PIERFRANCESCO MARAN
Un sospiro di sollievo per tanti ed una sola perdente, Giorgia Meloni.
Per commentare l’elezione di Ursula Von Der Leyen conviene partire da un fatto: è stata eletta con 401 voti, più della volta scorsa, nonostante molti la dessero in bilico e nessuno era entusiasta a pieno della sua riconferma.
Non sono entusiasti i popolari, con Weber, il capogruppo PPE che ha a lungo strizzato l’occhio ad Ecr e che pretende (pretendeva) un cambio di rotta sui temi green, che non è stato annunciato nel programma.
Secondo molti, i franchi tiratori si trovano proprio nel PPE, il partito di Ursula che solo martedì aveva acclamato la Metsola come Presidente del Parlamento.Tira un sospiro di sollievo S&D perché oggettivamente Ursula VDL è l’unica alternativa europeista che era in campo, un voto di bocciatura avrebbe disegnato un’altra Europa più a destra.
E nella compattezza del voto socialista va segnalata anche la reazione alle scene sguaiate dei sovranisti, arrivati in un intervento ad accusare VDL di essere responsabile di ogni stupro che avviene nelle città europee a causa dei migranti (detto davvero).
C’è un fatto politico che è l’allargamento della maggioranza ai verdi, che hanno voluto a tutti costi entrare per difendere i progressi ambientali ma anche per evitare, con responsabilità, uno spostamento a destra.Ma la vera sconfitta si chiama Giorgia Meloni, non soprattutto per il risultato ma per la strategia deficiente messa in campo. Procaccini, capogruppo di Ecr, ha annunciato libertà di voto e che tutte le delegazioni del gruppo avrebbero votato secondo l’interesse nazionale.
Chiunque poteva concludere che l’interesse nazionale di chi governa l’Italia è essere dentro la maggioranza, lo ha ribadito anche in serata Tajani. Invece no.
Un voto contro inutile (rimarcato da un “siamo fatti cosi”) per il risultato, che indebolisce il ruolo dell’Italia nella futura Commissione e che toglie lo spauracchio che aleggiava di una Meloni rappresentante di una destra moderata con diritto di entrare nel gioco che conta.Peraltro la posizione del NO aveva due titolari, Bardella e Orban, e la Meloni non ha avuto il coraggio di rivendicarla.In Europa si tira un sospiro di sollievo, la giornata è andata e le cose potevano solo andare peggio, non meglio.
Ora però restano le cose da fare: dimostrare che questa Commissione può rosicchiare spazio e risorse agli stati nazionali superando il diritto di veto, che il percorso green prosegue determinato smussandone magari solo alcuni aspetti considerabili ideologici, che si riesce a mettere in campo davvero il progetto di difesa europeo di cui ha parlato VDL e che, ai temi ambientali, si affiancano davvero quelli sociali, a cominciare da quelli sul problema abitativo che prevederanno per la prima volta anche un Commissario all’Housing come chiesto dai socialisti.
Buon lavoro a tutti noi!
