Orvieto 22 Aprile. Nasce l’Associazione dei civici dell’Italia centrale. Mette assieme più di 80 liste civiche attive in Umbria, Toscana, Lazio e Marche. Presidente sarà Franco Barbabella con due vice, Giuseppe Bea e Marco Donati, Segretario generale Giampaolo Sodano e tesoriere Umberto Bonetti. La nuova associazione si unisce a quella dei civici del Nord Italia e a Mezzogiorno federato per dare vita, a giugno, ad una federazione Nazionale delle associazioni civiche.
Ad Orvieto ci sono oltre i rappresentanti delle quattro regioni dell’Italia centrale, i coordinatori delle associazioni del nord e del sud oltre agli ospiti Letizia Moratti, Giuseppe De Mita, Ercole Incalza, Alessandro Sterpa e Luca Diotallevi.
Il centro non ha nulla a che fare con il moderatismo. Secondo Diotallevi serve al paese un soggetto politico nuovo, che non c’è non tanto per i limiti umani delle persone che hanno provato a dare vita ad un soggetto di questo tipo, quanto piuttosto per una sostanziale debolezza dei progetti politici che fino ad ora hanno guardato a questo “spazio”. “Occupando il centro si perde, conquistando il centro si vince”, dice il professore a Orvieto. Confondere il centro con il moderatismo non porta da nessuna parte, anzi per fare il soggetto nuovo serve coraggio e “maturità”: “Le questioni di carattere politico vanno affrontate con maturità politica. Il centro deve avere statura e dimensione e deve nascere da una operazione politica che coinvolge i civici e va oltre”. Il civismo è un punto di partenza quindi, ma “non basta, perché per fare politica, serve un partito ed una organizzazione”.
Il dibattito che tiene a battesimo la federazione vola alto sul livello delle policy, oltre che delle governance, e raccoglie la sfida della maturità politica e della concretezza. L’orizzonte secondo Franco D’Alfonso è quello della federazione delle associazioni civiche e delle elezioni europee, non tanto perché si svolgono su una logica di proporzionale puro, ma perché riguardano il luogo che oggi rappresenta il presente ed il futuro del nostro paese. Dello stesso avviso Letizia Moratti, con la consapevolezza che il percorso di costruzione del nuovo soggetto prevede un orizzonte temporale lungo ed un “lavoro serio sulla identità, i valori, i contenuti e l’organizzazione”. Cose decisamente più importanti e più strategiche della collocazione o della scelta di campo.
Molto efficace una frase di Claudio Signorile: “i civici non fanno una scelta di campo ma sono in campo.” L’obiettivo è lo stesso che viene fuori in tutti gli interventi: il processo federativo dei civici consiste nel creare un soggetto politico nuovo, che si rivolge al popolo e chiede agli elettori una legittimazione.
Il soggetto che non c’è e che serve al paese deve ragionare fuori dagli schemi del ‘900 e misurarsi concretamente con il nuovo che invece c’è e tutto l’inedito nel quale si manifesta il cambiamento.
Per chi ha seguito il percorso del mondo del civismo in Italia nelle sue alterne vicende e fortune, la sensazione ad Orvieto è che in questi mesi di grandi lavori, di brainstorming e di “networking” tra attori anche molto diversi tra di loro si stia definendo un pensiero più “raffinato” e consapevole, dal quale costruire una cornice di obiettivi e di valori entro cui pensare a come dare vita al soggetto politico nuovo.
Prossima tappa Giugno 2023, con la nascita di Alleanza Civica Nazionale.
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