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Il sogno in cabina, di Beppe Attene

Vecchi e nuovi gattopardismi

Beppe Attene ne “Il voto in cabina” commenta per Democrazia futura quanto emerso dalla recente campagna elettorale ovvero quelli che nell’occhiello sono definitivi come “vecchi e nuovi gattopardismi” esprimendo “Il solito manicheismo contro l’Altro privo di programmi, obiettivi e strumenti”: “Entrambi gli schieramenti (con una parziale autolimitazione di Forza Italia) si sono proposti come il Bene assoluto in guerra con il Male altrettanto assoluto”. L’articolo smonta i numerosi luoghi comuni emersi in un dibattito troppo spesso asfittico per non dire vuoto dove hanno prevalso contrapposizioni manicheiste in entrambi gli schieramenti assicurando “Il successo di personaggi simbolo più “reali” degli altri: Ilaria Salis e Roberto Vannacci”.  Lo scenario di una immensa “ondata nera” che starebbe per travolgere o perlomeno inquinare la democratica Europa […] non porta solo voti a chi la diffonde, ma anche alla parte da cui ci si dovrebbe difendere  Insomma, l’antifascismo da like (una volta si sarebbe detto da bar) genera anche un altrettale fascismo da auto rappresentazione”. Attene prosegue evidenziando “Il polo escluso giunto al governo o della sindrome delle catacombe” ovvero L’assoluta incapacità di dirigere e mancanza di volontà di proporre una seria politica di destra”. Conclude osservando “Nello scenario prossimo venturo Giorgia Meloni al bivio tra Colle Oppio e l’effetto De Gasperi”. Nel frattempo l’invito rivolto alla sinistra è quello di ricominciare “a pensare e a studiare” e a “smetterla di litigare sul nulla”.


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