SI FA PRESTO A DIRE CONCERTO

D’estate, molte compagnie artistiche si trasferiscono da una località, generalmente marina, all’altra ove si esibiscono con l’intento di portare un po’ di allegria ai villeggianti che, abituati a narcotizzarsi d’innanzi ai televisori, cercano un’alternativa valida alla solita routine per trascorrere in leggerezza le ore che li dividono dal sonno notturno.

Gli artisti offrono a tutti il loro repertorio in cambio di un applauso che possa ripagarli dei disagi subiti durante i vari spostamenti. Gli intrattenimenti solitamente, vanno dalle musiche e canzoni dal vivo a balletti di danza classica o pop oppure esibizioni comiche atte a suscitare ilarità, insomma, tutto quanto fa spettacolo.

Sere fa, a San Felice Circeo, si è svolto un evento musicale davvero particolare. Il repertorio è stato quello solito adatto a soddisfare le varie richieste di un pubblico estivo; quindi: musiche evergreen anni 60/80, qualche pezzo operistico, che, sicuramente accontenta anche i più esigenti che così hanno modo di sfoggiare le loro alte conoscenze in tema culturale. Superato il primo imbarazzo nel cercare la postazione migliore e abbandonata l’aria di sufficienza iniziale, il parterre si accomoda per assistere al gratuito spettacolo. La Compagnia a cui mi riferisco era composta da un trio di donne con tonalità vocali diverse atte però a creare una consonanza melodiosa che giustifica appieno il loro appellativo di “Armonie” accompagnate egregiamente al pianoforte dal maestro Antonello Cascone.

Marianna, Ilaria, Elena; questi i tre nomi delle artiste che con molta grazie e stile, si sono esibite in abiti scintillanti e colorati prima in rosso e in seguito in verde attirando così, in primis, l’attenzione dei buontemponi. Fin qui tutto come da copione e, quindi, vi chiederete: dov’è la particolarità?

Ebbene, credetemi, nonostante le attrezzature non perfettamente consone a trasmettere le esecuzioni canore in alta fedeltà l’ensemble ha saputo catturare le emozioni degli astanti che, di volta in volta, diventavano sempre più numerosi richiamati dal bel canto. Ad un certo punto si è creata, grazie al loro savoir-faire, un’atmosfera socievole e rassicurante senza mai però cadere in una falsa confidenzialità, ma mantenendo la dovuta imparzialità richiesta dal proprio ruolo.

I brani eseguiti erano dei più noti, ma il loro mixage curato con professionalità dal Maestro Cascone ha ridato nuovo vigore, in base a ritmi moderni, a canzoni classiche che, a loro tempo, hanno segnato passaggi epocali.

Ad esempio: il brano “Volare” lanciato il 1° febbraio del 1958 al Festival di Sanremo da Domenico Modugno, conosciuto nel mondo, e diventato simbolo di un’Italia capace di cambiare modo e stile di vita, ha suscitato nel pubblico, oserei dire, quasi una reazione patriottica trasformandosi così in un inno corale. Quindi “non solo canzonette”, come affermava Eduardo Bennato, ma qualcosa di più che prende, cattura, nonostante l’apatia che ci attanaglia per un surplus di notizie e immagini che ci privano della libertà di un sereno giudizio. Bisogna avere il coraggio di cambiare, di osare, senza rinnegare il passato; del resto, Baudelaire affermava che, se si vuole creare qualcosa di moderno, bisogna che in essa vi sia tanto di antico!
Mi viene in mente, ripensando a quella serata, quel bel film d’epoca interpretata da Aberto Sordi e Monica Vitti, “Polvere di Stelle”.

L’incapacità di quei personaggi di non voler accettare i cambiamenti dei tempi fu per loro deleteria. Infatti essi si trinceravano dietro i successi ottenuti durante la loro fortunata stagione teatrale i quali, in concomitanza con la fine della guerra, erano ormai diventati obsoleti e ciò decretò la loro sconfitta in ambito teatrale e sociale.

Così forse è bene rispolverare, alla luce dei tempi nuovi, il vecchio bagaglio senza nulla togliere alla originalità delle opere che si vanno a proporre.

Il segreto è tutto qui, altrimenti: “Addo vai se la banana non ce l’hai!”.


