IL GRANDE ORTO

Nel 1991 lasciammo Roma per poterci permettere una casa con un bel giardino tutta per noi e scegliemmo la zona del Lago di Bracciano, oltre che per la sua bellezza, per la vicinanza al mio luogo di lavoro, così acquistammo ad Anguillara Sabazia.

Sulla scia dell’entusiasmo di vivere finalmente in campagna Paolo realizzò un grande orto. Troppo grande come scoprì quasi subito. Avevamo abbondanza di tutto zucchine e fiori a volontà, così tanti da farci anche la marmellata. Melanzane, fave, pomodori, fagioli, fagiolini, una fragolaia e quattro galline ovaiole. E lamponi e more sulla recinzione. D’inverno broccoli, cavolfiori e broccoletti a go gò, carciofi e verze e altro ancora. Insomma avremmo potuto entrare a pieno titolo nell’associazione dei coltivatori diretti.

In quegli anni Paolo si è sfiancato a fresare, concimare, raccogliere e pulire ogni sorta di verdura. Io lo guardavo e mi sentivo stanca per lui. Per conservare tutta quella produzione dovemmo comprare ben due grandi congelatori a pozzetto.

Come dice il detto? l’orto fa l’uomo morto! e così quando io decisi di cambiare casa per andare a Trevignano Romano, in un posto vista lago, ma senza possibilità di avere un orto, non feci molta fatica a convincerlo. Era troppo anche per lui.

Durante quel periodo creò una sua ricetta per la pasta e fave che non ci stanchiamo mai di mangiare primavera dopo primavera.

LA RICETTA

ingredienti

fave fresche a piacere

mezza cipolla

pecorino romano

vino bianco

pasta mista

spaghetti spezzati o tubetti

PREPARAZIONE

Sbucciare le fave togliendole dal baccello e togliendo anche la buccia del seme. E’ importante togliere la buccia altrimenti la cottura risulterebbe troppo lunga e le fave diventerebbero fibrose e di colore scuro. Soffriggete la cipolla appena dorata aggiungere le fave sbucciate che dovranno essere appena scottate e dovranno mantenere il loro colore verde brillante. Sfumare con vino bianco. Cuocere la pasta scolare al dente quindi ripassare rapidamente in padella con le fave. Spegnere e aggiungere pecorino grattugiato.

Né esiste anche un’altra versione sperimentata da nostra figlia Arianna con aglio al posto della cipolla ricotta salata al posto del pecorino e un po’ di peperoncino. Diversa ma altrettanto gustosa.


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