Ultima Generazione prosegue instancabile le sue proteste a favore del green. Presenti alla cerimonia della Festa della Repubblica e sdraiati al suolo per impedire il passaggio del corteo, gli ecoattivisti han chiesto a Mattarella di creare un fondo permanente e preventivo di 20 miliardi per riparare ai danni delle catastrofi climatiche. Le azioni di disobbedienza civile nonviolenta del giovane gruppo ambientalista continuano a far parlare e a creare netti schieramenti ideologici.
La forza di Ultima Generazione risiede nella perseveranza del loro grido contro il cambiamento climatico. Una forza che si è ormai trasformata in potere collettivo. Migliaia sono, infatti, i giovani che oggi decidono non solo di scendere in piazza a manifestare, ma di farsi addirittura arrestare in virtù di una causa più grande di loro. La disobbedienza civile è lo strumento che usano per lottare non tanto per il loro stesso futuro, quanto piuttosto per quello delle nuove generazioni e per il Pianeta in generale. Insomma, una battaglia politica affinché questa non si riveli presto essere l’ultima generazione della specie umana.
“Oggi è la giornata della Repubblica disattesa”, così recita il post Instagram del 2 giugno scorso di Ultima Generazione che, mediante la provocazione, invita ad agire per un futuro più sostenibile. Un’affermazione che accusa il governo italiano di aver disatteso ogni aspettativa in tema di crisi climatica, sociale ed economica. La causa ambientalista portata avanti da UG nella teoria è ammirevole, ma la messa in pratica delle loro proteste lo è altrettanto? A partire da questo interrogativo si sviluppano opinioni fortemente divisive tra chi condanna le loro azioni e chi, al contrario, le sostiene.
A Roma, in occasione delle celebrazioni della Festa della Repubblica, quest’anno i giovani di UG han provato a interrompere il corteo sdraiandosi in via IV Novembre per impedire il passaggio del presidente Mattarella. 15 sono gli ecoattivisti che son stati poi fermati dalla polizia: “Noi siamo qua – ha spiegato uno degli attivisti – solo per chiedere protezione con un Fondo Riparazione, che possa soccorrere tutte le persone colpite anche in questi giorni, e che lo saranno sempre di più in futuro, come ci dice la scienza”. In altre parole, UG propone di introdurre in Italia un fondo finanziario di 20 miliardi per riparare ai danni che le catastrofi climatiche continuano a causare.
Il conto, che i disastri naturali e i cambiamenti climatici hanno sinora presentato all’Italia, supera il valore del PNRR (194 miliardi): dal 1980 al 2022 sono stati impiegati 210 miliardi, di cui 111 per alluvioni, siccità, incendi, ondate di caldo e di freddo. Da gennaio a maggio 2023, si sono verificati 122 eventi meteorologici e idrogeologici estremi, il 135% in più rispetto ai 52 registrati negli stessi mesi del 2022. “Gli eventi meteorologici estremi sono aumentati sia per frequenza che per intensità e si prevede che il loro numero crescerà ulteriormente in futuro, come conseguenza dei cambiamenti climatici”, questa è l’amara constatazione dello studio “Mortality from extreme meteorological and hydrogeological events in Italy: a rising health threat connected to climate change”, pubblicato su Safety in Extreme Environment.
In questo drammatico quadro, l’Italia non gode di alcun favoritismo date le sue caratteristiche geografiche e idrogeologiche. È sempre più urgente infatti intraprendere in tempi rapidi azioni preventive, prepararsi a quando anche queste risulteranno insufficienti e pensare a soluzioni per il ripristino di condizioni ambientali, sociali ed economiche sostenibili. Questa consapevolezza, che per alcune persone si traduce purtroppo in eco-ansia, è ciò che spinge con grande fervore UG nella lotta alla crisi climatica.
