Secondo un recente studio, che trae spunto dai report annuali sul personale degli enti locali, parecchi dipendenti siciliani hanno un’età superiore ai 60 anni. In particolare, a Palermo, su un totale di 5.295 dipendenti, vale a dire 8,4 ogni 1.000 abitanti, gli under 30 sono lo 0,06%, quelli di età compresa tra i 31 ed i 59 anni sono il 66,21% e gli over 60 sono il 33,73%.
Simile è la situazione di Messina, che conta 1.075 dipendenti, pari a 4,9 ogni 1.000 abitanti, con 0 under 30, mentre quelli tra i 31 ed i 59 anni sono il 67,74 e gli over 60 sono il 32,26%. Drammatica è la situazione di Catania, dove non si fanno concorsi da oltre 30 anni.
Nel capoluogo etneo il totale di dipendenti è pari a 1.845 unità, vale a dire 6,2 ogni 1.000 abitanti, gli under 30 sono 0, quelli compresi tra i 31 ed i 59 anni sono il 40,49% e gli over 60 sono il 59,62%.
Questo significa che il comune di Catania ha pochissimo tempo per fare fronte alla riorganizzazione del proprio personale ed all’assunzione di quello di cui è carente, altrimenti rischierà di dover chiudere gli uffici: un vero paradosso, soprattutto se si tiene conto che il tasso di disoccupazione medio nella città di Vincenzo Bellini e di Giovanni Verga è del 24,2%.
Non è migliore la situazione riguardante il livello di istruzione.
A Palermo i dipendenti dotati del titolo della scuola dell’obbligo è il 28,29%, quelli che dispongono di un diploma di scuola media superiore costituiscono il 50,42% ed i laureati sono il 21,28%.
A Messina il 14,19% è in possesso del titolo della scuola dell’obbligo, il 49,39% è munito di diploma ed il 36,42% di laurea. In questa speciale graduatori, ancora una volta, Catania è messa male con il 33,39% di dipendenti muniti di scuola dell’obbligo ed il 51,27% che dispone di un diploma, mentre i laureati sono soltanto il 15,34%.
Giusto per fare un paragone con una media città del Nord, a Genova i dipendenti comunali sono 4.840, pari a 8,7 dipendenti per ogni 1.000 abitanti, gli under 30 sono il 5,95%, quelli di età compresa tra i 31 ed i 59 anni sono il 75,98% e gli over 60 sonno soltanto il 18,16%.
Tra questi l’11,32% è dotato di licenza media, il 54,98% di diploma ed il 33,70% di laurea.
Una bella differenza utile per farci comprendere qualcosa sull’efficienza dei servizi e la qualità della vita in Sicilia.
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Non c’ dunque da stupirsi che il nome “Africa” torni con assiduità nei media e nei pensieri di tutti. Per la maggioranza di noi è infatti sinonimo di migrazioni e arrivi continui sulle nostre coste di disperati dalla pelle nera, cui guardiamo con sentimenti che oscillano, a seconda delle nostre convinzioni, tra la paura e…
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PETROLIO IN LIBIA
La Libia è infatti oggi un importante esportatore di petrolio, un petrolio a basso contenuto di zolfo e quindi molto pregiato. Le rilevazioni sul sottosuolo libico hanno consentito di accertare riserve per molti migliaia di milioni di tonnellate, un mare di petrolio che si estende anche nelle profondità marine.
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IL CONTINENTE GIOVANE
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SIAMO TUTTI AFRICANI
Come si colloca l’Africa di oggi nel quadro geopolitico internazionale? Chi sono i suoi alleati e i suoi oppositori? C’è una politica estera africana comune? Quali sono il grado di democrazia e le prospettive economiche del continente? E ancora, perché la parola Africa è considerata, nell’immaginario collettivo, sinonimo di un’altra, cioè migrazioni?
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CAOS E RESILIENZA – Cap6
Uno dei maggiori esperti del mondo africano, Brahima Coulibaly, direttore del settore Economia e Sviluppo Globale della Brookings Institution di Washington, ha dichiarato non a caso: «Questo decennio è promettente per l’Africa. L’azione collettiva dei suoi governi per migliorare la democrazia e la vita quotidiana delle persone ne farà un territorio dove si potranno stabilire…
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La multiculturalità o, come la si chiama spesso, cross-cultural management consiste in sostanza nella comprensione delle società diverse dalla propria secondo parametri che vadano oltre la pura valutazione personale, viziata spesso da pregiudizi o legittime lacune informative. Per farlo associa antropologia, psicologia, statistica ed economia.
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Cap8 L’ARMA PIU’ POTENTE PER CAMBIARE IL MONDO
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