Il viaggio a New York di Sergio Mattarella
Tredici/A Hermes Storie di geopolitica – Italia
Giampiero Gramaglia
Giornalista,
co-fondatore di Democrazia futura, già corrispondente a Washington e a Bruxelles
“Una visita nel segno dell’Onu e del multilateralismo”. Così Giampiero Gramaglia riassume “Il viaggio a New York di Sergio Mattarella” in due articoli. Nel primo, scritto sabato 4 maggio alla vigilia, l’ex direttore dell’Ansa osserva: “mai come oggi, il ruolo delle Nazioni Unite come strumento di pace e di risoluzione dei conflitti per via negoziale appare debole e inefficace, di fronte ai grandi problemi planetari – clima, energia, migrazioni – e alle guerre in atto dall’Ucraina al Medio Oriente. Per Mattarella, e per l’Italia, non bisogna però arrendersi alle difficoltà. Al contrario, oggi più che mai bisogna spingere sul multilateralismo ed impegnarsi per una riforma della governance dell’Onu che ne migliori il funzionamento e che preluda a un suo rafforzamento. Riforma della governance dell’Onu e dei criteri di composizione del Consiglio di Sicurezza sono costanti della politica estera italiana dalla metà degli Anni Novanta, ma non hanno mai trovato approdo, nonostante il modularsi a sostegno di coalizioni composite e variegate; e non è probabile che lo trovino ora. Tutte le formule finora ipotizzate hanno sempre incontrato ostilità superiori ai consensi, tra egoismi nazionali e regionali; e l’attuale contesto di tensioni internazionali non è propizio a progressi”. Il secondo articolo “Fiducia nel multilateralismo, nonostante debolezza e inefficacia” –scritto il 7 maggio a conclusione della visita – così riassume Il discorso di Sergio Mattarella all’On: “Impegno multilaterale, timori per la pace e anche il ruolo della disinformazione nell’erosione delle democrazie sono stati i temi della visita a New York del presidente Mattarella, centrata, nella giornata di lunedì 6 maggio 2024, sul ruolo dell’Onu, foro per antonomasia di dialogo e multilaterali” Gramaglia conclude rilevando come “Per Mattarella, le Nazioni Unite restano, “con tutte le loro difficoltà”, il luogo in cui “il Mondo s’incontra per cercare di convivere in modo sereno… e per trovare una sintesi positiva”: certezze, o forse auspici, che il presidente ha anche ribadito incontrando i funzionari italiani che lavorano per il Palazzo di Vetro”.
09 maggio 2024
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve al Quirinale il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres il 15 marzo 2018 (Fonte: Quirinale)
1. Gli incontri del Presidente della Repubblica Mattarella a New York1
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella porta lunedì 6 maggio al Palazzo di Vetro dell’Onu, l’incrollabile fiducia dell’Italia nella valenza distensiva del multilateralismo, come antidoto alla contrapposizione dei blocchi che si vanno delineando nel Pianeta in una pericolosa e anacronistica antitesi Nord-Sud, l’Occidente del G7 contro il Resto del Mondo dei Brics allargati.
Eppure, forse mai come oggi, il ruolo delle Nazioni Unite come strumento di pace e di risoluzione dei conflitti per via negoziale appare debole e inefficace, di fronte ai grandi problemi planetari – clima, energia, migrazioni – e alle guerre in atto dall’Ucraina al Medio Oriente. Per Mattarella, e per l’Italia, non bisogna però arrendersi alle difficoltà. Al contrario, oggi più che mai bisogna spingere sul multilateralismo ed impegnarsi per una riforma della governance dell’Onu che ne migliori il funzionamento e che preluda a un suo rafforzamento.
