POLIS, MILANO
Si chiama “Canovo” l’uovo di Pasqua pensato e realizzato per i cani, un prodotto rigorosamente artigianale e preparato con il solo grasso estratto dai semi del cacao ma senza il cacao che per gli amici quadrupedi è un veleno che può essere letale.
10 milioni di cani e 9 milioni di gatti….
Secondo un sondaggio Doxa realizzato per Assalco nel 2022, il 42% delle famiglie italiane è proprietario di uno o più animali da compagnia, più precisamente il 28% delle famiglie ha almeno un cane e il 22% almeno un gatto. Oggi i cani registrati nelle case degli italiani sono più di 10 milioni e 9 milioni di gatti. Euromonitor ha stimato la presenza di quasi 65 milioni di esemplari di animali domestici, un numero che se confermato sarebbe superiore a quello degli umani residenti in Italia.
A cani e gatti si sommano 30 milioni di pesci e 12,9 milioni di uccelli ornamentali, 1,8 di piccoli mammiferi e 1,4 milioni di rettili. Numeri sorprendenti che fanno la fortuna di un settore economico che negli ultimi anni ha conosciuto un’espansione davvero straordinaria. O che fanno dire due anni fa a Papa Francesco tra mille polemiche che i cani sono i surrogati dei figli, meno impegnativi e più adatti ad un essere umano fondamentalmente individualista fino al singolarismo.
Resta il fatto che l’animale non è più solo una proprietà privata dell’uomo e da tempo si è affrancato dal lavoro nei campi o di traino. Fa parte integrante e a tutti gli effetti di quei nuclei famigliari che cambiando di forma e di dimensioni caratterizzano una transizione demografica importante nel nostro paese. E non solo nel nostro paese, tra un paio d’anni, secondo Euromonitor, gli animali domestici nel mondo saranno più numerosi dei minori di 14 anni, e saranno soprattutto concentrati nel mondo occidentale e nelle aree urbanizzate.
Il “Canovo” e la “Canonbella”, il Re Luigi XV, lo Zar Alessandro III, David Chaillou e Peter Fabergé
Il cane e il gatto fanno parte della famiglia, di qualunque forma e dimensione sia la famiglia. Quindi l’uovo di Pasqua se lo meritano anche loro. Volendo c’è anche la “Canombella”, la colomba per cani, ma il Canovo è sicuramente meglio per l’amico quadrupede di casa perché dentro c’è la sorpresa, di solito un giochino da riporto che, come dicono gli addestratori, “migliora l’interazione e la fiducia reciproca tra uomo e animale”.
A Pasqua si regalano da sempre uova agli amici e ai parenti: l’uovo è il simbolo della vita che nasce o secondo la tradizione cattolica della vita che “rinasce”. L’usanza di regalare a Pasqua le uova si perde nella notte dei tempi, più recente invece quella di regalare uova di cioccolato, che risale al ‘700. Il Re sole era stufo di regalare uova d’oro a nobili e colleghi aristocratici europei e pensò ad una variante altrettanto preziosa ma commestibile. Il pasticciere che fece il primo l’uovo di cioccolato pare si chiamasse David Chaillou, era il maestro cioccolatiere della Corte del Re Luigi XV. Alla fine dell’800 il leggendario gioielliere Peter Carl Fabergé realizzò un uovo d’oro su commissione dello Zar Alessandro III, regalo di Pasqua per la moglie Maria Fyodorovna Romanova, ex Dagmar di Danimarca.
L’idea di mettere invece la sorpresa nell’uovo di cioccolato, un prodotto che era diventato ormai “di massa” risale al 1905, opera di John Cadbury che per primo avvia in Inghilterra una produzione di uova di cioccolato, anche al latte, al cui interno c’è un oggetto regalo. Ci sono poi altre varianti divertenti intorno alla Pasqua e ai dolci della tradizione. In Svizzera ad esempio il coniglio è il simbolo della fertilità e della vita, ed è il coniglio che porta le uova, ecco il perché del coniglio di cioccolato, senza sorpresa però. “CanOvo”
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