VERMIGLIO (NON SOLO UN COLORE)

Colori solenni dal bianco neve al rosso vermiglio questi i colori del film testimoni l’uno dell’innocenza dei giovani soldati l’altro del sangue da loro versato per la patria per una causa assurda e irragionevole quale la guerra. Siamo quasi alla fine della Seconda guerra mondiale in un paesino al confine nel Trentino tra le alte montagne innevate. La neve bianca, Immacolata senza peccato teneva uniti i membri di una famiglia povera che si scaldavano l’un l’altro in lettoni improvvisati pieni di bimbi ma ornati da candide lenzuola ricamate.

Il capostipite della famiglia era il maestro del paese che insegnava l’italiano ai grandi e ai piccoli abitanti contribuendo così a risolvere il problema della lingua.

La sua famiglia era composta dalla moglie e da tanti figli che, a quell’epoca, venivano naturalmente l’uno dopo l’altro tanto poi ne rimanevano pochi, vista la moria di bambini, in mancanza di farmaci in grado di curarli. Insomma, una famiglia classica come tante con una moglie costantemente gravida sciupata e trascurata come lo erano le donne di quella cultura incolta e analfabeta ma che assolveva il suo compito di moglie e di madre con coraggio ed abnegazione.

Tutto procedeva apparentemente con lentezza così come la caduta della neve, tutto era ovattato e i giorni si susseguivano tutti uguali senza sbalzi né progressi. Ma le cose e i tempi cambiano cosicché anche i personaggi di un film “vintage” come questo subiscono scossoni e che, con le loro azioni, preludono a innovazioni e rivoluzioni. Le protagoniste principali di questa storia sono tre donne: Lucia primogenita del maestro nonché pater-familias, una sua sorella minore ed un’amica. Tre donne, tre storie affidate alle mute montagne che non le raccontano per non svelarne i loro intimi segreti! Lucia si innamora di un soldato disertore che di lì a poco, in preda ad un desiderio amoroso, sposerà.

Il suo matrimonio porterà novità ed allegria nel piccolo borgo tutti vi partecipano, la sposa deliziosa nonostante il suo inconsueto abito, una coroncina di piccoli fiori bianchi che le cingeva la chioma le conferiva un’aura di purezza e pudica gioia. Dopo qualche tempo, lo sposo raggiunse la sua natia famiglia in quel di Sicilia dove trovò la morte per mano della sua prima moglie sposata con un figlio prima della guerra. A questo punto i colori della scena cambiano e alla luce bianca riflettente della neve si sostituirà il buio della stalla ove Lucia delusa e abbandonata, presa dallo sconforto, si era rifugiata. Luci ed ombre si alternano, finalmente nasce Antonia la bimba attesa da Lucia che inizialmente la rifiuta ma che poi, con il tempo, imparerà ad amare. La sorella minore anche lei non avrà sorte migliore, infatti, il suo desiderio di studiare resterà inappagato, dal momento che le condizioni familiari non lo consentivano. L’amica fidata invece riuscirà a lasciare il borgo natio alla volta di paesi più evoluti ove realizzare la sua emancipazione nel frattempo fumava sigarette.

Il film candidato agli Oscar 2025 vincitore alla mostra del cinema di Venezia del Leone d’argento vince ai botteghini; un riscontro insolito per un film apparentemente antico che si rivolge al passato che, se pur triste e povero evidentemente risveglia nello spettatore echi lontani stratificati dal vivere innaturale dell’uomo odierno ma di cui oggi evidentemente ha tanta nostalgia. Il vivere semplice a contatto con la natura incontaminata riaccende il desiderio di libertà intesa come vivere umano. Il piacere di sognare un futuro possibile, raggiungibile, nonostante tutto, eccita lo spirito di avventura che oggi non sì percepisce più in quanto oscurato da una cultura fatta di algoritmi e omologazione.

Questo film ha saputo cogliere l’attimo propizio, il momento giusto; rivolge uno sguardo al passato che ci rassicura rispetto ad un futuro che, mai come ora, ci spaventa visto le incertezze legate anche ai venti di guerra che soffiano all’orizzonte. Dà una risposta alle nostre inconsce richieste di affabulazione, di speranza di fiducia nel progresso che, nonostante tutto, ci sarà. Brava la regista Maura Delpero che ha saputo toccare le corde più nascoste del nostro animo bisognoso di certezza e nobili principi.