Riforma della governance dell’Onu e dei criteri di composizione del Consiglio di Sicurezza sono costanti della politica estera italiana dalla metà degli Anni Novanta, ma non hanno mai trovato approdo, nonostante il modularsi a sostegno di coalizioni composite e variegate; e non è probabile che lo trovino ora. Tutte le formule finora ipotizzate hanno sempre incontrato ostilità superiori ai consensi, tra egoismi nazionali e regionali; e l’attuale contesto di tensioni internazionali non è propizio a progressi. Pure l’evoluzione più naturale e nel contempo più indolore, la trasformazione del seggio permanente con diritto di veto della Francia in seggio europeo, cozza contro l’indisponibilità della Francia a cedere il suo privilegio e con la mancanza di una Unione europea della politica estera e di sicurezza. Nonostante ciò, il presidente Mattarella intende dare un contributo per
“superare le attuali difficoltà politiche e strutturali” delle Nazioni Unite,
spiegano fonti del Quirinale all’ANSA. La sua visita si colloca nel quadro del 70° anniversario dell’adesione dell’Italia all’organizzazione internazionale.
Se, nell’agenda di Mattarella, il lunedì 6 maggio è stata la giornata dell’Onu, il martedì 7 avrebbe dovuto essere dedicato alla visita alla Columbia University di New York, che è stata ed è l’epicentro d’un ciclone politico che sta spaccando la politica e la società americane: le proteste pro-palestinesi, con occupazioni di locali, sospensioni di lezioni, allestimento di tendopoli nei campus, denunce d’atteggiamenti anti-semiti, interventi della polizia. Una situazione che preoccupa l’Amministrazione Biden, perché il fermento dei giovani potrebbe riflettersi sul voto delle presidenziali di novembre.
Tutte queste circostanze hanno suggerito al Quirinale, nella serata di venerdì, di annullare la tappa. Mattarella doveva avere un incontro con il comitato di garanzia dell’Italian Academy. La Columbia è scossa da polemiche che investono rettrice Minouche Shafik, musulmana e di origine egiziana, ed ha appena visto un intervento massiccio di forze dell’ordine che hanno sgomberato i locali occupati e smantellato la tendopoli allestita nel campus. Secondo l’intelligence statunitense, provocatori si sono infiltrati fra i giovani contestatori.
Il discorso di Sergio Mattarella all’Onu
2. Fiducia nel multilateralismo, nonostante debolezza e inefficacia2
Un momento dell’incontro all’Onu fra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres (Fonte: la Repubblica via La Presse)
L’imperativo di “interrompere la spirale di azione e reazione che aggrava i problemi e non consente di risolverli” è stato espresso dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nell’incontro al Palazzo di Vetro di New York con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Il capo dell’Onu aveva appena giudicato un’invasione di Rafah nella Striscia di Gaza da parte d’Israele,
“intollerabile”, per le sue “devastanti conseguenze umanitarie e per l’impatto destabilizzante nella Regione”.
Guterres aveva lanciato un
“forte appello a Israele e Hamas perché concludano un accordo vitale, un’opportunità che non si può perdere”.
La visita di Mattarella all’Onu voleva
“testimoniare ancora una volta – ha detto il presidente – quanto l’Italia abbia fiducia nelle Nazioni Unite, e anche nella loro azione. Tanto più nel Mondo crescono le crisi, le difficoltà, le contrapposizioni e i contrasti, tanto più si afferma quanto vi sia l’indispensabile bisogno dell’azione Onu”, per quanto essa appaia debole e inefficace nell’affrontare le crisi del Pianeta, perché “la buona volontà, a volte, non basta”.
All’attestato di fiducia di Mattarella, Guterres ha risposto con l’elogio dell’Italia, che è
“pilastro fondamentale del multilateralismo e partner esemplare delle Nazioni Unite”: “In ogni area, l’Italia è sempre presente, nelle operazioni di peacekeeping, nello sviluppo sostenibile, sul fronte clima, nei diritti umani. E’ molto importante dirlo ora che l’Italia ha la presidenza del G7“.
Guterres ha aggiunto:
“Un motivo in più per essere grati all’Italia sono i 1.081 militari italiani nell’Unifil – la forza Onu al confine tra Libano e Israele, ndr –, in circostanze estremamente pericolose, … che rappresentano un generoso contributo dell’Italia al Mondo e costituiscono la dimostrazione del fortissimo impegno con l’Onu, il multilateralismo, la pace”.
