Parafrasando la metafora “due cuori e una capanna”, dedico il titolo, che ho scelto per questo articolo, ad una coppia di artisti particolari, a due personaggi che hanno sfondato, con le loro opere, le pareti dell’ipocrisia per rendere visibili ed accettabili i tabù e le reticenze morali del nostro tempo.
Sto parlando di Gilbert PROUSCH (Sanmartino in Badia 1943) e George PASSMORE (Plymouth 1942) una coppia di fatto che, contro ogni burocrazia, ha sempre tenuto la barra diritta, incurante dell’opinione pubblica e delle sue critiche. Il loro connubio risale a quasi sessant’anni fa quando, incontratisi e comprendendo il loro reciproco sentimento, decisero di abbandonare i loro rispettivi cognomi per appellarsi semplicemente come “Gilbert e George”. Il sodalizio artistico che ne è sorto è stato ed è una scommessa vincente fin dall’inizio della loro carriera, entrambi, uniti dalle stesse idee si sono ritirati da bravi cittadini nel quartiere East End di Londra. Insieme hanno contribuito alla emancipazione dell’arte capovolgendo tutti gli stereotipi morali sociali e formali che fino ad allora avevano condizionato ed ostacolato il passaggio ad un’arte sempre più vera e partecipe delle vicende umane.
Quali paladini dell’arte, iniziarono la loro carriera mettendosi al centro delle opere da esporre, infatti in una delle prime esposizioni risalenti ai primordi a New York, esposero letteralmente se stessi come sculture viventi, opere d’arte in antitesi alla produzione scultorea monumentale inglese!
Come tutte le novità anche questa idea geniale suscitò qualche perplessità, ma poi, come sempre accade, con il tempo il gusto si affina, l’occhio si abitua e così, specialmente nel campo dell’arte tutto viene accettato. Da allora di cammino ne hanno fatto i nostri protagonisti, noti in tutto il mondo non solo per le opere spettacolari di grandi dimensioni ma soprattutto per la loro costante presenza in esse indipendentemente dall’argomento trattato. Apparentemente freddi e distaccati, vestiti sempre con abiti da veri gentlemen di colore generalmente somigliante alla canna di fucile, grigi in sintonia con il famigerato “fumo di Londra”, imperturbabili hanno realizzato opere sconcertanti di fronte alle quali si resta quanto mai perplessi
Tante, tantissime sono le opere citarle tutte è impossibile, ma in particolare vale la pena menzionarne una che ha attratto particolarmente la mia attenzione: Shitty Naked human would, un’opera della serie Naked Shit pictures del 1994 laddove i nostri artisti appaiono nudi accanto ai propri escrementi! Il mio pensiero va ad un nostro artista che pagò per aver trattato i propri escrementi racchiusi in una scatoletta, faccio riferimento ad Piero Manzoni ed alla sua opera famosa “Merda d’artista” per la quale fu incriminato, ma poi, fortunatamente prosciolto; forse allora i tempi non erano ancora maturi per tali provocazioni!
“Crediamo fermamente in un mondo libero creato dalla cultura, non dalla politica né dalla Chiesa” questa è una recente dichiarazione rilasciata in un’intervista in occasione dell’apertura dello spazio museale voluta da “Gilbert e George”, infatti essi hanno voluto sancire ancora una volta con la realizzazione di un proprio museo, proprio accanto alla residenza abituale, quella di sempre, nel quartiere Este End dove vivono da cinquantacinque anni così da fare, come si suol dire “casa e bottega” per poter godere costantemente dei loro lavori, testimonianze di una vita vissuta insieme.
L’ingresso al Museo e gratis potrà accogliere tutti coloro che vorranno ispirarsi ad opere tra le più originali e trasgressive del nostro panorama artistico.
Da vedere.
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