LE MARGHERITINE DI STRESA

Le margheritine di Stresa sono dei biscottini friabilissimi, realizzati con una particolare pasta frolla a base di farina, fecola, burro, zucchero a velo e tuorli di uovo sodo.

Questi biscotti, tipici della “perla” del lago Maggiore, furono realizzati per la prima volta dal pasticcere Pietro Antonio Bolongaro nel 1857, in occasione della prima comunione della principessa Margherita, figlia della duchessa di Genova, ospite nella “Villa Ducale” – che da lei prese il nome – sede della confraternita fondata a Stresa da Antonio Rosmini nel 1848. Margherita diventerà regina del regno d’Italia dopo il matrimonio con il re Umberto I di Savoia. Questi particolari frollini furono talmente apprezzati che divennero il dolce prescelto da casa Savoia per la festività del Ferragosto.

Confezionati originariamente a forma di margherita, in onore della principessina, oggi vengono realizzati anche più semplicemente con la forma arrotondata.

Per la loro fragranza e friabilità sono perfetti se abbinati alla classica tazza di the delle cinque pomeridiane o dolci souvenir da portare con sé insieme alle suggestioni che lascia negli occhi e nello spirito una vacanza indimenticabile tra le bellezze del lago Maggiore.

Riporto la ricetta “originale” del 1859 descritta alla voce “OVIS MOLIS (margheritine)” in Amici della buona cucina, a cura di M. Guarnori, Hospes Centro Studi Turistico-alberghieri “E. Maggia” Stresa”, 1979, p. 241. Il termine ovis molis può avere dal latino un duplice significato: uova molli, nel senso che la morbidezza dei biscottini è dovuta alla presenza di uova sode oppure da ovis nel significato di ovino, pecora, perché i biscotti sono soffici come la lana. Oggi queste delizie friabilissime che si sciolgono in bocca si sono affermate in modo indiscusso come Margheritine di Stresa.

In corsivo abbiamo inserito gli aggiornamenti apportati alla ricetta proposta più di quarant’anni fa dal “Maggia” di Stresa per sottolineare come “anche” l’arte pasticcera si sia evoluta attraverso l’esperienza, l’arricchimento dei sapori e la disponibilità di nuovi materiali e attrezzature oggi di utilizzo quotidiano.

Per 6 persone:

200 g. fecola setacciata;

200 g. farina setacciata;

300 g. burro ;

200 g. zucchero a velo

6 Tuorli di uova sode passate al setaccio;

Scorza grattugiata di mezzo limone;

1 pizzico di sale;

1 cucchiaino di estratto di vaniglia;

Impastare accuratamente il tutto senza troppo lavorare la pasta.

Lasciare riposare la pasta (a forma di panetto) per almeno 30 minuti arrotolata in un telo (pellicola per alimenti) e in luogo fresco (frigorifero);

Modellare delle palline grosse come piccole noci e con il pollice incavarle leggermente al centro. (Si può dare la forma di margherita stendendo con il mattarello l’impasto su carta forno a uno spessore di 1 cm. e utilizzando appositi stampini). Trasferire le margheritine su una leccarda ricoperta di carta da forno;

Cuocere in forno medio (170°) per dieci–dodici minuti, senza lasciar colorire troppo.

Servire fredde e spolverate di zucchero a velo.

Formandole più grosse, unirle a due a due con cioccolato sciolto a bagnomaria.

L’incavo centrale delle margheritine viene sovente ricoperto con un cucchiaino di marmellata, modifica che non mi sento di suggerire!


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