RAFFAELLA CARRÀ: un ricordo

Un ricordo di Giampaolo Sodano

Era il 5 luglio del 2021. L‘annuncio fu dato da Sergio Japino.

Nel 1990 Giampaolo Sodano era direttore della seconda rete della RAI e fu lui a far tornare in Italia Raffaella Carrà dopo l’esperienza in Spagna: “Come lei nessuno, né oggi né mai, Raffaella Carrà era la professionalità fatta persona”.

Ho lavorato con lei all’inizio del mio lavoro alla Rai, parlo della seconda metà degli anni ’60. Poi quando sono diventato direttore di rete mi feci promotore del suo rientro in Italia perché lei era emigrata in Spagna. Feci quanto possibile per convincerla a tornare in Rai, cosa che riuscì. Ci mettemmo d’accordo per un progetto straordinario per l’epoca. Sarebbe andata in onda venerdì sera, sabato pomeriggio e domenica pomeriggio. Era un varietà, ma il sabato pomeriggio lei era in tandem con Vittorio Sgarbi. Una strana coppia che piacque moltissimo. Poi la domenica pomeriggio era di nuovo la Carrà ma con una piccola novità: un inserto con Fabrizio Mangoni ‘Di che dolce sei?’. Sulle similitudini tra uomini e dolci. Raffaella curava non i particolari, di più! Lavorava in maniera ininterrotta, per decine di ore, era lei il capo: capo-autore, capo-redattore, capo-regista… del programma faceva tutto. Un’altra Rafaella Carrà, conclude Sodano, “non c’è stata, non c’è e non ci sarà più”.

Venerdì, Sabato e Domenica” era la proposta che feci a Raffaella Carrà – che da alcuni anni lavorava in Spagna dove si era conquistata un posto d’onore nella televisione con il programma “Holè Raffaella” – per convincerla a tornare in Italia. Era un progetto innovativo, un mix di generi ma soprattutto la sperimentazione di una nuova strategia di palinsesto: la trasmissione, divisa nelle tre giornate di fine settimana, andò in onda dal 6 gennaio al 3 giugno 1990, per un totale di 65 puntate: il venerdì sera alle ore 20:30 con il sottotitolo “E… saranno famosi”, il sabato dalle ore 12:00 alle 13:00 e la domenica dalle ore 12:00 alle 17:00 con il sottotitolo Ricomincio da due.

Il programma del venerdì sera aveva gli ingredienti del classico varietà con ospiti, giochi, musica e balletto. I cantanti Scialpi e Sabrina Salerno erano i partner che Raffaella aveva voluto e con cui si esibiva a fine puntata, con un balletto che ripercorreva la storia e la musica del rock ‘n’ roll. La novità era uno spazio di informazione con un concorso di giovani giornalisti televisivi, che ogni settimana presentano un servizio di attualità e si contendono il titolo di “Inviato Speciale 1990”.

Gli appuntamenti del sabato e della domenica erano accomunati dal sottotitolo “Ricomincio da due” e dalla collocazione nella fascia oraria di mezzogiorno. Il programma era un talk show in diretta con i telespettatori. Raffaella si propose in una veste nuova, meno show-girl e più giornalistica, pronta a dare spazio ai telespettatori che avessero qualcosa da raccontare e per questo ricevette dalla città di Bologna un prestigioso premio giornalistico.

Gli ascolti del programma furono più che buoni per quel che riguardava i giorni del sabato e della domenica con circa 3 milioni di telespettatori e il 25% di share, mentre il venerdì sera totalizzò un ascolto medio di 3.700.000 spettatori, che, considerata la messa in onda in prima serata, non fu un risultato soddisfacente, tanto da comportarne la cancellazione nella successiva stagione televisiva.

Infatti “Venerdì, Sabato e Domenica” venne riproposto corretto nella formula e nella programmazione: si eliminò la trasmissione del venerdì sera e si puntò tutto su quelle del sabato e della domenica con impostazioni totalmente diverse fra una giornata e l’altra.

L’appuntamento del sabato vide la partecipazione di un giovane critico d’arte, Vittorio Sgarbi, ed era un talk show d’approfondimento. Gli ingredienti erano l’attualità sia politica che di costume e anche arte e cultura, con l’intervento di ospiti ed esperti. Inoltre venne attivato il Telefono arcobaleno, per dare voce ai telespettatori, che intervenivano per esprimere la propria opinione sull’argomento discusso nella puntata.

Il varietà la faceva da padrone nell’appuntamento della domenica. Ospiti fissi furono la modella Clarissa Burt, l’attrice comica Alessandra Casella, Toni Garrani, Michele Mirabella e nove comici, finalisti della nota trasmissione di RAI 2 Stasera mi butto. Clarissa Burt conduceva il “Tg X” alternando notizie ai numeri comici di Alessandra Casella che faceva le imitazioni di personaggi famosi. Raffaella nel proprio salotto riceveva invece numerosi ospiti che giocavano al “Se fosse”, in cui attraverso una serie di domande si doveva indovinare un personaggio celebre: i telespettatori erano coinvolti da casa per indovinare chi è il personaggio misterioso e aggiudicarsi il montepremi di tre milioni di lire.

