UN MEGA DAZIO PER I PINGUINI

Forzare la mano è un segno positivo per i sostenitori MAGA (Make America Great Again) del presidente americano Donald Trump. Questo è stato eletto con un mandato semplice: diminuire inflazione e debito pubblico, abbassare le tasse e far terminare la guerra dei russi contro l’Ucraina. Tutto ciò, a detta del candidato Trump, sarebbe stato fatto il “primo giorno” della sua presidenza. Sono passati quattro mesi e con la sua amministrazione l’inflazione è aumentata, la guerra in Ucraina si è aggravata e le tasse aumenteranno. Ma non solo, sotto la sua guida, il mercato azionario è crollato, l’economia americana è nel caos, il valore del dollaro è sceso e l’apparato federale è nello scompiglio totale. Ma tutto ciò era prevedibile, ed è sorprendente che adesso molti sembrano essere sorpresi.

Durante la prima fase di questa presidenza Trump la MAGA giustificazione era aver pazienza poiché le cose peggioreranno prima di migliorare. Ora la narrativa è che Trump sta lavorando per arricchire l’America nel lungo termine. Ma non era stato eletto per migliorare le cose da subito?

Poi c’è la questione dei dazi, che alla fine sono imposte che dovranno essere pagate dagli importatori e distributori americani, prima ancora che dai consumatori. Sull’imposizione dei dazi, si è discusso del criterio utilizzato per calcolarli, cosa che l’amministrazione Trump ha spiegato con una formula che, alla fine, si riduce ad una porzione del valore delle importazioni diviso per quello delle esportazioni moltiplicato per 100.

Con questo calcolo è risultato che all’arcipelago di St. Pierre e Miquelon sulla costa canadese, che conta 6.000 abitanti, è stato affibbiato un dazio del 50%, mentre le isole di Heard e McDonald nel sud Atlantico, abitate da soli pinguini, hanno ricevuto il 10%, il che ha fatto commentare Anthony Scaramucci, l’ex direttore della comunicazione durante il primo mandato di Trump, su come “I pinguini hanno per anni derubato l’America”.

Lo scopo dei dazi, a detta di Trump, è far sì che le società straniere vengano a produrre negli Usa, ma considerando che occorrono almeno quattro anni per attivare una fabbrica, non sarebbe stato più logico dare una scadenza del 2029 prima che i dazi siano attivati?

Il problema è che il presidente Trump – almeno fino ai mid-term (elezioni di metà legislatura) – controlla sia l’apparato legislativo (il Congresso) che quello esecutivo (la Casa Bianca per quattro anni), mentre il ramo giuridico è ancora parzialmente indipendente, ma dipende dal potere esecutivo per far rispettare le sentenze. 

A tal proposito nel 1824 pare che l’allora presidente americano Andrew Jackson in risposta ad una sentenza a lui sfavorevole, abbia detto a proposito del capo della Corte Suprema: “John Marshall ha formulato la sentenza, ora lasciate che la faccia eseguire”. Posizione che Trump potrebbe adottare per evitare qualsiasi sentenza.