SEGNALIAMO

  • ARRIVA IL GELO: ZUPPA NUMERO 2

    Zuppa di lenticchie INGREDIENTI PREPARAZIONE • 400 g di lenticchie di Onano • 100 g di guanciale di maiale • 2 o 3 pomodori pelati • 1 cipolla • 1 carota • 1 costa di sedano • prezzemolo • pane casereccio • brodo vegetale • olio extravergine di oliva Olivello • sale 1. Mettete a…


  • QUANDO A GIANNI MORANDI …

    NON FECERO CANTARE “BELLA CIAO” AL FESTIVAL DI SANREMO Gianni Morandi festeggia 80 anni. Con lui c’è stato un periodo che ho avuto un rapporto quotidiano. Quando faceva un programma per la Rai e ci trovavamo tutti i giorni nello stesso ristorante. Progettammo anche un programma insieme ma non se ne fece nulla. Lo ebbi…


  • PER NIENTE GENIALE

    PER NIENTE GENIALE

    “Genialità, ovvero: eccezionale vivacità inventiva e creativa” Andando avanti nella visione della “Amica Geniale”, romanzo della scrittrice Elena Ferrante, ci si rende conto che la genialità, che pur alimentava la prima parte, tende a scemare. Le due amiche Lila e Lenù nel primo approccio appaiono molto unite da quella spontaneità che è tipica delle bambine…


  • JACQUES ROUBAUD

    Nato e morto nello stesso giorno: matematico e scrittore, egli amava le forme fisse! «Matematico di altissimo livello e ricercatore instancabile, giocava come nessun altro con le parole. Il poeta e scrittore Jacques Roubaud, membro del collettivo letterario dell’Oulipo, è morto giovedì 5 dicembre a Parigi, nel giorno del suo 92esimo compleanno: “Le Monde” lo…


  • L’elogio del tradimento. È quanto resta all’intellettuale dopo la marcia trionfale del XIX° secolo, l’apocalisse del XX e il silenzio di oggi?

    L’elogio del tradimento. È quanto resta all’intellettuale dopo la marcia trionfale del XIX° secolo, l’apocalisse del XX e il silenzio di oggi?

    Il saggio di David Bidussa sul “ceto dei colti”, per Feltrinelli Salvatore Sechi Docente universitario di storia contemporanea Salvatore Sechi prende spunto dal saggio di David Bidussa Pensare stanca. Passato, presente e futuro dell’intellettuale, uscito a Milano nel 2024 per i tipi di Feltrinelli, per una riflessione sulla parabola del “ceto dei colti” nell’articolo “L’elogio del tradimento”, Riprendendo…


  • NON SEMPRE IL TOTALE FA CINQUANTASEI

    NON SEMPRE IL TOTALE FA CINQUANTASEI

    Diceva Totò: è la somma che fa il totale e con questa frase metteva a tacere l’impavido avventore che pensava di averla fatta franca! Questo è solo un modo per introdurre l’argomento trattato nella mostra: “56 Multe” inaugurata lo scorso 20 novembre presso lo Studio Indipendente di viale Manzoni, 85 a Roma. Entrando in galleria…


  • UN BACIO A MEZZANOTTE


  • VIVA LA RAI!

    VIVA LA RAI!

    Viva la Rai! Il primo formale “incidente” del governo avviene a causa del canone Rai.Proprio quando -per la prima volta- tutto lo schieramento televisivo terrestre (Rai più Mediaset) è unanimemente “amico” del governo, succede che le modalità del suo finanziamento facciano litigare i partiti. Per la verità i partiti della maggioranza si combattono tutti i…


  • LA FINE DEL GRILLO PARLANTE

    LA FINE DEL GRILLO PARLANTE

    CARMINE FOTIA L’Assemblea costituente del “nuovo” movimento 5 stelle era stata preparata con cura per consacrare Giuseppe Conte come nuovo Capo di un partito che supera l’adolescenza per diventare “adulto”, come ha titolato il giornale-faro del Movimento,ll Fatto Quotidiano. Tutto quadrava, dalla scenografia di un blu rassicurante fino all’annuncio dato personalmente dallo stesso Conte del…


  • IL SOMMO MILES DAVIS