Giovedì gnocchi e dove? Dove, se non a casa in queste giornate che svelano un autunno tardivo e discreto? Mentre il Mondo e l’Italia sono impegnati a contenere le cataratte del cielo, la costa laziale ci risparmia il peggio e ci regala la dolce mitezza delle ottobrate romane. I colori rendono la natura un acquerello che varia dal giallo al bruno passando per l’ocra e il cremisi per poi trasformarsi in marrone, raccogliendo nella tavolozza tutto il meglio e il meraviglioso che la natura ci offre spontaneamente.
Nonostante il melograno abbia fiorito prima di sempre e i suoi frutti meravigliosi rivelano una maturità ormai avanzata, sinuosa, sensuale, ma già rivolta verso la decadenza, l’abbondanza di quelle grosse mele dai colori vermigli ci fa pensare alla vita e ai segreti sorprendenti che nasconde. Per i funghi questo inizio stagione è stato una benedizione, per le strade dell’interno tra borghi medievali, campagne ricche di noccioleti, le bancarelle con funghi di ogni tipo hanno fatto bella mostra. Mai come quest’ anno non si è ricorsi a paesi stranieri limitrofi per avere funghi nei mercati.
I “Fungaroli” si sono divertiti e il paniere ha dato loro grande soddisfazione. Ma anche la zucca, ormai matura, riempie i banchetti dei mercati e, ora che l’uomo “sa tutto” grazie alla facilità di fare ricerca, di qualità di zucche ne conosciamo tante. Numerosissimi sono i loro colori: dal bianco al verde, dal verde al giallo, dal giallo all’arancio , dal colore compatto allo screziato , anche la zucca ha la sua tavolozza . E , così, aspettiamo l’autunno, tra odori di mosto, di vino novello, di olio, mentre l’estate ci lascia i ricordi del cielo e del mare.
Quando pensiamo alla zucca ,non possiamo non pensare ai tortelli mantovani, al risotto , alla crema . Sono tutte preparazioni tipiche del nord Italia dalla Lombardia all’Emilia- Romagna, al Veneto. Noi , al centro, da relativamente poco apprezziamo certi ortaggi . Io,però , pur essendo terrona, ho provato a preparare un piatto che ha ricevuto gli elogi dei miei commensali :gli gnocchi di zucca.
In realtà devo ammettere che la cosa più difficile per me è dare dosi precise dei vari ingredienti: sono una “manovale” della cucina e la giusta quantità me la da’ il tatto, la mano che tocca e gli occhi che guardano.
½ zucca di Mantova di circa 800gr
1 kg di patate
1 o 2 tuorli di uova (l’albume caccerebbe fuori l’umido)
Farina 00 quanta ne raccoglie ( di solito 250 gr di farina su 1 kg di patate)
Sale , pepe, noce moscata
Cercando di essere semplice e chiara, io ho per prima cosa tolto la buccia alla zucca, l’ho tagliata a fettine e messa nella teglia al forno. Quando si è ammorbidita , l’ho tolta e l’ho schiacciata con lo schiacciapatate.
Contemporaneamente ho fatto bollire le patate e una volta pronte le ho pelate e schiacciate.
Dopo avere stiepidito il tutto che ho messo su una spianatoia , ho aggiunto il sale, il tuorlo d’uovo,il sale,il pepe e un po’ di noce moscata e ho cominciato a impastare con la farina in modo veloce fin tanto che l’impasto è risultato morbido e non appiccicoso. A questo punto ho realizzato dei cordoni che ho poi tagliato in piccoli cilindri.
Per il condimento:
burro, aglio, sale e salvia.
In una pentola capace ho messo il burro q.b., il sale, lo spicchio d’aglio, e le foglie di salvia 4/5.
Ho fatto sciogliere il burro e ho messo la quantità di un piatto per volta nella pentola dove bolliva l’acqua salata.
Due secondi e quando gli gnocchi sono venuti a galla li ho passati in padella e li ho conditi con dell’ottimo parmigiano.
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