Finalmente una buona notizia!
Qualche giorno fa si è svolta all’Ambasciata della Repubblica di Bulgaria a Roma una serata all’insegna dell’amicizia tra i popoli. In concomitanza si è inaugurata la nona biennale d’arte Artemidia 2023 in collaborazione con la Fondazione Nicola Ghiuselev, Istituto Bulgaro di Cultura a Roma, Agenzia esecutiva per i bulgari all’estero al ministro degli Affari esteri di Bulgaria, Fondo nazionale per la cultura al ministero della Cultura di Bulgaria, Menotti Art Festival di Spoleto, Casa Editrice il Sextante, Adria Film International Ltd, FNG Art in Life Editore, Eremo D’Annunziano, sotto il Patrocinio dell’Ambasciatore della Repubblica di Bulgaria in Italia S. E. Todor Stoyanov.
Gli artisti, presentati magistralmente dall’attrice e poetessa Annamaria Petrova (organizzatrice della splendida serata) nonché dalla dottoressa Maria Pia Ciaghi della Casa Editrice “Il Sextante”, hanno esposto le loro opere nella sala ovale dell’Ambasciata, opere che spaziavano dall’acquerello alla scultura e all’installazione. Gli artisti: Olga Bosses (pittura), Flaminia Verdoni (pittura), Paola Biadetti (scultura), Stefania Spassova (fotografia artistica); difficile inquadrare e spiegare le varie opere, una per una, con le relative tecniche di esecuzione, così preferisco affidare questo compito ad uno scritto molto appropriato e conciso del grande artista George Perec “Più di 100 quadri sono riuniti su questa sola tela, tutti riprodotti con una fedeltà e una meticolosità tali che sarebbe impossibile descriverli con precisione, anche la sola enumerazione dei titoli e degli autori riuscirebbe oltremodo fastidiosa e finirebbe per sconfinare oltre i limiti della presente nota”. Oltre alle arti visive, centro dell’evento, anche la musica, il canto, la recitazione e la poesia hanno trovato largo spazio nell’ambito della serata infatti si sono esibiti sul palcoscenico: il maestro d’orchestra nonché compositore Sergio Oliva con brani scelti dal repertorio classico, il soprano Francesca Patanè con due brani, uno dedicato a Roma e l’altro un magnifico “non ti scordar di me”, dedicato al ricordo di chi lasciò la propria patria in favore di una vita migliore in America, l’attrice Isabel Russinova con passi recitati con grande profondità e infine per chiudere in bellezza Camelia Fedorova che con la sua voce suadente e calda ci ha deliziato con brani jazz.
Questo in breve la serata durante la quale, al di là delle varie rappresentazioni citate, si è creata un’atmosfera dolce e pacata, tale da far dimenticare per un po’ ciò che nel mondo sta avvenendo. Forse proprio in antitesi allo svolgimento di due guerre dalle conseguenze terribili da parte di potenze che si contendono i propri territori di appartenenza, trasgredendo tutti i diritti sociali e umani, nascondendo, dietro le loro giustificazioni immorali, tutte le varie ragioni politiche che offendono ogni dignità.
Beghe tremende che ci riportano all’antropologia iniziale dell’uomo erectus, il quale conquistava con fatica il pezzo di terra ove recintare la sua privacy (diremmo oggi) e per questo, quando si sentiva minacciato, non esitava ad aggredire il suo simile che osava oltrepassare i suoi confini. Del resto, accade anche oggi, quando capita di trovarsi in fila a qualche sportello e, malauguratamente, di oltrepassare involontariamente il confine dell’altro in fila prima di noi, dando l’idea di volersi impossessarsi del suo posto (pezzo di terra) questi sarebbe capace anche di ucciderti per rivendicare la priorità acquisita.
Cambiano i tempi, ma l’essenza degli atti salienti rimane in noi e riaffiora nel bene e nel male quando si tocca il tasto sbagliato. Ritornando alla festa, devo dire che è auspicabile che questo tipo di incontri si ripetano spesso. Onore e merito a coloro che si impegnano per la pace tra i popoli e incontrandosi si tendono la mano libera da armi e le braccia tese in un abbraccio di solidarietà.
SEGNALIAMO