LINK DIRETTO AL PROGRAMMA
https://commission.europa.eu/system/files/2020-04/political-guidelines-next-commission_it.pdf
SEGNALIAMO
-
CHRISTIANITY AND LATE ANTIQUITY
THE WESTERN POLITICAL THOUGHT Part I Abstract: L’articolo tratta del pensiero politico occidentale in relazione al cristianesimo durante la tarda antichità, evidenziando l’impatto della figura di Gesù Cristo come promotore di una “rivoluzione ideale” basata su princìpi filosofici e politici, tra cui la solidarietà e il rispetto per l’autorità statale. Successivamente, l’analisi si concentra sull’influenza…
-
RIFORMISTI E CIARLATANI
Negli anni ’30 del secolo scorso la scrittrice Greta De Francesco, morta nel 1945 nel campo di concentramento nazista di Ravensbruck in Germania, colpita dall’ascesa di Mussolini e Hitler, nel suo libro “Il Potere dei Ciarlatano” analizzò l’avvento dei dittatori iscrivendolo nella lunga storia di coloro che ingannano il popolo quando esso si smarrisce, perde…
-
Carbone, petrolio e gas: il genio della lampada industriale
Inverno 2024-2025, per le risorse energetiche l’Europa naviga a vista Cecilia Clementel-Jones Medico psichiatrico e saggista Nel lungo articolo “Carbone, petrolio e gas: il genio della lampada industriale”, Cecilia Clementel, in previsione dell’inverno 2024-2025 dopo aver denunciato “I risultati deludenti della ricerca di fonti energetiche alternative”, osserva come “per le risorse energetiche l’Europa naviga a vista”.…
-
E’ SOLO L’INIZIO
(parte seconda) Una volta che abbiamo accettato l’idea che la mondializzazione del mercato e la finanziarizzazione dell’economia abbiano conquistato e unificato sotto di sé l’intero globo terracqueo e i popoli in esso ospitati ci rimane (oltre a una grave sofferenza) una domanda ancora più pesante. In base a quali valori e necessità si comporteranno ora…
-
TRUMP E MUSK : I RISCHI DELLA TECNOCRAZIA
Una rivisitazione del conflitto tra scienza, tecnologia ed umanesimo Parte prima Un recente articolo del Guardian (https://www.theguardian.com/commentisfree/2024/nov/11/a-new-era-dawns-americas-tech-bros-now-strut-their-stuff-in-the-corridors-of-power) commenta in modo molto preoccupante il recente successo di Trump alle elezioni americane. Ma per me e’ stato, piu’ preoccupante dello scritto, la fotografia che affiancava Trump ed Elon Musk a simboleggiare il matrimonio tra politica e tecnocrazia.…
-
FORZA, FLESSIBILITA’ E RESILIENZA DELLA DEMOCRAZIA “FORMATO ITALIA”
DOMENICO GALBIATI Uno degli obiettivi – anzi la vera e fondamentale ragione – che viene avanzata a sostegno della proposta di “premierato” e’ la “governabilità” del nostro sistema politico-istituzionale. Essendo fondato sulla centralità del Parlamento e della democrazia rappresentativa, sarebbe costretto a pagare dazio alla dialettica tra forze politiche irrevocabilmente orientate a perseguire – ciascuna…
-
LA BROLIGARCHIA, IL SECONDO TRUMP
Broligarchia, un neologismo per parlare del secondo mandato di Donald Trump e di una nuova era politica. Un governo costruito come un club esclusivo di miliardari e vecchi amici fidati. Tra le figure più discusse, spicca Elon Musk, scelto per dirigere il Dipartimento per l’Efficienza Governativa, un nuovo ministero creato su misura per tagliare le…
-
GIORGIA. L’UOMO FORTE DELL’EUROPA
Ambiguita e verità attorno alla scelta di Politico.Eu di preferire l’immagine di Meloni ai consumati leader europei come personalità dell’anno.
-
Il risveglio dell’Europa
Una replica agli editoriali di Salvatore Sechi e Bruno Somalvico usciti nel fascicolo 12 di Democrazia futura e il punto di partenza per una disamina approndita quanto documentata di Lorenza Cavallo del quadro delle politiche europee di difesa venutosi a creare dopo l’invasione russa dell’Ucraina. 10 dicembre 2024 Lo spunto per queste considerazioni è scaturito dalla…
-
Sulla caduta di Assad Trump è il più cauto di tutti (e, stavolta, forse fa bene lui)
I riflessi ucraini della fine del regime in Siria Giampiero Gramaglia Giornalista,co-fondatore di Democrazia futura, già corrispondente a Washington e a Bruxelles All’indomani dall’uscita di scena del dittatore siriano riparatosi a Mosca. Giampiero Gramaglia osserva come “Sulla caduta di Assad, Trump è il più cauto di tutti (e, stavolta, forse fa bene lui)”. L’ex direttore dell’Ansa evidenzia…