TORNA ALLA HOME

Storia della macchina di inimmaginabile distruzione in Gaza, di Cecilia Clementel-Jones

Come funzionano i meccanismi operati dal pensiero unico sui due conflitti in corso

Secondo lo stile tanto documentato quanto polemico e controcorrente che la contraddistingue, Cecilia Clementel-Jones, avvalendosi di due studi sulla questione israelo-palestinese, in “Storia della macchina di inimmaginabile distruzione in Gaza” si propone di descrivere – come recita l’occhiello – “Come funzionano i meccanismi operati dal pensiero unico sui due conflitti in corso”. Ripercorrendo a sommi capi le vicende del movimento sionista “Dai pogrom alle prime emigrazioni ebraiche in Palestina” Clementel riprende la tesi dello storico israeliano Ilan Pappé, secondo cui la guerra dei sei giorni del giugno 1967 avrebbe segnato “uno spartiacque storico, permettendo a Israele di occupare militarmente (per 57 anni) la Cisgiordania (prima amministrata dalla Giordania) e Gaza (prima amministrata dall’Egitto)” prima di ripercorrere le tappe di questa Terra contesa secondo l’analisi di Lorenzo Kamel, da “Il ritiro dei coloni dalla Striscia di Gaza da parte di Israele e l’affidamento a Hamas” sino alla situazione attuale “Dopo l’attacco di Hamas e la reazione di Israele nella striscia” che l’autrice considera “un’autentica strage”, facendo sua la tesi sostenuta dalla relatrice speciale dell’ONU per la Palestina Francesca Albanese. Anche in questo caso Democrazia futura è aperta ad ospitare chi non condivide queste tesi  e desideri confutare l’idea – ripresa da un altro storico israeliano Zeev Sternhell per spiegare le origini del fascismo – che come in altre stagioni del passato viviamo oggi a Gaza “un assalto totale contro l’umanità”.

