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9. Pro o contro un sistema radio-televisivo misto

Nel suo nono contributo Somalvico affronta il dibattito a cavallo fra l’estate e l’autunno del 1976 sul tema ” Pro o contro un sistema radio-televisivo misto”. Mentre assistiamo a “La nascita delle prime concessionarie per la raccolta di pubblicità locale”, dietro a “La prima denuncia di rischio del Far west in assenza di una normativa di disciplina dell’etere” che troviamo in vari articoli nei principali quotidiani italiani si nasconde il desiderio da parte dei principali gruppi editoriali nazionali di essere protagonisti di un nuovo sistema misto, formato sia da emittenti pubbliche sia da nuove emittenti private. Come denuncerà pochi mesi più tardi nel volume L’antenna dei padroni, Francesco Siliato osserva come “Le ‘antenne libere’ sono il veicolo attraverso cui la borghesia potrà finalmente mettere direttamente le mani sulla radio e sulla televisione. La fase ‘eroica’ delle antenne libere volge al tramonto. Le difficoltà di finanziamento, di gestione pubblicitaria e di produzione dei programmi già operano nel senso della loro concentrazione: anche se gli oligopoli dell’informazione finora non hanno fatto mosse decisive, in attesa che venga fissata una regolamentazione legislativa che definisca e protegga i loro interventi”. Ciò avviene mentre con i nuovi palinsesti autunnali prende sempre più corpo la competizione sugli ascolti televisivi fra il primo e il secondo canale della Rai e nascono  nuove tipologie di programmi e contenitori di successo.


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