La peculiarità delle manifestazioni di Ultima Generazione risiede nella nonviolenza: blocchi stradali e vernice sulle opere d’arte sono strumenti con cui colpire la sensibilità, e non i corpi, di chi non vede (ancora) nel green un obiettivo sociale e politico di massima urgenza. Ultima Generazione è consapevole che oltre al contenuto sia di eguale importanza la forma: azione nonviolenta e resistenza passiva sono modi efficaci per disturbare e svegliare masse e mass media. UG riesce così a far parlare dei suoi gesti vandalici con gran facilità: raggiungere in maniera plateale l’attenzione della gente comune è il suo punto forte. Bisogna, però, andare oltre il fattore di disturbo, cioè oltre l’atto in sé, per comprendere il messaggio d’allarme di questi ragazzi.
Qui il tema diventa divisivo: mentre da una parte c’è chi, come il ministro Matteo Piantedosi, si schiera contro gli “eco-vandali”, dall’altra c’è chi invece sostiene la militanza a favore della tutela del clima e della salute. I primi tendono a presentare gli attivisti dell’ambiente come criminali (poiché, tra l’altro, con queste loro azioni, hanno accumulato provvedimenti di carattere penale e amministrativo), i secondi invece come manifestanti pacifici (così come tanti altri giovani prima di loro).
Accanto a Ultima Generazione vi è un numero crescente di persone e di associazioni che sta ponendo il green al centro dei dibattiti politici. Ad esempio, in forma diversa ma con gli stessi principi di UG, ad aprile scorso, si sono esposte 2500 donne svizzere denunciando le autorità nazionali per non aver attuato sufficienti azioni per mitigare i danni del climate change.
“Il contrasto al cambiamento climatico è un diritto umano, e la tutela della salute del Pianeta va di pari passo con la salute dell’intero genere umano”. Questo è ciò che dichiara oggi la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), la stessa istituzione che ha condannato la Svizzera, un paio di mesi fa (ossia dopo la denuncia delle ambientaliste), per “inazione climatica”. Si tratta di una sentenza storica, poiché per la prima volta i giudici di Strasburgo hanno legato la tutela dei diritti umani al rispetto degli obblighi sul clima: una vittoria importante non solo per le associazioni ambientaliste ma per tutti noi.
In altre parole, il fatto di non prendere misure adeguate contro l’avanzata del climate change è punito dalla Corte europea in quanto lesivo della salute e dei diritti umani. Certamente “una nuova fase”, come dichiara WWF Italia, per i contenziosi climatici contro governi ed aziende. Presente al risultato pronunciato a Strasburgo, ovviamente, anche Greta Thumberg: “Questo è solo l’inizio. In tutto il mondo, sempre più persone stanno portando i loro governi in tribunale per ritenerli responsabili delle loro azioni”.
Il messaggio di Ultima Generazione va dunque risemantizzato: imbrattare un palazzo storico o bloccare il traffico cittadino può risultare offensivo, ma mai quanto la mancata presa di coscienza da parte dei governi in tema di giustizia climatica. In un contesto in cui il clima cambia per via dei processi produttivi, pur non essenziali al capitalismo (si può infatti concepire un capitalismo delle rinnovabili), il movimento rivoluzionario di UG è tale non perché desidera rovesciare un regime politico, ma perché si proietta nel tempo della storia. È in virtù di questa sua funzione che il movimento ambientalista infatti acquista valore.
Accogliere il reale ed urgente appello di UG significa schierarsi a favore della salvezza climatica e comprendere che il climate change è una questione etica e politica e non puramente di natura ambientale. Questa è l’ultima generazione che può fare qualcosa per fermare la catastrofe.
NDT.: L’IMMAGINE DI COPERTINA DELL’ARTICOLO E’ UN FOTOGRAMMA DAL CELEBRE “QUATERMASS: RINGSTONE ROUND”, AMBIENTATO IN UN FUTURO MOLTO PROSSIMO I GIOVANI CERCANO DI RAGGIUNGERE UN ALTRO PIANETA IN UN CONFLITTO APERTO CON LE VECCHIE GENERAZIONI
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