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I giorni della Resurrezione di Trump e della passione di Biden, di Giampiero Gramaglia

Giampiero Gramaglia in due pezzi scritti il 18 e 19 luglio il primo “Biden con il Covid strappa la scena a Vance alla Convention repubblicana “, il secondo “Trump accetta la nomination mentre Biden è sull’orlo del ritiro”, commenta la terza e quarta giornata della Convention repubblicana caratterizzati dal discorso dai toni populisti di James David Vance e dal discorso di accettazione di Trump. “La forza è stato un segno distintivo della presenza sul palco di Trump, nonostante i suoi 78 anni, e del suo vice James David Vance, che di anni ne ha 39”. Una vera e propria risurrezione quella del Tycoon: “Il discorso finale e tutta la Convention confermano – scrive l’ex direttore dell’Ansa – l’inerzia positiva della candidatura d’un uomo che, meno di quattro anni or sono, lasciava di soppiatto la Casa Bianca come un paria politico, senza assistere all’insediamento del suo successore, oggetto per due volte di un procedimento d’impeachment, dopo avere cercato di rovesciare con una sommossa il risultato delle elezioni; e che, meno di due anni or sono, veniva largamente indicato come il responsabile della sconfitta dei repubblicani nelle elezioni di midterm del 2022. […] All’immagine di forza anche fisica di Trump, si contrappone – aggiunge Gramaglia – quella di debolezza, soprattutto fisica, ma anche politica, del presidente Biden, che si cura dal Covid nella sua casa al mare in Delaware, mentre gli inviti a lasciare la corsa si succedono e si intensificano, dopo una pausa in coincidenza con l’attentato a Trump”.


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