Ricomincio da due venne premiato dal pubblico, con un ascolto medio di oltre 6 milioni a puntata e uno share del 40%. Per la prima volta nella storia della televisione italiana si infrange lo storico mito di Domenica in e Rai 2 supera l’ascolto di Rai 1. 


SEGNALIAMO

L’ETA’ DEL SISTEMA RADIOTELEVISIVO MISTO (1976-2004)

a cura di Bruno Somalvico

  • LA DOMENICA ITALIANA DI MARIO RIVA

    LA DOMENICA ITALIANA DI MARIO RIVA

    Ci sono alcune immagini che rimangono fisse nella memoria collettiva di un paese. Una, quella di un signore di media statura, grassottello, leggermente strabico, stempiato che avanza verso la telecamera con la mano protesa come se tenesse in mano un vassoio, alla maniera dei cameriere. E canta, canta una canzone che tutti coloro che l’hanno…


  • L’UOMO CHE LEGGE: IL SERVIZIO PUBBLICO COME DOVREBBE ESSERE

    DALLA REDAZIONE DI PRIMAONLINE Il cavallo di Messina simbolo della Rai diventa il pretesto per il titolo di un libro provocatorio e molto informato scritto da quindici esperti che vogliono rifondare la missione, le strategie produttive, distributive, e i linguaggi di un nuovo Servizio Pubblico. ‘Chi vuole uccidere il cavallo?’ delle edizioni Heraion è un…


  • 8. L’inizio della stagione dei governi di solidarietà nazionale e di un regime di concorrenza in ambito radiofonico e televisivo

    Bruno Somalvico Direttore editoriale di Democrazia futura Nell’ottavo contributo Somalvico ripercorre la gestazione del terzo governo Andreotti detto “della non fiducia” per indicare l’atteggiamento assunto dal PCI. “L’inizio della stagione dei governi di solidarietà nazionale”, vede questa nuova fase politica coincidere con l’avvio “di un regime di concorrenza in ambito radiofonico e televisivo”. La terza sentenza…


  • RAI HYDE PARK

    Uno sgabello e una voce dopo la ordinanza del Consiglio di Stato


  • UNA SPIETATA COMMEDIA UMANA

    UNA SPIETATA COMMEDIA UMANA

    Torna a trionfare nell’universo del noir Tom Ripley, il protagonista di una pentalogia di Patricia Higsmith pubblicata fra il 1955 e il 1961. E lo si deve alla recente serie Netflix sceneggiata e diretta dal premio Oscar Steven Zaillian. L’algido bianco e nero delle 8 puntate conferisce alla versione televisiva un andamento più tortuoso e…


  • RAI, ENNESIMA METAFORA ITALIANA


  • 2. Le prime avvisaglie del caos radiotelevisivo nella Penisola

    Bruno Somalvico Direttore editoriale di Democrazia futura “Lo stesso giorno in cui viene approvata la Legge n. 103, il 14 aprile 1975 l’Escopost, su mandato del pretore di Milano, sequestra gli impianti di Radio Milano International. Dieci giorni dopo lo stesso pretore ordina la restituzione delle attrezzature e dichiara che l’attività dell’emittente radiofonica è legittima.…


  • Cent’anni di radiofonia e settanta di televisione in Italia

    1. La Legge di riforma n. 103 del 14 aprile 1975 Verso la celebrazione dell’inizio delle trasmissioni radiofoniche in Italia Bruno Somalvico Direttore editoriale di Democrazia futura Bruno Somalvico prosegue per Democrazia futura la ricostruzione di Cento anni di radiofonia e settant’anni di televisione in Italia. Dopo aver pubblicato vari contributi sulla nascita della radiofonia, l’età del monopolio radiofonico…


  • L’UOMO CHE LEGGE: CHI VUOLE UCCIDERE IL CAVALLO

    CONSIGLI DI LETTURA DEL DIRETTORE Non stiamo vivendo soltanto la crisi della democrazia nel mondo intero, la crisi di uno Stato sempre più burocratizzato, la crisi di una società dominata dal denaro, la crisi di un Umanesimo sopraffatto da odio e violenza, la crisi di un pianeta devastato dall’onnipotenza del profitto, la crisi sanitaria scatenata…


  • IL REGOLAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA PER I SERVIZI MEDIA

    PARTI RILEVANTI ANNOTATE IN GIALLO, FILE SCARICABILE PER CONSULTAZIONE TECNICA INVITO ALL’ASCOLTO DEL PODCAST