  1. Ilan Pappé, The Biggest Prison on Earth. A History of the Occupied Territories, London, Oneworld Publications, 2017, 304 p. Traduzione italiana di Michele Zurlo: La prigione più grande del mondo, Roma, Fazi Editore, 2022, 400 p. [la citazione si trova a p.84]. ↩︎
  2. Al Jazeera è stata di recente bandita ed espulsa da Israele, diversi suoi giornalisti sono morti a Gaza. È stata inoltre bandita dal riportare le elezioni in corso in India. Queste scelte indicano il montare dell’islamofobia e degli attentati alla libertà di stampa. Montano i rischi alla stessa incolumità dei professionisti del quarto potere. ↩︎
  3. Lorenzo Kamel, Terra contesa. Israele, Palestina e il peso della storia Roma, Carocci, 2022, 340 p. L’autore è professore associato di storia globale e storia del Medio Oriente all’università di Torino.  ↩︎
  4. Vedi nota 1. Ilan Pappé è uno storico israeliano rigoroso e coraggioso, professore di Storia e direttore del Centro Europeo per gli studi sulla Palestina all’università di Exeter nel Regno Unito  ↩︎
  5. La striscia di Gaza in realtà fu sempre la terra dei filistei, non degli ebrei. ↩︎
  6.  Nell’oriente musulmano gli ebrei furono sempre bene accolti. I pochi eccidi di ebrei nel medio oriente del XX secolo sono affatto isolati (Hebron 1929, 67 morti, oltre 450 si salvarono rifugiandosi da famiglie arabe locali), né è vero che gli ebrei dell’oriente furono costretti a lasciare Iraq o Egitto per trasferirsi in Israele dopo il 1948, cioè dopo l’espulsione forzata di 700 mila palestinesi. Gli ebrei orientali (Mizrahim) che arrivarono in Israele all’epoca furono 800 mila, in Lorenzo Kamel, Terra contesa. Israele, Palestina e il peso della storia op. cit alla nota 3, pp.100-101. Vedi anche Khalid Valisi, “Mizrahim, gli ebrei del medio Oriente”, mediorienteedintorni.com, 22 dicembre 2019. Cf. https://mediorientedintorni.com/index.php/2019/12/22/mizrahim-ebrei-medio-oriente/. ↩︎
  7.  Ricordiamoci che fino alla prima guerra mondiale si viaggiava senza passaporto. ↩︎
  8.  Questi ebrei russi furono aiutati dai banchieri Rothschild ad acquistare terreni in Palestina. ↩︎
  9.  Lorenzo Kamel, Terra contesa…, op. cit. alla nota 3, p. 22. ↩︎
  10.  Ibidem, pp. 87 e seguenti nel capitolo che analizza l’impatto del sionismo. ↩︎
  11.  Chi fosse interessato alla feroce competizione fra Francia e Inghilterra in Medio Oriente può leggere (se di robusta costituzione, essendo tale conflitto coloniale una lotta senza esclusione di colpi) James Barr, A line in the sand. Britain, France and the Struggle That Shaped the Middle East, New York, Simon & Schuster Ltd. 2012, 464 p. ↩︎
  12.  Le Autorità civili Israeliane nei territori occupati sono sempre soggette all’autorità militare in Cisgiordania, sono state utili foglie di fico per l’occupazione, anche il blocco senza presenza di militari a Gaza a partire dal 2006 si configura legalmente come occupazione. ↩︎
  13.  La brutalità dell’esercito Israeliano a partire dagli anni Settanta, l’uso consolidato di gravi torture (coperto dal sistema giudiziario) e le migliaia di Palestinesi (fra cui adolescenti e numerosi bambini) in detenzione amministrativa-con detti maltrattamenti, torture ed eventuale decesso-senza capi d’accusa né processo (procedimento del tutto illegale in zona d’occupazione) sono anch’essi passati generalmente sotto i radar del mondo occidentale e, si deve dirlo, anche del mondo islamico. ↩︎
  14.  Ogni volta che viene offerta come soluzione quella dei “due Stati” chi la propone è o sprovveduto o mistificatore. Il riconoscimento dello Stato palestinese ha valore giuridico e di sostegno diplomatico, tuttavia la presenza con pieni diritti dell’Autorità nazionale palestinese all’Onu è stata recentemente bloccata (contro ‘il resto del mondo’) dal veto degli Stati Uniti d’America. ↩︎
  15. Questa l’ho sentita in autobus: “non mi fido delle cifre dei morti a Gaza perché sono date da Hamas”. Come amministrazione Hamas ha il ministero della sanità e l’amministrazione dei pochi ospedali rimasti. Secondo me le cifre dei morti, non tenendo conto di militanti uccisi nei tunnel e dei civili sotto le macerie o in fosse comuni sono seriamente sottostimate. Non sarei sorpresa se alla fine del conflitto si contassero più di 100 mila morti e il doppio/triplo di feriti, spesso gravi e handicappati. Le cifre delle perdite di soldati israeliani sono anch’esse sospette. ↩︎
  16. Persino il prudente rapporto Goldstone, commissionato dall’ONU sui massacri in Gaza dal 25 novembre 2008 al 21 gennaio 2009, corredato da prove (sebbene Israele avesse impedito l’ingresso ai giornalisti) della devastazione causata da attacchi israeliani da terra, mare e aria per due mesi, non ebbe eco o conseguenze. ↩︎
  17.  Sappiamo che nel Medio Oriente molti governi non hanno bisogno di incoraggiamento in tale direzione… ↩︎
  18.  Ilan Pappé La prigione più grande del mondo op. cit. alla nota 1, p. 355.   ↩︎
  19.  In Germania gravi violazioni della libertà di opinione per i sostenitori della Palestina, ovunque la crescita degli attacchi ai palestinesi passa sotto silenzio. A furia di evocare a sproposito l’antisemitismo si rischia di resuscitarlo.  ↩︎
  20.  Si veda il capitolo 4: l’impatto del sionismo del volume di Lorenzo Kamel, Terra contesa…, op. cit. alla nota 3,  ↩︎
  21.  ‘sunt lacrimae rerum’ ↩︎
  22.  Lorenzo Kamel, Terra contesa…, op. cit. alla nota 3, p. 294. ↩︎
  23.  Vedo oggi sul giornale la storia di turisti italiani bloccati a Socotra, isola in teoria parte dello Yemen, che tutti si adoprano ad aiutare. Quanto a me ho tentato di dissuadere amici da una vacanza (pare meravigliosa) in Oman, proprio lì davanti agli stretti di Hormuz. O io o loro vivono su un diverso pianeta. ↩︎
  24.  Per motivi a me ignoti questo non si applica se la sede diplomatica è iraniana, a giudicare dalle reazioni degli Stati Uniti d’America e dell’Unione Europea. ↩︎
  25.  Report of the Special Rapporteur on the situation of human rights in the Palestinian territory occupied since 1967 to Human Rights Council – Advance unedited version (A/HRC/55/73). Cf. https://www.un.org/unispal/document/anatomy-of-a-genocide-report-of-the-special-rapporteur-on-the-situation-of-human-rights-in-the-palestinian-territory-occupied-since-1967-to-human-rights-council-advance-unedited-version-a-hrc-55/. ↩︎
  26.  Mantengo una forte diffidenza sulla veridicità delle informazioni che ci vengono fornite, in particolare da fonti ufficiali Israeliane. Come ho scritto trovo Al Jazeera equilibrata e affidabile fonte di analisi e informazioni, cosi pure Haaretz. ↩︎
  27.  Metà degli impianti di dissalazione in Gaza sono fuori uso, inoltre necessitano di carburante per funzionare. ↩︎
  28.  È possibile che le informazioni che collegano dipendenti UNRWA agli eventi del 7 ottobre siano state ottenute con la tortura, fatto sta che gli israeliani non ce le hanno comunicate. ↩︎
  29.  Zeev Sternhell,  Histoire et lumières. Changer le monde par la raison, Entretiens avec Nicolas Weill, Paris, Albin Michel, 2014, 366 p.   ↩︎
  30.  Tesi sostenuta nel suo saggio Ni droite ni gauche: L’idéologie fasciste en France, Paris, Seuil, 1983, 416 p. Traduzione italiana di Maria Grazia Meriggi, Né destra né sinistra. L’ideologia fascista in Francia, Milano, Dalai, 1997, 500 p. ↩︎
  31.  Fu ferito da una bomba nel 2008, in un attentato ad opera di un ebreo ortodosso estremista. ↩︎
  32.  Zeev Sternhell, Histoire et lumières…, op. cit. alla nota 29, p. 189. ↩︎
  33.  Anche l’induismo del premier indiano Narendra Modi va per questa strada. ↩︎
  34.  In passato gli Stati Uniti d’America non si sono sempre appiattiti sulle posizioni israeliane. ↩︎

SEGNALIAMO