UNA PATOLOGIA SOCIALE
L’ictus cerebrale ischemico ed emorragico è una delle malattie più frequenti nell’adulto, il 75% colpisce soggetti di età > 65 anni75%
Circa l’85% degli ictus sono di tipo ischemico, dovuti alla occlusione di un vaso cerebrale, il 15% è di tipo emorragico per rottura di un aneurisma cerebrale o di una malformazione vascolare.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia si registrano 200.000 casi ogni anno di cui l’80% sono nuovi episodi ed il 20% recidive.
Nel mondo occidentale l’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari ed i tumori.
E’ la prima causa di invalidità.
Quanti guariscono dopo un ictus? Soltanto il 25% dei soggetti sopravvissuti guarisce completamente.
Il 75% sopravvive con disabilità; la metà di questi (il 37%) con invalidità tale da perdere l’autosufficienza
Nel nostro Paese abbiamo circa 920.000 persone sopravvissute con esiti invalidanti dopo un ictus cerebrale.
L’Italia dovrà prepararsi a spendere dai 12 ai 30 miliardi l’anno per curare queste persone.
In termini di produttività persa bisognerà aggiungere una cifra da 7 a 13 miliardi all’anno.
Gli obbiettivi principali devono essere quindi la riduzione della mortalità e della disabilità.
Come fare?
In primis con la prevenzione
Quali sono i fattori di rischio in particolare per l’ictus ischemico?
Sono di 2 tipi modificabili:
Modificabili totalmente documentati:
ipertensione arteriosa, fumo di sigaretta, diabete mellito, TIA, stenosi carotidea asintomatica, iperomocisteinemia, ipertrofia ventricolare sx, fibrillazione atriale
Modificabili non totalmente documentati:
ipercolesterolemia, obesità, consumo eccessivo di alcool, contraccettivi orali, uso di droghe, crisi emicraniche ricorrenti, anticorpi anticardiolipina, iperinsulinemia
Intervenire su questi fattori di rischio quando si è ancora sani comporta una drastica riduzione della percentuale dei soggetti che potrebbero andare incontro ad ictus cerebrale
Inoltre una alimentazione ricca di verdura, frutta, ed un’attività fisica programmata che eviti l’obesità sono modalità di vita che aiutano a ridurre il rischio di ictus
Cosa accade quando si occlude un vaso cerebrale? :
Un coagulo crea una totale assenza di flusso di sangue in una zona del cervello che in breve tempo (un minuto) porta a morte le cellule cerebrali: in un minuto muoiono circa due milioni di neuroni
questa area è definita core ischemico
Esiste poi una zona circostante all’area in necrosi in cui si ha un ridotto afflusso di sangue (area di oligoemia)
Intervenire rapidamente su tale area permette una ripresa del flusso ed evita l’estensione della necrosi cerebrale: il tempo è cervello!
TIME IS BRAIN
Oggi esistono terapie mediche ed interventistiche per ristorare l’area di sofferenza non ancora in necrosi
Codeste terapie devono essere eseguite nelle unità stroke unit dove sino a 4,5 ore dall’evento si possono somministrare farmaci che, sotto stretto controllo medico, “sciolgono” il coagulo
Dalle stroke unit (spoke) se il paziente che ha una occlusione di un grosso vaso cerebrale (carotide, arteria cerebrale media, arteria cerebrale anteriore, arteria basilare) non risponde alla terapia medica viene trasferito in un ospedale hub dove è possibile “sciogliere” il coagulo con procedure interventistiche endovascolari da eseguirsi in sala angiografica sino a circa 6 ore dall’evento iniziale.
Tutta questa complessa procedura deve riconoscere una:
- fase preospedaliera
- fase intraospedaliera
- fase extraospedaliera
Senza entrare nella complessità ed addentrarci nei modi dell’intervento che può avvenire solo con l’utilizzo di macchinari complessi quali TC, RM, Angiografi digitali, il messaggio è: allertare subito il 118 in caso di ictus cerebrale!
SEGNALIAMO