto annunciato dall’Iran contro Israele

Secondo Michele Mezza quanto è accaduto sotto i nostri occhi in queste ore è davvero stupefacente, Al tempo della cronologia, in cui tutto è in real time, abbiamo assistito nella notte fra sabato 13 e domenica 14 aprile ad una guerra al rallentatore, alla moviola, in cui i commentatori, anche con un tono infastidito, aspettavano l’arrivo dei droni lanciati dagli iraniani che ci avrebbero messo nove ore per raggiungere Israele. Una vera eternità, che mal si concilia con i tempi televisivi. I pochi Cruise lanciati ci hanno messo anche loro ben due ore per arrivare su bersagli dove lì aspettavano la contraerea di Tel Aviv. Mentre non si sono visti in azione i missili più veloci che in 12 minuti avrebbero colpito i bersagli. La domanda è legittima: cosa è accaduto realmente? Sembra sia andata in scena una simulazione concordata, in cui gli Ayatollah, per non perdere la faccia, hanno concordato con gli americani un buono per un attacco finto a Israele, senza fare né danni né vittime. Solo un po’ di macabro spettacolo.

  1. Michele Mezza, Net-War. Ucraina: come il giornalismo sta cambiando la guerra. Con un poscritto di Pierguido Iezzi, Roma, Donzelli, 2022, VI-226 p. ↩︎

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