NECESSITÀ DI UNA RIVOLUZIONE ETICA

La realtà del presente

Il mondo di oggi sta attraversando uno dei periodi più bui della sua storia recente cadendo e disintegrandosi come in una bolla sociale fra guerre, aggressioni e sopraffazioni di popoli, assolutismi di vario genere e colore, crisi nella gestione della realtà, assenza quasi totale di valori. L’unica vera cosa attorno alla quale gira e si sviluppa l’agire è il denaro, sulla cui bilancia far pesare la stessa natura e qualità nei rapporti umani: per la sua acquisizione si ambisce senza tanti scrupoli e coerenza al potere con mezzi troppo spesso illeciti. Fra questi sono da indicare la criminalità, i rapporti interpersonali sovente vuoti e snaturati e la stessa politica o antipolitica divenute nel loro squallido opportunismo un parvenu e spesso un’orgia senza sostanza. Uomini che ragionano, progettano e operano con saggezza, che costruiscono armonicamente la realtà, che sanno andare oltre gli steccati personali o di gruppi ma che si situano nelle loro scelte su una scala più alta e generale di servizi da offrire o di povertà cui dare risposte, sono divenuti così rari da far pensare a un epocale stravolgimento nell’agire umano. Ė come se la Vita nella sua dignità non contasse più di tanto, come la sua difesa fosse un optional lasciato alle anime cosiddette belle e ingenue, perché magari considerata alla stregua di un numero non invece come depositaria e portatrice di un Essere cui garantire e donare il dovuto riguardo.

Questo emerge a tutti i livelli del vivere: sul piano sanitario con il frequente disservizio cui si assiste in conseguenza del quale una persona non viene più considerata e rispettata come tale, su quello delle controversie sociali dove si tende  a licenziare con estrema leggerezza un prossimo che ha pur diritto a una sopravvivenza decorosa con il pane quotidiano a lui dovuto, sulla violenta prevaricazione esercitata nei confronti delle autonomie dei popoli ad avere una propria terra nella quale poter vivere in pace, a scriteriati giochi espansionistici mandando senza alcun rimorso al macello migliaia di vite umane, ad atteggiamenti e scelte dettati unicamente da maniacale e talora folle desiderio di grandezza e di dominio con la indebita appropriazione di beni altrui, a illusori tentativi di poter cambiare il mondo con il ricorso a ideologie ormai rivelatesi  devastanti e sepolte dalla Storia o a tecnologie che pretendono di sostituirsi all’uomo con quali scopi reconditi non si sa bene. Si tende cioè a creare un cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale che vede i grandi monopoli guidati da tecnocrati o autocrati, soggetti spesso senza scrupoli, a dettare leggi e norme di comportamento ispirate unicamente al profitto economico, il loro, contribuendo così a dividere il mondo, a seconda del momento e dei personaggi che ne guidano le sorti, in tante monadi da poter dominare giocando sulla pelle di tutti e senza garanzie di diritti e libertà.

Stando così le cose, occorrerebbe avviare quanto prima una vera Rivoluzione Etica.

L’Etica (dal greco “èthos” =comportamento giusto, equo e lecito) è una riflessione sui fondamenti che conferiscono al comportamento umano un senso valoriale. Alla sua base sta il concetto del bene e del male, della virtù e del vizio, di una determinata concezione dell’uomo e dei rapporti concreti fra tutti gli Esseri. Tali idee spesso interagiscono con una particolare religione o comunque con una ideologia, anche se al suo fondo, a mio giudizio, dovrebbe prevalere sempre la visione della centralità dell’Essere umano nel suo insieme e a prescindere dalle appartenenze, che agisce e che è fornito di una sua propria dignità bisognosa di essere riconosciuta, rispettata e aiutata a svilupparsi e a essere valorizzata nelle sue individuali peculiarità, che variano da persona a persona. Da qui nasce il carattere di universalità, come a dire che non ci sono e non ci dovrebbero mai essere in nessuna parte del mondo, oggi troppo spesso scritto alla rovescia, Uomini di serie A e Uomini di serie B o, peggio, schiavi, ma solo e semplicemente Uomini.

Evoluzione nel tempo. La storia dell’Etica è costituita dalla successione delle tante riflessioni sull’uomo e sul suo agire. I filosofi hanno da sempre riservato un notevole spazio ai problemi etici. Tra essi ricordo in modo particolare Socrate (470-399 a.C.), Platone (428-34° a. C.), Aristotele (384-322 a., in Ethica Nicomachea, Etica Eudemia, Grande Etica), Niccolò Macchiavelli (1469-1527: “Il fine giustifica i mezzi”), Ugo Crozio (1583-1645), J.J. Rousseau (1712-1778), I. Kant (1704-1804), M. Scheler (1874-1928).

Nel Cristianesimo, per stare agli ultimi secoli, sono sorte molte figure di uomini che hanno dato la vita a difesa degli ultimi. Ne cito alcuni fra i Sacerdoti: Vincenzo De’ Paoli (1581-1660), Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842), Giovanni Bosco 1815-1888), Luigi Guanella (1842-1915), Luigi Orione (1872-1940), Oscar Romero (1917-1980), Ernesto Balducci (1922-1992), Lorenzo Milani (1923-1967), Andrea Gallo (1928-2013), Oreste Benzi (1925-2007), Pino Puglisi (1937-1993)… Fra i laici: Federico Ozanam (1813-1853), Bartolo Longo (1841-1926), Giuseppe Toniolo (1845-1918), Giorgio La Pira (1904-1977)…

I vari volti dell’Etica. C’è quellalaica e quella religiosa, da non confondere con la Morale, perché quest’ultima è quasi sempre collegata a una religione, a una ideologia particolare o a tradizioni di alcuni gruppi culturali. Da qui originano le molte diversità in tante espressioni di esigenze e pratiche morali.

