“La libertà e l’umanità coincidono”, la frase è di Hanna Arendt e compare in un saggio su Sant’Agostino che ragiona sull’essenza dell’esistenza umana. Il concetto ispira tutti i lavori della filosofa tedesca ed in particolare il suo saggio forse più riuscito, “Vita Activa”.
Hanna Arendt è convinta che sono gli uomini a realizzare i miracoli, perché hanno il dono della libertà e la capacità di agire: L’umanità e la libertà vengono a coincidere quindi nel momento in cui le persone hanno la libertà di far parte di qualcosa in cui tutti rivestono un proprio ruolo e tutti contribuiscono al bene comune.
Il rapporto tra libertà e democrazia, sia all’interno che all’esterno delle istituzioni, è l’argomento dell’ottava edizione della biennale, a Torino dal 22 al 26 Marzo, con l’obiettivo di diffondere una cultura della democrazia che sappia tradursi in pratica democratica.
La libertà costituisce, con l’uguaglianza, il fondamento della democrazia, eppure «non c’è parola che abbia ricevuto un maggior numero di significati diversi, e che abbia colpito gli spiriti in tante diverse maniere, come quella di libertà», (Montesquieu).
E non c’è parola più contesa dalla politica o per essere più precisi, dalle sue rappresentanze, in tutti i paesi del mondo da almeno tre secoli a questa parte.
La libertà e la democrazia non sono il destino dell’umanità ma due valori di parte che hanno caratterizzato l’ultima versione dell’occidente a cui ci siamo abituati.
Nel concetto di libertà si sono concentrati nei diversi periodi della storia significati diversi, a volte contraddittori, ci sono ottime ragioni per pensare che nel mondo del digitale in cui l’uomo ha cambiato il modo di rapportarsi alle cose il tema della libertà possa essere declinato in maniera diversa che in passato. L’idea della biennale consiste proprio nel coglierne le sfumature, le contraddizioni, i limiti e le possibili evoluzioni.
La prima edizione della biennale, inaugurata sedici anni fa da Giorgio Napolitano, era dedicata alla “PartecipAzione”, altro tema oggi di grande attualità, e che rinvia all’idea che la libertà è “un fatto concreto”, e non è “a sé stante”. Per dirla con le parole di Giorgio Gaber, un grandissimo del nostro 900, “la libertà non è stare sopra un albero e neanche aver un opinione”. La libertà, o l’esperienza della libertà, si colloca nell’agire , “la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione.”
L’evento si articola in quattro percorsi, Liberi tutti!, Conflitti di libertà, La libertà come format, Immaginare la libertà, che contaminano la filosofia la politica la storia del pensiero con l’arte, la creatività e lo spettacolo, all’insegna della trasversalità delle differenti modalità espressive.
Da segnalare Liberta senza uguaglianza, con Elena Granaglia, economista ed acuta osservatrice del tema delle disuguaglianze, cosa diversa dalle poverta, e soprattutto questione molto più insidiosa per la democrazia….
Qui il cartellone della manifestazione
SEGNALIAMO