di Giorgio Fiorentini
Con la sentenza Open Arms il tema migranti è “tornato sugli scudi”.
Questo fatto di cronaca giudiziaria ha riportato il focus sulla politica migratoria dell’Italia che si confronta con quella europea.
I migranti sono la quantità di persone, che emigra o si sposta cercando nuove sedi: popoli, gruppi etnici migranti. Il dibattito è aperto se gli immigrati arrivano dai paesi piu’ poveri o meno, se sono i più poveri del loro paese, se il loro eventuale titolo di studio e le loro competenze sono riconosciute.
Le migrazioni sono trasferimenti di popolazione da un luogo all’altro. Rispetto ad un determinato luogo, può essere costituito da flussi di entrata (immigrazione) e di flussi di uscita (emigrazione). La differenza tra i due flussi costituisce il saldo migratorio.
I – E = SALDO MIGRATORIO POSITIVO (+) O NEGATIVO (-)
Esiste però una certezza: in Italia nel 2022 oltre 500.000 cittadini stranieri in condizioni di soggiorno irregolare (cioè un decimo rispetto ai circa 5 milioni di stranieri regolarmente residenti) hanno dovuto cercare una copertura sanitaria efficace senza avere i requisiti formali. Sono gli INCLASSIFICABILI.
Una ricerca specifica, come una fotografia, effettuata da Naga (Associazione di volontariato per l’assistenza socio sanitaria e per i diritti dei cittadini stranieri, rom e sinti) ci offre uno spaccato puntuale, che pur non avendo una validità per tutta la popolazione migrante, si basa su 8.000 casi che offrono una concretezza di dati in contrasto con la narrazione istituzionale. Questi i dati del Naga dal 2018 al 2022.
Questa associazione garantisce assistenza sanitaria, legale e sociale GRATUITA alle persone straniere NON IN REGOLA con le norme di soggiorno, a persone rom, richiedenti asilo, rifugiate e vittime di tortura.
I volontari sono oltre 400 ed essi perseguono il diritto alla salute. I medici sono volontari ed effettuano circa 10.000 visite all’anno a favore di persone che NON POSSONO fruire del SSN.
Hanno un servizio di Medicina di Strada, una clinica mobile ed il gruppo Cabiria a favore della tutela sanitaria delle prostitute per strada.
La domanda ambulatoriale è prevalentemente di genere maschile anche se per la popolazione dell’America Latina, prevale il genere femminile.
Le patologie sono in linea con le caratteristiche epidemiologiche non trasmissibili delle patologie croniche tradizionali come ipertensione e diabete mellito. Cioè nulla di specifico per la condizione di migrante.
Tutto questo ha bisogno di una cura costante e l’assegnazione del codice STP (Straniero Temporaneo Presente) come previsto dal Testo Unico sull’immigrazione del 1998.
La domanda di servizi sanitari al Naga rileva che circa il 30% dichiara una anzianità migratoria superiore ai 4 anni.
Questa fascia di irregolari diventa “visibile” quando si ammala.
Per la coorte dei migranti nuovi arrivi (< 1 anno) e più giovani hanno patologie non gravi che invece si sviluppano tramite attività lavorativa; infatti il patrimonio rappresentato dalla buona salute degli immigrati si deteriora nel tempo, a causa dei lavori usuranti a cui si sottopongono, delle precarie condizioni di vita, della lontananza dagli affetti e dalle reti di prossimità.
Una patologia rilevata è quella dell’apparato muscolo-scheletrico e traumatismo che corrisponde all’attività lavorativa gestita.
Questo assetto si svolge con criticità anche a fronte dei due decreti legge Salvini del 2018-2019.
A differenza degli invisibili che hanno un assetto regolare di cittadinanza, gli inclassificabili hanno una capacità attiva di sviluppare azioni di sopravvivenza e di gestione della quotidianità seppur nella marginalità.
Infatti il 75% vive in case d’affitto (incluso posto letto) o presso parenti con un incremento dei senza fissa dimora (dal 17.7% al 22.6%).
La disoccupazione ha un trend in aumento (dal 42.9% al 58.6%) e la percentuale dei soggetti disoccupati è maggiore tra coloro che sono arrivati in Italia più recentemente (67.8% dei soggetti arrivati da < 1 anno).
Questo spaccato sugli INCLASSIFICABILI (cioè gli irregolari) ci indica quale potrebbe essere il vantaggio per il “sistema Italia” se si riuscisse a far evolvere questa situazione di irregolarità in un assetto di regolarità
Essa offrirebbe un valore aggiunto ai dati sull’immigrazione percepiti dalla popolazione, in via di progressione positiva e appena pubblicati dal CENSIS e da SWG (si ascolti il podcast di S.Rolando del n.118 ilmondonuovo.club).
La sintesi è: gli IMMIGRATI non sono MONATTI.
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