2 CIELI SOPRA CORVETTO

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POLIS, MILANO

CIELO 1

Elly is Brat
“Ma come fa a vivere a Milano un giovane che lavora con un contratto di un mese?” O che prende uno stipendio nella media del nostro paese, che si avvicina ai 1300 euro al mese.
La dottoressa Elena Ethel Schlein, Elly per tutti, rilancia da Milano il tema della casa, che è anche quello del lavoro e della turtela del potere d’acquisto del salario, della redistribuzione. E del welfare. Da Milano la domanda non suona retorica per niente. Come fa il nostro lavoratore precario e con un contratto sindacale a campare a Milano?
Beh, si arrangia, chiede aiuto alla famiglia, oppure si accontenta di una doppia, cioè di un posto letto in una stanza che ne contiene due….
Di sicuro non se la passa troppo bene e non gli viene voglia di mettere su famiglia e fare i due figli che servirebbero per tenere la demografia almeno a saldo pari, una famiglia due figli, appunto.
E, immagino io, non credo gli venga nemmeno quel sacro attaccamento alla professione che spinge a lavorare a prescindere dallo stipendio. Corvetto è ancora uno dei quartieri meno cari della città, eppure anche qui la stanza viaggia sui 500 600 euro mese, 300 il posto in doppia. Metro gialla comoda, 15 minuti da centrale, 30 minuti a piedi da Duomo passando da Porta Romana. A Corvetto da qualche anno si fa la festa del Pd di Milano, in un Circolo ARCI old
style e bello Schlein secondo la più banale delle retoriche abbraccia il suo popolo in un posto perfetto. Eppure qualche cosa è cambiato. C’è un sacco di gente, ma tanta davvero. Non ci sono solo anziani e militanti, e a naso non c’è solo la ZTL, l’equivalente del muro Blu dei dem americani a San Francisco Seattle Boston o New York. Bel clima, Schlein ha portato energia ad un partito intristito per le sconfitte e stressato dai personalismi e dai singolarismi. Certo l’ARCI corvetto non è il palazzetto della Convention di Chicago e non ci sono persone con i mitici cappelli “fetta di formaggio con i buchi” in testa. La festa
di Milano però non è per niente triste, anzi. La Schlein vista ieri è un leader, non lo era del tutto quando ha vinto le primarie.
Nono solo è molto cresciuta in questi mesi ma ha margini notevoli. Ha cambiato lapostura, n on solo il colore degli abiti. Sta definendo meglio la sua politica economica, terreno sul quale all’inizio era molto poco a suo agio. Ha un lessico ed una narrativa più chiara che in passato. Nel merito le ricette di Schlein ricordano molto quelle di Biden e della Bidenomics, o della Mazzuccato, una delle nostri migliori economiste per anni messa da parte dai colleghi neoliberisti di destra e di sinistra. Elly dimostra che leader ci si può anche diventare: studio, tanto lavoro, impegno, determinazione, una roba alla Sinner per capirci, del resto, come dice il mitico Vincenzo De Luca, suo “amico” storico, lei, la Schlein, è Svizzera, mica Italiana.
Ad Elly ora serve una Beyonce che gli dia una colonna sonora o una Charli XCX che gli regali un claim figo da social… Tipo che ne so ELLY IS BRAT, ma diverso, appunto, perchè brat andava bene per kamala, che ride e sprizza energia da tutti i pori. Elly è più delicata, anche un pò più pallidina direi… Se Elly però fa un ultimo sforzo e oltre alla tanta, tantissima testa, ci mette anche un pochino di cuore allora la Meloni deve preoccuparsi molto….

CIELO 2

ADA E TOMMASO
Ada e Tommaso sono due bimbi che vanno alle materne assieme, giocano assieme ai giardinetti e si incrociano più volte nel quartiere con i rispettivi genitori, al supermercato, in gelateria, dal cartolaio. Sono amici, compagni di gioco e di scuola. Sono tutti e due nati in Italia e fanno praticamente entrambi le stesse cose. Tommaso però ha un marcia in più. È italiano, cioè è nato in Italia da genitori italiani, Ada no, anche lei è nata in Italia come Tommaso, ma da genitori stranieri, che hanno il permesso di soggiorno. Quindi NON è cittadina italiana, con tutte quello che ne consegue. Ai tanti ultras del merito che in questi anni hanno spopolato storie come quested ovrebbero far capire che oltre al merito c’è il bisogno e che nel mondo reale le opportunità non sono per tutti. Insomma un volta si diceva “bisogna livellare il
campo”, Ecco, siamo ancora li. Con la differenza che in una società che cambia e diventa più complessa diventa più complicato intervenire per ridistribuire risorse oltre che opportunità. La sfida vera però per apolitica dio oggi è tutta li, capire come affrontare il nodo delle disuguaglianze e delle fragilità, cosa paradossalmente più difficile (più complessa, appunto!) che occuparsi di povertà….

Alessandro Capelli è il segretario del PD di Milano, il PD migliore d’Italia, come disse Renzi all’apice del suo successo e del suo consenso. Cappelli è il padre del bimbo Tommaso che ha il “merito” di essere italiano, e assieme alla sua segreteria ha voluto dedicare la Festa alla bimba Ada e a tutti i bimbi di origine straniera che sono nati in Italia e vivono in Italia. La questione è quella dello Ius Soli e dello Ius
Schola, un principio giuridico di importanza straordinaria nel mondo globale di oggi che raccontato con Ada e Tommaso riesce decisamente più comprensibile. Lo Ius soli, per capirci, è quello che fa sì che una come la Kamala Harris sia una cittadina americana.

Qui da noi la kamala avrebbe fatto la candidata premier? Non so, magari si, ma sinceramente non credo. Eppure avremmo bisogno di persone per sostenere la nostra economia e il nostro welfare sempre più striminzito. Tra 4 anni ci serviranno tra i due e i 4 milioni di lavoratori (fonte EXCELSIOR UNION CAMERE), ma avanti di questo passo faremo fatica a convincere risorse umane a venire qui da noi. La gente va a lavorare in posti dove si vive decentemente e si viene accolti, e dove si lavora senza discriminazioni eccessive. Gia oggi l’Italia nonè una meta ambita dai lavoratori stranieri, che potendo scegliere vanno volentieri nel nord Europa dove magari il clima ed il cibo non sono granché, ma si guadagna comunque di più. La legge sulla cittadinanza qui da noi è uno dei tanti disincentivi per gli stranieri.


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