L’UOMO CHE LEGGE: IL PIANO MATTEI PER L’AFRICA

Una solida geopolitica del dialogo si può costruire e consolidare nell’area solo muovendo dalla consapevolezza delle nostre identità culturali e valoriali, dalla constatazione che la nostra prosperità non è possibile se non c’è anche quella dei nostri vicini. Queste le parole della premier Giorgia Meloni alla 8ª edizione dei Med Dialogues a Roma il 3 dicembre 2023.

Ma che cosa è il “Piano Mattei per l’Africa”? Perché Giorgia Meloni si è ispirata alla figura del fondatore e presidente dell’Eni? In quale modo Mattei seppe realizzare una “politica estera neoatlantista” in contrapposizione al monopolio delle “sette sorelle”? Che cosa era la cosiddetta “Formula Mattei”, basata sulla collaborazione con i paesi produttori di idrocarburi per tutelare gli interessi italiani in campo energetico e nel contempo favorire lo sviluppo nelle giovani nazioni emerse dal periodo coloniale?

Mattei fu Comandante partigiano, rappresentante della Democrazia Cristiana nel Comando Generale Corpo Volontari della Libertà, fu un efficace organizzatore della lotta di Liberazione. Nel dopoguerra fu cooptato nella Consulta Nazionale e poi divenne deputato nelle file democristiane dal 1948 al 1953, quando si dimise per diventare presidente dell’ENI. Sostenne sempre le correnti della Sinistra democristiana e lavorò per la realizzazione del progetto riformatore del centro-sinistra. Fu sempre un fiero anticomunista, ma intraprese rapporti commerciali con l’URSS e la Cina.

Il Piano Mattei per l’Africa del governo Meloni appare come un aggiornamento che prende le basi dal famoso discorso tenuto dal presidente dell’ENI il 22 novembre 1957 al Centro studi di politica estera di Parigi, organizzato anche dal Comitato per lo studio dei problemi franco-italiani: “Il petrolio è una risorsa politica per eccellenza, fin dall’epoca in cui la sua importanza era più strategica che economica. Si tratta ora di utilizzarlo al servizio di una buona politica, senza ricordi imperialisti e colonialisti, che miri al mantenimento della pace e al benessere di coloro che, grazie alla natura, sono i proprietari di questa risorsa e di coloro che l’utilizzano per il loro sviluppo economico”.

Mattei fu un eroe italiano, un patriota, un partigiano che dall’esperienza della Resistenza aveva portato nella sua opera l’anelito alla libertà da ogni dittatura e la necessità della giustizia sociale, un visionario che costruiva il futuro, che credeva fortemente che il lavoro italiano fosse in grado di realizzare grandi progetti industriali, che sentiva l’impellenza di forgiare una nuova classe dirigente capace di affrontare le sfide contemporanee. Una icona nazionale di cui si è appropriata Giorgia Meloni.