Esiste l’Etica della Responsabilità con Max Weber (1864-1920), secondo la quale la valutazione di un atto o di un evento dipende dalle conseguenze attese, esiti che sono ritenuti altamente probabili sulla scorta dell’esperienza fatta. Alla stessa maniera la pensano Emmanuel Lévinas (1906-1995) e Hans Jonas (1903-1993).

Oggi si parla anche di Bioetica, termine coniato nel 1970 dal cancerologo statunitense Van Rensselaer Potter, che illustra lo studio della condotta umana nell’area delle scienze della vita e della cura della salute, esaminata alla luce di valori e princìpi morali. H.T.Engelhardt (1941-2018) descrive una Bioetica laica, fondandola essenzialmente su quattro principi: l’autocoscienza, la razionalità, il senso morale minimo, la libertà.

In questi ultimi tempi si sta parlando e scrivendo molto di Etica dell’Ambiente (protezione della Natura e salvaguardia del clima), dell’Economia(equa distribuzione della ricchezza fra le classi sociali e i popoli), del Lavoro (occupazione, salario adeguato e condizioni di sicurezza) e oggi della Rete (nella quale le fake news non si contano più). Nell’utilizzo di quest’ultima la Tecnica ha bisogno di lasciarsi guidare e illuminare maggiormente da regole interne da far osservare e dal riferimento a una onesta credibilità, cioè da una documentata Verità della notizia e da una corretta informazione. Qui bisognerebbe riflettere sul come dover definire bene i limiti anche dell’Intelligenza Artificiale e quello che si sta sperimentando con il cosiddetto Uomo Sintetico: i parametri etici di valutazione assolutamente qui non vanno né ignorati né tantomeno fatti saltare.

Si parla infine di Etica professionale che si fonda su principi quali l’ascolto, il dialogo, l’onestà, la trasparenza, la competenza che alla fine si evidenzia nella produttività del servizio prestato.

Nella società moderna tutto si fonda sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 16 dicembre 1948.

Questo insieme di accezioni dell’Etica si riassume sinteticamente in un’unica inclusiva asserzione: amare la Vita in tutte le sue forme e manifestazioni (Uomini, Natura e Animali) e proteggerla da ogni tentativo di offesa o, peggio, di eliminazione. Ė quello che oggi dai più, purtroppo, non si sta attuando come si dovrebbe.

Cosa fare?

Sul piano personale fondamentalmente sono da auspicare due comportamenti: la coerenza con i valori nei quali si crede fermamente e la vigilanza perché siano osservati e vissuti anche dagli altri. Gli strumenti sono vari: la testimonianza fedele e costante, l’utilizzo di tutti i mezzi a disposizione nell’attività professionale e nei processi legati alla comunicazione, l’attenzione nelle scelte che si vanno a compiere in determinati momenti cruciali della Storia. Qualcosa in questo oceano resterà!

Sul piano sociale. Una Rivoluzione Etica in questi nostri tempi richiede il massimo impegno nella salvaguardia del bene comune, uno stimolo deciso a far legiferare sulle scelte giuste senza pregiudizi ideologici, la non appropriazione di ciò che andrebbe goduto da tutti, la delicatezza nell’entrare nella psicologia dell’Altro per aiutarlo a essere Se Stesso, la garanzia del pane quotidiano a tutti con la relativa sicurezza pacifica nella quale vivere e qui si potrebbe continuare a lungo. Non si dimentichi che la Vita, come elemento supremo di riferimento, è sacra.

L’Etica, dunque, è il comportamento che dovrebbe essere tipico di una Umanità Matura e Adulta, cioè con la “U” maiuscola, che sa guardare, progettare e agire con occhi diversi per risolvere i problemi legati alle miserie umane da sciogliere, è Civiltà di Vita che sa riconoscere, rispettare e valorizzare altre Esistenze con le loro domande sapendone “ascoltare” bene proposte e contenuti.

Se non si attiva o almeno non si dà un minimo inizio a questa necessaria e profonda Rivoluzione delle Menti e delle Coscienze, ho l’impressione che il mondo con le varie società rischia fortemente di dissolversi nelle sue fondamenta, perché una Realtà basata unicamente sul “Dio-Denaro” o sullo “Spasmo da  Business” a tutti i livelli al quale sacrificare ogni cosa, anche la propria dignità,  non può durare a lungo. Speriamo che si arrivi a una consapevolezza del genere e che si cambi radicalmente direzione venendo fuori da una Babele di linguaggi e da una palude nella quale l’agire personale e sociale è andato purtroppo a inabissarsi. 

Diceva lo scrittore francese Albert Camus (1913-1960) Premio Nobel per la Letteratura nel 1957: “Un uomo senza Etica è una bestia selvaggia che vaga libera in questo mondo”. E I. Kant: “Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”. Sarà così? Sperando che prevalgano sempre saggezza ed equilibrio e non linguaggi violenti e talora brutali, ce lo auguriamo fortemente!


Commenti

Una risposta a “NECESSITÀ DI UNA RIVOLUZIONE ETICA”

  1. Avatar Gaetano Mobilio
    Gaetano Mobilio

    Grazie Michele. In una sintesi profondamente chiara hai trasmesso una lezione di vita individuale e collettiva per cui vale la pena impegnarsi attraverso una testimonianza di vita, anche a costo di pagare di persona…..Ciao.