Gentile Lettore,
non intendo essere retorico, ma come vedi l’estate sta finendo, il caldo persiste, ma la natura, nonostante tutto, fa il suo corso.
Diceva il Poeta: settembre è tempo di migrare! Cioè è tempo di riprendere le abitudini di cui, seppur obsolete e, a volte, un po’ onerose, non possiamo farne a meno. È il lavoro? Beh! Forse questo lo allontaneremmo volentieri, ma… Ogni stagione però può essere interessante, dipende solo da noi, anche perché essa offre sempre l’altra faccia della sua medaglia ed ognuno può scegliersi quella che ritiene più entusiasmante relativamente ai suoi interessi personali. Se volgiamo lo sguardo alle varie proposte culturali dell’autunno, la scelta è ampia: dal teatro al cinema, dalle mostre di arti visive alle performance di artisti internazionali, senza dimenticare i festival in giro per l’Italia. Ad aprire la stagione, la Mostra del cinema di Venezia (28/08-7/09/2024) che assegna il prestigioso Leone d’oro. L’evento si propone la diffusione del cinema internazionale nello spirito di libertà e confronto; una sezione è dedicata alla valorizzazione del restauro di alcuni film per diffondere nel tempo la conoscenza dei vari capolavori. Infatti, ad inaugurare la rassegna, L’oro di Napoli, pellicola restaurata dalla Filmauro, film cult degli anni ‘50, con Sofia Loren, omaggio al regista Vittorio De Sica a 50 anni dalla scomparsa. Presiede la giuria, la francese Isabelle Huppett.
Diverso fronte artistico, per l’atteso RomaEuropa Festival, a Roma dal 7 settembre al 17 novembre 2024: 100 spettacoli, dalla danza al teatro alle arti performative di artisti da tutto il mondo. Dialogo, confronto, amore per il proprio lavoro, questi gli ingredienti del successo del festival come dichiara Fabrizio Grifasi – direttore artistico. Inaugura la 39* edizione nel segno della danza internazionale, il prestigioso Ballet dell’Opera de Lyon in collaborazione col Teatro dell’Opera di Roma al teatro Costanzi.
Questo festival si differenzia dagli altri per la particolare attenzione che rivolge alle trasformazioni ambientali che il pianeta sta attraversando, non solo per il naturale corso del tempo ma soprattutto per massiccio intervento dell’inquinamento causato dall’abuso incontrollato di elementi inquinanti per l’atmosfera.
Così, il festival consapevole dell’impatto ambientale collegato all’organizzazione degli eventi culturali, in collaborazione con la fondazione ecosistemi, ha deciso di ridurre i disagi ambientali connessi seguendo una politica di incorporare la sostenibilità ambientale a tutti i livelli nella fase di realizzazione degli eventi. E quindi monitorare e compensare le emissioni di anidride carbonica durante gli spostamenti degli artisti provenienti da Paesi lontani.
Ulteriore cambio di registro per segnalare la mostra in programma al MUDEC di Milano (5 ottobre/16 febbraio 2025) dedicata all’artista Niki de Saint Phalle, pseudonimo di Catherine Maria Agnes Fal de Saint Phalle, pittrice e scultrice le cui opere scultorie sono molto colorate, generalmente realizzate con lana o altro materiale sapientemente manipolato; celebre il suo allestimento di Palazzo Grassi a Venezia con opere allegre e festose nonostante il luogo autorevole. Altre sue opere Nanas, sono sculture dalle forme femminili ed un po’ grottesche. Tale termine spagnolo significa “ragazze di piccola statura”, l’artista prese ispirazione per la loro realizzazione dalle sculture di Antonio Gaudì.
A Roma, dal 15 settembre al 19 gennaio 2025, si preannuncia una mostra molto articolata, dedicata ad uno dei grandi artisti del nostro tempo: Fernando Botero. Colombiano di origine, asserì che ciò che è importante è il volume; così le sue opere si sono sempre distinte per l’esaltazione della forma. L’arte – specifico ancora l’artista – è un momento di confronto, un processo inesauribile per crescere ed imparare, un motivo in più per godersi l’imminente mostra!
Vorrei chiudere questo breve memorandum presentando un artista un po’ fuori dalle righe, ma altrettanto interessante: mi riferisco a Giorgio Andreatta Caló. Definire la sua collocazione artistica risulta difficile in quanto le sue opere si distaccano dall’accezione che noi ne abbiamo. Infatti esse sono complesse e, per la loro realizzazione, sono necessarie le collaborazioni di architetti ed ingegneri. Nella mostra d’arte biennale di Venezia 2017, egli presentò un’opera molto suggestiva, progettata site specific e senza titolo (la fine del mondo). Tale opera risultò essere una sintesi della ricerca dell’artista, un intervento in dialogo con l’architettura originale del Padiglione Italia.
Se volete saperne qualcosa di più, curioso di conoscere un artista così poliedrico, vi consiglio di visitare la sua prossima mostra che si terrà dal 15 novembre al 4 marzo 2025 presso due sale del secondo piano di Ca’Pesaro a Venezia, ove troverete anche la sua monumentale scultura “Medusa”.
Buon divertimento!
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