Impegno multilaterale, timori per la pace e anche il ruolo della disinformazione nell’erosione delle democrazie sono stati i temi della visita a New York del presidente Mattarella, centrata, nella giornata di lunedì 6 maggio 2024, sul ruolo dell’Onu, foro per antonomasia di dialogo e multilateralismo.
[…]
Anche a seguito dell’annullamento dell’incontro previsto alla Columbia University, Mattarella ha trovato modo d’elogiare New York come “straordinario centro di tolleranza” e d’esaltare le collaborazioni fra università come “ponti di dialogo”.
Non erano previsti, in questa visita, contatti con l’Amministrazione Biden. Il capo dello Stato ha già incontrato il presidente statunitense Joe Biden alla Casa Bianca nel 2021. A inizio marzo, la premier Giorgia Meloni è stata con Biden nello Studio Ovale per discutere l’agenda del G7, di cui l’Italia ha la presidenza di turno.
Mattarella all’Onu: “trovare e costruire strade per la pace”
Aprendo i lavori del foro su ‘Pace, Giustizia e Istituzioni per lo Sviluppo Sostenibile’, Mattarella denuncia “visioni ottocentesche e pulsioni di potenza” che, ancora presenti nel nostro Pianeta, “ritardano soluzioni politiche condivise e alimentano i conflitti, mai così tanti da Seconda Guerra Mondiale”.
Il riarmo generalizzato intralcia e rende impossibile la crescita e ostacola il conseguimento di pace e inclusione che sono basi e cardini della nostra Costituzione […].
Fabrizio Finzi, l’inviato dell’ANSA al seguito del presidente, ce ne racconta così l’approccio:
“Pace e Sviluppo hanno destini incrociati. Non può esservi l’uno, senza l’altra… I conflitti divorano enormi risorse nella corsa agli armamenti, sottraendole allo sviluppo… Dunque, l’appello a costruire le condizioni necessarie per la pace e per porre fine ai conflitti non potrebbe essere più necessario e urgente”.
Mattarella accompagna l’appello con un richiamo alla libertà di stampa, d’informazione e d’espressione, che parte dalla disinformazione che spadroneggia e condiziona le democrazie, dove è chiaro il riferimento alla Russia; ma che può anche essere letto in chiave italiana, dopo che il rapporto 2024 sulla libertà di stampa di Reporter Senza Frontiere vede l’Italia scivolare indietro, dal 41° al 46° posto.
“Fronteggiamo oggi – osserva il presidente – un pericolo ulteriore, che mina il rapporto di fiducia con le istituzioni e tra i Paesi, quello della disinformazione”.
Il 3 maggio, la Giornata mondiale per la libertà di stampa ha ricordato, se mai ce ne fosse bisogno,
“il valore della libertà d’informazione per il mantenimento della democrazia”.
Gli interventi di Mattarella alle Nazione Unite, quello al foro per lo Sviluppo Sostenibile e quello – successivo – all’Assemblea generale, sono stati tesi a sottolineare la necessità di rafforzare ruolo ed efficacia dell’Onu, anche per fare passi avanti nello sviluppo sostenibile. I danni della guerra, di un riarmo cieco ed irrazionale, stanno “drammaticamente rallentando” l’agenda internazionale sulla lotta ai cambiamenti climatici: il proliferare di tragici conflitti “allontana dal dare priorità” al cambiamento climatico, nonostante “l’’intensificarsi degli effetti negativi”.
Le conseguenze sono disastrose:
“Allo stato attuale, solo una modestissima percentuale degli obiettivi dell’Agenda 2030 sarebbe raggiungibile nei tempi dati”,
constata il presidente. Eppure, nonostante le guerre,
“una decisa accelerazione verso il raggiungimento dei nostri obiettivi comuni appare imprescindibile”.
Naturalmente la richiesta accorata di “trovare e costruire strade per la pace”, dall’Est dell’Europa al Medio Oriente, non significa certo, per il Quirinale allentare l’aiuto all’Ucraina e neppure affievolire l’esatta percezione di chi sia l’aggressore e chi l’aggredito. Ma la corsa forsennata e disordinata ad armarsi non è la strada giusta per il presidente, che da sempre chiede di ripensare la difesa europea. Una visione organica e strutturata ben diversa dalle folli e dispendiose corse nazionali agli armamenti.