SEGNALIAMO

  • OGNI BUCO E’ TRINCEA

    OGNI BUCO E’ TRINCEA

    Sembra che si dicesse così in guerra e forse era vero ed anche comprensibile. Più strano e preoccupante appare però quando ciò avviene nella pacifica dialettica democratica, dove si suppone che quel che si sostiene sia anche rappresentativo di quel che si pensa, si propone e si vorrebbe ottenere. Il catalogo delle “trincee” verbali tese…


  • HECTOR BERLIOZ 1803 – 1869

    Hector è un ipersensibile chiacchierone esibizionista che ha la fortuna di nascere in un’epoca in cui vanno molto questi tipi esagerati e viziati a cui lui corrisponde perfettamente. È anche uno strano genere di musicista. Intanto non sa, né mai imparerà a suonare bene il pianoforte. Strimpella su una chitarra e fino ai 12 anni…


  • QUINCY JONES


  • LA CASTAGNA “STORICA” REGINA D’AUTUNNO

    Se in questo periodo dell’anno ci spostiamo con la nostra auto lungo la strada del Sempione, che costeggia il lago Maggiore a ridosso delle pendici boscose del Mottarone e proseguiamo verso Novara o Biella con quell’immagine possente del massiccio del monte Rosa già innevato che ci accompagna, proprio come pietre miliari, incontriamo caldarrostai che ci…


  • TEATRANTI IMPOLVERATI

    TEATRANTI IMPOLVERATI

    “Sordi, Sordi, Sordi” ossia, trattandosi di romanesco, “Soldi, Soldi, Soldi”. Questo lo slogan della pièce teatrale “Tanti Sordi – Polvere di Alberto” a cura della Compagnia Frosini/Timpano, Lorenzo Pavolini andato in scena dal 3 al 5 ottobre alla Sala Umberto di Roma nell’ambito di Roma Europa Festival Un’apertura insolita: una donna piuttosto sciatta, seduta in…


  • IL MIO RICORDO DI MARIO PACELLI

    Credo fosse l’ottobre del 1986. Sedevo in una poltroncina dando le spalle alla reception di un albergo di Castiglione della Pescaia che avrebbe ospitato per una settimana l’annuale “Corso di aggiornamento per docenti rappresentanti provinciali di Italia Nostra”. Per la prima volta partecipavo anch’io in qualità di insegnante della provincia di Novara. Novizia un po’…


  • MODEST MUSORGSKIJ 1839 – 1881

    Guardalo là, quel povero ubriacone! Guarda quel naso rosso, quegli occhi persi. È ricoverato all’ospedale militare; sono i suoi ultimi giorni di vita. Per le corsie gira un pittore, Ilja Repin, che gli fa il ritratto. Eccolo. La sua è, fin da prima di nascere, una brutta storia complicata. Mamma e papà hanno un primo…


  • MARILYN MONROE, UNA DIVA A TRE DIMENSIONI

    MARILYN MONROE, UNA DIVA A TRE DIMENSIONI

    La prima dimensione, la più nota, è quella che è stata immortalata nei ventinove (quasi trenta, perché l’ultimo, Something’s Goto Give è rimasto incompiuto) film che ci ha lasciato. E’ la dimensione, diciamo così, cinetica, quella viva e in movimento la dimensione in cui parla, si muove, sculetta, sorride, ammicca, seduce con le parole e…


  • OSPITALITÀ È IL PIACERE DI CONDIVIDERE

    OSPITALITÀ È IL PIACERE DI CONDIVIDERE

    In greco il termine che definisce colui che giunge dall’esterno è “xenos”e, sebbene, come sovente accade, la traduzione in italiano risulti ardua( perchè il campo semantico definito dal greco è molto ampio e complesso), nel tentativo di semplificare ,possiamo renderlo con il termine ospite che è colui che beneficia delle leggi dell’ospitalità, inclusive di una…


  • MAGGIORATE

    MAGGIORATE

    Quanti hanno cercato di comprendere, storicizzandola, la «grande trasformazione» che ha cambiato il volto all’Italia nell’arco di tempo compreso tra i primi anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del secolo passato, alla fine, dopo accurate analisi economiche, sociologiche, antropologiche e ideologiche, hanno riassunto il tutto in una definizione: «miracolo». Lavoro, fatica, coraggio, spirito d’impresa,…