Per Mattarella, le Nazioni Unite restano,
“con tutte le loro difficoltà”, il luogo in cui “il Mondo s’incontra per cercare di convivere in modo sereno … e per trovare una sintesi positiva”:
certezze, o forse auspici, che il presidente ha anche ribadito incontrando i funzionari italiani che lavorano per il Palazzo di Vetro.
- Scritto il 4 maggio 2024 per The Watcher Post . Cf. https://www.giampierogramaglia.eu/2024/05/04/mattarella-a-new-york/ ↩︎
- Scritto il 7 maggio 2024 per The Watcher Post. Cf. https://www.giampierogramaglia.eu/2024/05/07/mattarella-onu-multilaterale/ ↩︎
SEGNALIAMO
-
La caccia ai voti negli Stati in bilico, di Giampiero Gramaglia
Le campagne elettorali di Harris e Trump nella seconda decade di ottobre Giampiero Gramaglia Giornalista,co-fondatore…
-
Scriviamo insieme una nuova narrazione sui migranti, di Pier Virgilio Dastoli
Un parere e un invito ad agire contro corrente Pier Virgilio Dastoli Presidente Movimento Europeo…
-
Un caos europeo politicamente preorganizzato dal centro-destra, di Pier Virgilio Dastoli
Verso la formazione della seconda Commissione europea von der Leyen Pier Virgilio Dastoli Presidente Movimento…
-
Brand Italia. L’indice di reputazione di una nazione
STEFANO ROLANDO PER DEMOCRAZIA FUTURA 1.Brand Italia. Quale è oggi il nostro posto in classifica?[1]…
-
Il bastone di Sinwar
Emblema della guerra della connettività mobile1 Michele Mezza Docente di Epidemiologia sociale dei dati e…
-
Il Centro estero del Partito Comunista d’Italia a Parigi, di Salvatore Sechi
Perché Sraffa si rifiutò di consegnare la corrispondenza di Gramsci Salvatore Sechi Docente universitario di…
-
Una farsa classicamente comunista
Per Gramsci e il Comintern a uccidere Matteotti fu la politica dei “capi riformisti” Salvatore…
-
Da cosa dipende la forza del governo di Giorgia Meloni, di Carlo Rognoni
Il governo Meloni ha fatto bene a Meloni. Ma non ha fatto altrettanto bene all’Italia…
-
Il Mondo le rovina intorno, ma l’Europa s’accontenta di fare cabotaggio sui migranti, di Giampiero Gramaglia
Giampiero Gramaglia Giornalista,co-fondatore di Democrazia futura, già corrispondente a Washington e a Bruxelles Con un’insolita…
-
Un risultato poco confortante, di Giulio Ferlazzo Ciano
I risultati del referendum e del primo turno delle elezioni presidenziali in Moldavia Giulio Ferlazzo…
-
Un pioniere degli studi storici sulle forze armate, di Mimmo Franzinelli
La scomparsa di Giorgio Rochat (Pavia 1936 -Torre Pellice 2024) Mimmo Franzinelli, Storico del periodo…
-
Alla ricerca dell’ultimo voto per conquistare i grandi elettori degli Stati in bilico, di Giampiero Gramaglia
Giampiero Gramaglia Giornalista,co-fondatore di Democrazia futura, già corrispondente a Washington e a Bruxelles Secondo florilegio…
-
Luigi Einaudi e il neoliberismo. Un ossimoro?, di Salvatore Sechi
Salvatore Sechi Docente universitario di storia contemporanea Anticipiamo la relazione che il nostro collaboratore, Prof. Salvatore…
-
Forse a un punto di svolta il conflitto in Medio Oriente, di Giampiero Gramaglia
Situazione di stallo in Ucraina mentre a Taiwan crescono le tensioni1 Giampiero Gramaglia Giornalista,co-fondatore di…